L'illustre bancario bibliofilo.
Soavemente,
gli addentellati con Pontiggia (dalla obbligata scelta economica
di sopravvivenza alla laurea in lettere fino alla manìa
libresca), si sono sovrapposti e susseguiti man man che facevo
la sua conoscenza, fino al punto di arrivare a considerarlo
un sicuro riferimento letterario ma anche umano.
Pontiggia lho scoperto tardi, quando ormai ero già
iscritto alluniversità ma ciò non mi ha
impedito di andare a ritroso nella sua esperienza di scrittore
e critico letterario e di scoprire una personalità
spiccatissima di autore.
Non ricordo quale grande scrittore disse che si fidava solo
dei critici che esibivano una corposa pinguedine,
segnale questo, di un indubbio e costruttivo stazionamento
sui tavoli da studio.
E
in Pontiggia questo elemento era molto visibile.
Ma,
chiaramente, il segno più luminoso che emetteva il
corpo di Pontiggia proveniva dallo sguardo. Lo sguardo profondo
e un po sghembo di un uomo saggio che nella vita, con
una applicazione e uno studio quasi maniacali, aveva imparato
a smantellare e rimontare in altre maniere, tutte sue, le
facili sentenze espressive o le ovvietà più
banali del linguaggio quotidiano.
Da
anni ormai, la prima domenica di ogni mese, saccheggiavo sitibondo
le sue riflessioni sullinserto culturale de Il
Sole24Ore e nei suoi spunti trovavo sempre il rovesciamento
del sentire comune, lo smantellamento dei significati tradizionali
della lingua.
Una
voce indubbiamente singolare che negli spiazzanti aforismi
e nelle battute epigrammatiche metteva a nudo ambiguità
e paradossi del parlato quotidiano.
Tra
tanti maìtre à penser che saturano i teleschermi
e le pagine dei giornali con le loro riflessioni Pontiggia,
diversamente e con una dedizione sacerdotale, aveva volutamente
costruito il suo speculum mundi dal quale fare rimbalzare
le mille ovvietà e stupidaggini dialettiche che vengono
ammantate di saggezza incomparabile.
Era
un cecchino della banalità e dei luoghi comuni ma senza
spocchia alcuna.
Anzi,
il suo lato più evidente e gratuito era proprio lumanità.
La
scelta della letteratura come grimaldello interpretativo della
realtà non lo aveva condotto ad una altèra e
aristocratica condizione di designato. Piuttosto, proprio
le sue esperienze personali, soprattutto quelle più
tragiche, hanno rappresentato il solido puntello umano delle
sue opere narrative.
Limpianto
narrativo di Nati due volte ha la stessa valenza
conoscitiva di un corso accademico sul mondo dellhandicap.
Oppure,ciò che viene a galla da Il giocatore
invisibile, è il ritratto veemente di un mondo
universitario in cui gli odi e le miserie umane di chi dovrebbe
formare le coscienze future fanno da padrone rispetto ad altri
sentimenti più edificanti.
Eppure
il testo non era il riflesso integrale della azione poetica
dellautore o, ancor di più, dellautore
stesso.
I
testi, nella visione di Pontiggia, sono sì ossigenati
dallo scrittore ma non posseduti, tesi questa ben espressa
nella introduzione ad Horcinus Orca di Stefano
DArrigo: nessuna ambizione è più
tenace e temeraria di quella dellartista, che, anziché
esprimere se stesso, come vorrebbero i più,
tende a una meta infinitamente più importante: aggiungere
vita alla vita,scoprire mondi che sfuggono alle possibilità
di previsione e di controllo, labirinti in cui Dedalo si ritrova
e si perde.
(allego
un elaborato prodotto su un articolo di Pontiggia ("Sull'acquisto
dei libri") durante un laboratorio di scrittura della
ssis)
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Sullacquisto
dei libri
Il decalogo di Pontiggia mette in risalto tutte le procedure,
gli accorgimenti, i consigli, i suggerimenti che precedono,
accompagnano (e a volte seguono) lacquisto dei libri.
Il
soggetto che agisce è il bibliomane, linvasato
dei libri, colui che nei confronti e nel possesso del libro
sperimenta uno dei massimi piaceri derivanti dalla vita.
Le
varie strategie perseguite fanno magicamente trasformare lacquisto
in conquista, una appropriazione che si realizza appunto mettendo
in atto una serie di azioni che, più che essere dettate
da principi razionali, trovano ragion dessere in un
universo di sensazioni visive, percezioni, suggestioni tattili,
difficilmente comprensibili se non si fa riferimento ad una
scelta dettata dal caso.
Gli
imperativi categorici e le esortazioni che aprono ogni punto
obbediscono ad una disciplina di stampo religioso, sacrale,
un ordine cultuale che si dispiega avendo come fine ultimo
il possesso, il dominio, luso del libro che rimanda
conseguenzialmente a colui che lo ha pensato e partorito.
In
questottica il libro diventa lestensione di chi
lo scrive, riaffermando lautorevolezza dellautore
e facendo sì che non si àncori immobilmente
al passato ma si proponga come guida al futuro, abbattendo
ogni barriera economica, ogni debito monetario che possa sbarrare
il passo a questa tensione ideale, a questo credito vitale
che esso suscita.
Il
libro parla tramite i suoi elementi costitutivi (la copertina,
il titolo, ecc.), svelandosi e offrendosi ai suoi estimatori
che fideisticamente lo scelgono come compagno della propria
vita.
Lepilogo,
infine, suggella una intuizione di un grande critico del 900,
Forster, il quale, volendo rimarcare la grandezza degli autori
letterari e dei loro personaggi, introduce il concetto di
espansione, una nozione, cioè, che dilata i protagonisti,
rimandandoli sempre a qualcosa in più rispetto a quel
che sono.
Pontiggia
estende questo principio alla biblioteca, intesa non come
accumulo statico di libri ma come opera aperta, rimando circolare
infinito e continuo, che probabilmente Eco avrebbe etichettato
come semiosi illimitata.
Laboratorio
di lettura
-
Sostituisci il tema principale del testo (i libri) con un
altro oggetto a te caro, applicando le stesse 10 regole.
-
Raggruppa le 10 regole in aree semantiche omogenee, dando
loro un titolo
-
Individua nel testo le parole che sono pertinenti e specifiche
dei libri.
Laboratorio
di scrittura
-
Scrivi i titoli dei libri che sei riuscito ad acquistare osservando
le 10 regole del testo.
-
Aggiungi, secondo il tuo gusto e criterio personale, unaltra
o altre regole al testo.
-
Descrivi una persona da te conosciuta che potrebbe essere
lautore di questo testo.
Libri
e racconti da consultare:
-
Auto da fè Elias Canetti
-
La biblioteca di Babele J.L. Borges
-
Il nome della rosa U. Eco
Alessandro Citro 50/A
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