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Catania insorge: No alla formazione-bidone
(di Natya Migliori)


Impetuosa e travolgente l'onda che giovedì pomeriggio ha sommerso via Coviello, sede del Csa di Catania.

Più di 400 i sissini che, sempre più decisi, con slogan, striscioni e fischietti hanno ribadito

  • l' inviolabilità dei trenta punti aggiuntivi per le abilitazioni Ssis
  • il valore inconfutabile del percorso formativo della scuola di specializzazione
  • l'iniquità dell'ordine del giorno proposto da De Laurentiis
  • la cattiva informazione, causa principale della campagna denigratoria finora condotta contro le Ssis

Ancora una volta presenti le maggiori testate dell'isola (La Sicilia e Il Giornale di Sicilia)
e due tv locali.

Sostenuta dai manifestanti, dai passanti solidali e dagli automobilisti che magnanimamente
e inaspettatamente hanno scelto di non "ostruire" la strada, una delegazione ha consegnato al responsabile del Csa il prezioso plico contenente:

  • 2 documenti rivendicativi
  • più di mille firme dei sissini di tutti i cicli, del direttore V. Amico, dei supervisori, dei tutor.


I documenti e le firme, subito protocollati, verranno a breve faxati al Miur.
Obiettivo raggiunto.

Ma non deve finire qui.

Queste le mosse dei prossimi giorni:

  • concordare un'azione comune con un' Università che ci ha creati e ignorati
  • fissare (ergo) un incontro con il Rettore
  • cercare un dialogo costruttivo con i sindacati


A coordinare le azioni una delegazione permanente, costituita dai rappresentanti di ogni classe di concorso del III e IV ciclo, nonché da membri del I e II ciclo.

Ogni passo sarà seguito dal Giornale di Sicilia e, naturalmente, dalla redazione del Kius.
Informazione chiara,
obiettiva,
tempestiva.

Siamo pronti ad attuare quanto stabilito.

L'onda non si è ancora placata.
E se tutto ciò non bastasse, potrebbe diventare anomala.

 

 

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