Tra
riforma e stanziamenti, parte la nuova scuola Moratti
(di Laura Criscione)
In
questi ultimi giorni il Ministro Moratti, d'intesa con il
Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha
programmato un piano di risorse economiche destinato
sia alla scuola pubblica che privata.
Ecco
in dettaglio le cifre:
- 30
milioni di Euro annuali dal 2003 al 2005 per le
famiglie che iscrivino minori nelle scuole private
- 8.320
milioni di Euro
per le scuole pubbliche, da stanziare nelle Leggi Finanziarie
dal 2004 al 2008.
Al
di là delle cifre, ciò che stupisce è
l'utilizzo di queste somme: i soldi per le scuole private
infatti sono un incentivo alle famiglie (quindi
soggeti privati), per garantire loro "la scelta libera
del percorso educativo dei propri figli".
I
soldi stanziati per la scuola statale, che lo ricordiamo
dovranno comunque passare al vaglio della Legge Finanziaria,
devono invece servire "a sostenere il sistema educativo
nazionale in tutti i suoi aspetti e nelle singole fasi".
Nessun accenno in questo caso alla difficoltà economica
cui vanno incontro, molte famiglie, ad es. per acquistare
i libri di testo, soprattutto nelle classi iniziali di un
ciclo scolastico.
L'elenco
degli aspetti da migliorare nel sistema educativo nazionale
è lungo e a mio parere complesso, poichè pone
sullo stesso piano interventi diversi quali la valorizzazione
professionale del personale docente, le iniziative di
formazione iniziale e continua del personale e gli interventi
di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica.
Quindi
l'intero ammontare della cifra dovrà servire sia per
il miglioramento edilizio delle strutture scolastiche che
per la formazione di chi in quelle strutture deve lavorarci
con la richiesta e adeguata professionalità.
Ne
lascio a voi la lettura punto per punto, facendovi notare
quanto alcuni aspetti risultino ancora vuoti e privi di
un fondamento normativo, ad esempio laddove si dice che
i soldi saranno utilizzati per "la realizzazione del
diritto-dovere di istruzione e formazione".
Un
diritto-dovere annunciato più volte dal Ministro come
la vera novità della riforma, poichè sostituisce
l'obsoleto "obbligo scolastico", ma non ancora concretizzato
in termini di iniziative.
Il
Consiglio dei ministri ha inoltre approvato il primo Decreto
Legislativo della Riforma Moratti, definendo le norme
generali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo
di istruzione.
Tra
le novità più significative:
- l'introduzione
di piani di studio personalizzati,
- l'introduzione
dell'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione
informatica fin dal primo anno della scuola primaria;
- la
frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale per ciascun
studente ai fini della validità dell'anno, a partire
dalla scuola secondaria di primo grado;
- l'abolizione
dell'esame di Stato alla fine della 5° classe della
scuola primaria, per favorire la continuità didattica.
Molti
di questi punti faranno discutere: seguiremo ancora l'iter
della applicazione del decreto per renderci conto della validità
della Riforma e capire quanto le indicazioni ministeriali
possano incidere sulla pratica quotidiana della didattica
ai fini del miglioramento del sistema di istruzione.
Nella
conferenza stampa di presentazione del decreto inoltre il
Ministro Moratti ha annunciato che è già stato
avviato il dibattito per l'attuazione dell'art. 5 della
Riforma, riguardante la formazione iniziale degli insegnanti.
Nelle prossime settimane le prime indiscrezioni.
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