"La Sicilia" 28/02/2003
La
protesta dei corsisti Sissis Contro l'attacco alla loro scuola
il 6 in piazza davanti al Csa
Gli
abilitandi della Sissis sono furiosi contro il proliferare
di politiche tese ad annullare il valore della scuola di specializzazione
che frequentano e la spendibilità della relativa abilitazione
sul mercato della lavoro.
Così
ieri, giornata nazionale di protesta, anche a Catania si sono
riuniti in centinaia nell'aula 3 del rettorato per gridare
le proprie ragioni e la propria rabbia, contro le riforme
della Moratti, ma anche contro i mass media «che fanno
disinformazione a favore dei precari». Invece loro,
i sissini, si sentono «precari tra i precari»,
decisi, ora, a rifiutare una «guerra tra poveri e questa
politica del dividere le forze in campo per far passare norme
e riforme di estrema gravità per il sistema scolastico.
Perché, mentre noi litighiamo per il punteggio, la
Moratti taglia le cattedre, facendoci rischiare di essere
esclusi del tutto dall'insegnamento, finanzia le scuole private
e prepara il passaggio di ruolo degli insegnanti di religione».
Eppure
i «punti» contano. E se chi prende la parola dice
di non volere politicizzare la protesta in uno scontro tra
destra e sinistra, tutti, però, rivendicano il diritto
di prendere posizione sulla riforma. L'oggetto della contestazione
di ieri è l'ordine del giorno presentato dall'onorevole
De Laurentiis Udc, e approvato dal Parlamento, con il quale
s'impegna il Governo ad equiparare i tre attuali canali di
abilitazione che, tradotto in punteggi, significa dare 27
punti a chi ha superato il concorso ordinario, 24 a chi ha
superato quello riservato e 30 punti a chi ha fatto l'abilitazione
Sissis. «Ma questo - denunciano i sissini - è
una discriminazione a nostro danno perché equipara
un corso abilitante di 100 ore, fatto in pochi mesi, a un
corso di specializzazione di 1.200 ore, fatto in due anni.
questo si aggiunga che a noi sissini non è valutato
il punteggio di servizio, cioè quello maturato insegnando,
mentre questo diritto viene riconosciuto agli ordinaristi
e ai riservisti», termini dal piglio militare con il
quale vengono definiti i vincitori di concorso ordinario e
riservato. Di più. I sissini, oltre all'odg De Laurentiis,
puntano il dito contro la bozza della nuova tabella che indica
i criteri di valutazione dei titoli per l'aggiornamento della
graduatoria dei docenti 2003/4, criteri che danno punti aggiuntivi
agli abilitati, ad esclusione di quelli delle Siss, «Due
iniziative che premiano la quantità a dispetto della
qualità».
Così
l'applauso più sentito dell'assemblea, cui ha partecipato
il direttore della Sissis di Catania prof. Vicenzo Amico,
è per il prof. Andrea Manganaro che, a nome del coordinamento
dei supervisori, ha espresso solidarietà ai corsisti
denunciando le scelte del governo come «un tentativo
di controriforma che vuole affossare l'esperienza Sissis,
un corso di specializzazione universitario voluto per equiparare
la formazione dei docenti italiani a quelli europei».
Al termine dell'animata assemblea i 1600 abilitati e abilitandi
Sissis si sono dati appuntamento per giovedì 6 marzo
alle 15 davanti al Csa per un momento pubblico di protesta.
Pinella Leocata
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