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Appare strana l’ondata di accese polemiche da parte dei movimenti dei precari (MIIP, CIP, COBAS, etc. ) per la recente sentenza del TAR Lazio.

Per una corretta informazione sul reale impatto delle abilitazione Ssis nel mondo della scuola, a risposta delle polemiche da parte dei precari, forniamo una serie di dati che sarà il lettore a interpretare. Annualmente ciascuna università abilita all’insegnamento, al termine di un ciclo di specializzazione biennale, 30 docenti per classe di concorso. Per esempio nel 2003 i docenti abilitati col II ciclo Sissis di Catania, nell’indirizzo linguistico letterario, comprendente quattro classi di concorso (A043, A050, A051, A052) sono stati 81 provenienti dalle province di Enna, Ragusa, Siracusa e Catania. Data l’incompatibilità giuridica della frequenza a suddetti corsi di specializzazione con l’insegnamento, tali abilitati non hanno potuto godere del punteggio derivato dal servizio prestato nel corso dei due anni. Pertanto questi 81 docenti all’atto dell’iscrizione nelle graduatorie permanenti hanno avuto attribuiti per la classe di concorso specifica soltanto 6 punti in più rispetto a chi durante quei due anni ha insegnato nella medesima classe. I rimanenti 24 punti, infatti, sono attribuiti come servizio prestato (convalidato dalla frequenza ai corsi nonché dal tirocinio nelle scuole). La validità dell’attribuzione di questo punteggio è stata confermata da ben 39 sentenze da tutti i TAR d’Italia, l’ultima sentenza, emessa dal TAR del Lazio, è appena del 14 luglio.

I precari dicano chiaramente in cifre il danno da loro subito dall’immissione nelle graduatorie permanenti di abilitati Ssis con 30 punti, rispetto ai precari di pari anzianità di servizio Ad esempio un precario con 3 anni di servizio ha 36+12 punti più il punteggio di abilitazione, comunque conseguito. Un abilitato Ssis negli stessi tre anni, di cui due impiegati ad abilitarsi, ed uno prestando servizio avrà 12+30 (comprensivo del punteggio di abilitazione)+12 punti.

Se la matematica non è una opinione, un abilitato Ssis non può togliere il posto ad un precario se entrambi operano nel mondo della scuola, in senso lato, per lo stesso periodo di tempo.

Da ciò si evince che tali polemiche nascono da una vera e propria strumentalizzazione di proporzioni inaudite rispetto alla reale entità dei fatti in questione e sono state montate da chi ha interesse ad usare il mondo della scuola come campo di conquista di consensi politici sulla pelle di chi lavora

Antonio Pittalà

 

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