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Gent.mo Prof.re Aquilina,

sarebbe troppo ovvio ringraziare chi, prima o poi, difende una verità che da lungo tempo ormai viene tranquillamente accantonata dai più. Però, ci creda, che proprio non se ne può fare a meno di esprimerle tributi di stima per aver “osato” pubblicamente difendere, non in maniera aprioristica ma puntuale e argomentata, l’esperienza della ssis.

Addirittura lei ha scavalcato anche chi, istituzionalmente, avrebbe dovuto, “osare” tanto e invece, soltanto in maniera sporadica e blanda, ha fatto. Ci creda che gridare le proprie verità, quando tutti fanno finta di ignorarle, è difficile da sopportare e dunque, trovare un aiuto, come il suo è stato, diventa salvifico.

Tutta la sua ricostruzione dei fatti ricalca, a grandi linee, le argomentazioni prodotte nei nostri documenti e comunicati con l’eccezione che la sua voce non è parte in causa e dunque dovrebbe essere ritenuta oggettiva e foriera di interessi particolari da tutte le parti, politiche, sindacali, scolastiche che sono entrate in campo nella vicenda-ssis.

Speriamo anche che il suo intervento a nostro sostegno non sia tardivo visto che è ormai imminente un nuovo sistema di reclutamento reclamato a gran voce proprio perché le nostre argomentazioni non sono state sposate né dalle parti politiche né da quelle sindacali.

Anzi, l”ansia di accerchiamento” e la denigrazione continua che ultimamente abbiamo vissuto puntualmente, more solito, sono state ignorate.


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