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La trave nell’occhio
(di Alessandro Citro)

Sconcertante è l’atteggiamento dei sindacati in questo momento in cui la scuola pubblica  non sembra vivere uno dei momenti più felici.

Nell'ultima vicenda, che ormai da più tempo vede contrapposti come una novella batracomiomachìa i docenti abilitati ssis e i docenti abilitati non-ssis, i sindacati confederali e non, in maniera a volte irritante e abilmente provocatoria, hanno pesantemente criticato il MIUR per la politica scolastica condotta, non risparmiando peraltro, anche critiche velate e manifeste agli abilitati delle ssis

In questa vicenda, che miseramente si è consumata nelle aule dei tribunali e che ha visto riconosciuto agli abilitati ssis un diritto ormai conclamato da più tempo, 30 punti aggiuntivi rispetto alle altre abilitazioni, i sindacati, con dichiarazioni ipocrite e inopportune, hanno puntato pesantemente il dito contro il miur accusandolo di adottare misure e politiche scolastiche  inadeguate, dimenticando però che proprio da essi sono state ispirate e supportate.

Infatti, la  vicenda del bonus aggiuntivo dei 18 punti,  dimenticano i sindacati, è in gran parte farina del loro sacco e se è stata recepita dal miur ciò è dovuto al clima arroventato creatosi attorno alla questione.

Non è un caso però che il giudizio oggettivo dei tribunali della Repubblica sconfessi ogni volta le decisioni arbitrarie e sbagliate del miur alle quali i sindacati ultimamente hanno  concesso il loro avallo.

Non è neanche un caso che, in seguito alla decisione dei tribunali, vissuta come una incredibile bocciatura dai sindacati, gli stessi reagiscano con una sorta di black-out informativo nei giorni successivi. 

Il clima persecutorio che gli abilitati delle ssis hanno subìto nei quattro anni della loro esistenza è noto soltanto a chi lo ha vissuto sulla pelle e inutilmente, ormai bisogna dirlo, i documenti, gli incontri, le manifestazioni hanno tentato di bilanciare  le falsità  e le calunnie che, contagiose come gli sbadigli, si sono accavallate nel tempo occultando la verità dei fatti.

Giova ricordare allora, e per l’ennesima volta, che il titolo rilasciato dalla ssis è un titolo dimidiato in quanto  consente l’accesso soltanto ad uno dei canali ufficiali di reclutamento al contrario invece degli abilitati non-ssis che, con il loro titolo, hanno diritto a tutti e due i canali.

E’ questo il  vero vulnus sul quale avrebbe dovuto essere condotta la polemica in atto nelle parti in causa e non invece quella costruita artatamente sul punteggio aggiuntivo dei 30 punti, visti e vissuti come un’ inammissibile superfetazione o una inspiegabile escrescenza valoriale.

Questo i sindacati fanno finta di ignorarlo e piuttosto che recitare il mea culpa per essere stati responsabili e correi nell’avere inverato un clamoroso ossimoro, quello del cosiddetto  precario storico,  hanno troppo facilmente, in maniera anche vile, preferito scrollarsi di dosso le loro responsabilità passate e presenti, scaricando adosso al miur e alle ssis  la responsabilità della situazione creatasi all’interno della scuola.  

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