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Catania, 26 Febbraio: cosa succede in città…
(di Natya Migliori)

Il 26 febbraio ha visto il fronte SSIS nuovamente compatto.
In tutta Italia sissini specializzandi e specializzati si sono mossi contro l' odg De Laurentiis, accolto dal ministro Moratti.

Di cosa si tratti dovremmo ormai saperlo tutti:

  • 27 punti agli abilitati tramite concorso ordinario
  • 24 punti ai cosiddetti "riservisti"

L' odg ha destato lo sdegno sissino.

Mentre a Roma una folta delegazione manifestava davanti al Miur,
le sedi dei CSA italiani venivano "insediate" da folle massicce,
decise a difendere i propri diritti e l'alto valore formativo delle scuole di specializzazione.


Ottimo l'esito a Catania.
Circa 400 sissini di tutti e quattro i cicli,
insieme al direttore Sissis Catania, prof. Amico,
e ad alcuni rappresentanti dei supervisori,
hanno dato vita ad una costruttiva assemblea generale in piazza Università.

Presenti le due più importanti testate giornalistiche della regione:
La Sicilia e Il giornale di Sicilia.

Lucidi e precisi gli interventi, privi di retorica fine a se stessa e, al contrario, mirati ad un'azione compatta e razionale.

Due le direzioni suggerite:

  • stendere un documento da presentare al CSA, corredato dal maggior numero possibile di firme. Fondamentale, è stato sottolineato, che fra queste spicchino quella del direttore e dei supervisori
  • coinvolgere sempre più e sempre meglio la stampa. È necessario, in questo momento, che l'opinione pubblica possa conoscere le nostre istanze e i diritti che siamo "costretti" a difendere, attraverso posizioni imparziali ed obiettive.


Ma non solo. È Stato posto l'accento sul vero problema per i docenti italiani: il taglio dell'organico.

<< Basta con le lotte fra sissini e precari>>
afferma il prof. Manganaro, supervisore

<<Non dobbiamo alimentare una "guerra fra poveri". Dobbiamo reagire ai provvedimenti del governo e alle continue provocazioni dall'esterno con l' informazione,
per difendere non un privilegio, ma un valore: il valore dell'esperienza delle Ssis>>.

Altrettanta solidarietà ha espresso il prof. Amico,
che si è impegnato a redigere, entro i primi di Marzo, un documento in difesa della Ssis.

Brillavano per la loro assenza i rappresentanti dell'Università,
nonostante, come ha sostenuto Paolo Damanti durante il suo intervento,
<< sia arrivato il momento che a difenderci e, soprattutto, a difendersi siano
proprio le Università
>>.

L'assemblea si è conclusa alle 18.00 circa.
Ma i lavori sono ancora in corso.

È necessario adesso prepararsi al prossimo incontro: la manifestazione davanti al CSA fissata per giorno 6 Marzo.

 

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