Difesa
della qualità della scuola pubblica, laica e pluralista
Un'istanza che crea dubbi, perplessità, controversie.
Perché? Qual è in realtà l'oggetto del
contendere?
Sulla
qualità della scuola, che la Ssis per prima
dovrebbe garantire, nessuno può avere dubbi. Il problema
allora è: scuola pubblica o scuola privata? Scuola
laica o scuola religiosa? Molti dubbi nascono forse da un'
"ignoranza" di base su come le scuole private (religiose
e non) effettivamente funzionino (o non funzionino) e siano
costituite.
Diverso
il ruolo e il credito affidato all'insegnante. Diversa la
disciplina imposta agli alunni. Diverse le strutture.
Sovente
identico è, tuttavia, il sistema. Troppo spesso
chi paga (alunni e genitori) si sente in diritto di ottenere
il diploma con il minimo sforzo. Troppo spesso chi non è
pagato (gli insegnanti) non si sente in dovere di svolgere
in maniera professionale il proprio lavoro. L'assenteismo,
dall'una e dall'altra parte, è di fatto, una delle
maggiori piaghe del sistema privatista. Senza contare poi
che il sistema privatista, operando una selezione di tipo
strettamente economico, tende, altrettanto frequentemente,
a favorire una dimensione classista, che si afferma sia nella
visione esterna della scuola, sia all'interno della comunità
scolastica, fra gli stessi alunni.
Ma
la questione più spinosa riguarda un interrogativo
in particolare: chi sono gli insegnanti della scuola privata,
laica o religiosa che sia?
E
inoltre: attraverso quale sistema di reclutamento (se
vi è) vengono assunti? Qual è il punteggio attribuito?
Si parla di rigida selezione, è vero. Ma chi garantisce
che ad essere selezionato sia davvero il migliore? L'assenza
di una graduatoria, seppure di Istituto, rende vana qualsivoglia
velleità di trasparenza.
Come
qualcuno ha osservato, tuttavia, le scuole private esistono,
buone o cattive che siano. Non è possibile mettere
il prosciutto sugli occhi. Allora?
Riteniamo
che il nostro compito, in questo momento, sia innanzitutto
fare chiarezza. Cercheremo dunque, in questa rubrica, di dare
un quadro il più possibile chiaro su come funzionano
le varie realtà parastatali, su quali sono le normative
che le regolano, su quali sono i presupposti, più o
meno ufficiali, che le governano. Cercheremo di essere il
più possibile obiettivi, ignorando e scavalcando pregiudizi
di ogni tipo, elencando pregi e difetti di queste realtà
che, comunque, esistono e offrono un'alternativa alla scuola
statale. Alternativa che, ove non fosse valida, spetta soprattutto
a noi, insegnanti specializzati, rendere dignitosa.
Natya Migliori
Salvo Pappalardo
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