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(Risposta alle lettere pubblicate su "La Sicilia" del 6 e 7/9/2003)

Vorrei rispondere alle lettere pubblicate su "La Sicilia" del 6 e 7/9/2003, in particolare, all'"Appello ai deputati contro la guerra tra docenti precari", nella speranza che diate la possibilità di fornire un'altra versione dei fatti.

Chi scrive è un insegnante precario sissino, abilitatosi grazie a concorsi a cattedra, corsi abilitanti e specializzazione SSIS, che gradirebbe fare un po' di chiarezza su certe leggende metropolitane.

La prof.ssa Leonardi è l'ennesima a sostenere la favola secondo cui avrebbe 10 anni di servizio e sarebbe stata superata in graduatoria da un "sissino" neoabilitato; grazie al cielo è però la prima (a quanto ne so) ad ammettere di avere il servizio frammentato su due graduatorie… ci avviciniamo alla verità. Anche così, infatti, nella peggiore delle ipotesi la collega avrebbe 5 anni di servizio in una disciplina, pari a 60 punti, esattamente il doppio di quelli attribuiti ai neoabilitati sissini per la specializzazione, che mai potrebbero scavalcarla. Nella migliore delle ipotesi, avendo 9 anni d'insegnamento in una delle 2 classi di concorso, la collega sarebbe ancora più irraggiungibile… quindi, evidentemente, la collega non dice TUTTA la verità! Ella lamenta, inoltre, il fatto che ai sissini venga data la possibilità di ottenere la specializzazione sul sostegno, grazie ad un semestre aggiuntivo pari a 400 ore; tale possibilità è offerta a chi ha superato un corso-concorso (a numero chiuso) di 1200 ore circa, durato due anni. Non si lamenta però del fatto che grazie a ben 3 corsi abilitanti, in parte banditi contemporaneamente agli ultimi concorsi a cattedra, migliaia di persone, gran parte delle quali non aveva mai messo piede dentro una scuola pubblica, hanno avuto la possibilità di abilitarsi con sole 100 ore di corso, infischiandone altamente dei concorsi… troppo impegnativi! E ancora, come mai non si lamenta del fatto che gran parte dei corsisti non possedeva i titoli richiesti e, tuttavia, è stata successivamente "graziata"? Si è trattato di una sanatoria di massa che ha alimentato enormemente il precariato, ma guarda caso questa colpa viene oggi attribuita alle scuole di specializzazione, ciascuna delle quali "sforna" mediamente appena 30 insegnanti l'anno per classe di concorso.

La collega sostiene che "…basta pagare e in barba ad ogni diritto acquisito ottieni una cattedra". Premesso che l'aver pagato delle tasse non comporta il comperare un'abilitazione (ho pagato, come tutti, tasse per acquisire un diploma, una laurea, per sostenere un concorso a cattedra e persino per i corsi abilitanti!), questo continuo ricorso ai "diritti acquisiti" è incredibile: secondo quale principio se mi siedo in poltrona nessuno deve più smuovermi da lì?!? Seguendo tale criterio, un laureato che abbia insegnato un paio d'anni all'inizio della carriera e si sia poi messo a fare l'idraulico, se a 60 anni decidesse di tornare ad insegnare, con un bagaglio culturale obsoleto, poca energia e soprattutto poca esperienza (altrimenti non avrebbe bisogno di ricorrere all'espediente dei diritti acquisiti), avrebbe la precedenza su un neolaureato giovane e brillante… perché non lo andate a raccontare ad un genitore?!? Per lo stesso principio, dovremmo bloccare l'accesso al mondo del lavoro a tutti quelli che si sono laureati dopo di noi, finché non lavoriamo noi… mi sembra una follia! D'altra parte, chi ha vinto gli ultimi concorsi a cattedra è entrato di ruolo, fortunatamente in barba a qualunque presunto "diritto acquisito". Come mai nessuno si è lamentato?

Ho iniziato la mia carriera d'insegnante nella scuola pubblica, da non abilitato. Per anni ho scelto sedi disagiate, pur di acquisire punteggio, finché non mi sono visto superare in graduatoria da persone cui, a torto o ragione, era stata data la possibilità di abilitarsi in 100 ore, sebbene avessero la metà dei miei punti e del mio servizio; tutto ciò in barba a qualunque tipo di "diritto acquisito". Sono stato costretto a rimboccarmi le maniche e rimettermi a studiare per anni, risalendo la graduatoria grazie a titoli e servizio, non certo grazie all'anzianità. Oggi, chi non vuole fare altrettanto, mi accusa di aver comprato l'abilitazione o di rubare il posto ad altri e non posso stare a guardare.

Per concludere, ciascuna delle parti in "guerra" ha ricevuto vantaggi e svantaggi; continuare a guardare solo una faccia della medaglia non servirà che ad alimentare inutili dissidi e malumori.


Renato Bellino - Insegnante sissino precario

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