COMUNICATO
STAMPA
In merito ai numerosi documenti elaborati e diffusi dal MIIP,
Movimento Interregionale Insegnanti Precari, i docenti precari
specializzati e specializzandi esprimono sconcerto per le
affermazioni, le argomentazioni, i metodi, e per la continua
mistificazione della realtà operata da chi è
animato più dalla forza del numero e da meri interessi
di bottega che da principi di razionalità e coerenza.
Anche
quest'opera di disinformazione ha fatto sì che in prestigiose
sedi istituzionali si sia prestata fede a "leggende metropolitane"
come quelle che alle Scuole di Specializzazione non potrebbe
accedere chi risulti già munito di abilitazione, che
le Scuole di Specializzazione sarebbero state attivate dopo
il Concorso Ordinario del '99 e dopo le ultime O.M. dei Corsi
riservati, che docenti con oltre tre anni di servizio specifico
sarebbero stati scavalcati nelle Graduatorie Permanenti.
Ebbene:
è falso che coloro che già siano abilitati non
possano accedere alle SSIS; è falso che i corsi SSIS
siano stati attivati dopo il 'concorsone' del '99 e dopo i
corsi riservati; è falso lo 'scavalcamento' generalizzato,
spesso sbandierato a vanvera, che i docenti specializzati
avrebbero perpetrato ai danni di quelli non specializzati.
Nelle
Graduatorie Permanenti dell'a.s. 2002/2003 il titolo SSIS
valeva 30 punti che, di fronte ad un impegno biennale, equivalgono
a due anni e tre mesi di supplenze. È vero che talvolta
chi ha il titolo SSIS si trova nelle Graduatorie Permanenti
in posizione favorevole rispetto a colleghi non specializzati
con gli stessi anni di precariato, ma questo è coerente
con ogni principio meritocratico.
In
che cosa consisterebbe lo sbandierato 'scandalo'? Forse nell'essersi
dedicati per due anni e con maggiore impegno e dedizione alla
propria formazione professionale?
Vero è che dietro l'etichetta di "precari storici",
sbandierata con insistenza, si è mascherata una moltitudine
di docenti che hanno conseguito l'abilitazione dopo l'attivazione
delle Scuole di Specializzazione.
E'
paradossale come la "battaglia per la pari dignità
e il pari valore di tutte le abilitazioni" sia condotta
proprio sostenendo e difendendo "istanze di giustizia,
di imparzialità e di coerente applicazione di principi
propri del diritto" (MIIP).
Infatti
il principio di uguaglianza, sancito dall'art. 3 della Costituzione,
in tanto può dirsi applicato in quanto la legge tratti
in modo uguale situazioni uguali e in modo diverso situazioni
diverse.
E'
desolante prendere atto che attuali e futuri docenti della
nostra Scuola, formatori delle prossime generazioni, abbiano
animato una campagna denigratoria e di disinformazione, impregnata
di un ciarpame ideologico oscurantista, reazionario e pseudo-egualitario,
di ostilità nei confronti di coloro che hanno creduto
nella formazione iniziale dei docenti e nelle Leggi dello
Stato, individuandoli pretestuosamente come capro espiatorio
della precarizzazione docente.
E'
desolante come da parte delle Istituzioni sia stato prestato
ascolto alle rivendicazioni di chi, senza essersi mai impegnato
nella formazione docente, con tracotanza ha disinformato il
Paese, seminando discredito e falsità nei confronti
dei migliori cultori della didattica provenienti dalla Università
e dalla Scuola Secondaria, che con notevole impegno da anni
si sono assunti l'onere e l'onore di formare i futuri docenti
per fornire al nostro Paese una Scuola di qualità.
E'
desolante come l'Italia sia stata l'ultima nazione in Europa
ad allinearsi alle riforme e legislazioni scolastiche vigenti
già da tempo nell'ambito degli altri Paesi e la prima
nazione a pentirsi dei frutti qualitativi che queste innovazioni
comportano.
Sistematiche
pressioni volte solo a contestare l'entità del punteggio
attribuito agli abilitati SSIS nelle sole Graduatorie Permanenti,
prescindendo da ogni considerazione sulla formazione, hanno
avuto per fulcro incredibili affermazioni del tipo:
"Secondo
una strategia classista (
) i trenta punti stabiliscono
inoltre una differenziazione tra le varie abilitazioni basata
sul prezzo (non in termini di lavoro, ma di denaro), differenziazione
che privilegia spesso i più giovani(
) Sono punti
attribuiti al solo scopo di alimentare il sistema SSIS e di
finanziare le lobbies universitarie che stanno dietro a questo
sistema (
); noi riteniamo il servizio come unica vera
base per l'acquisizione di esperienza e professionalità;
(
)Ravvisiamo dunque, nel sistema che stabilisce abilitazioni
di serie A (a pagamento) e abilitazioni di serie B, la messa
in atto di una grave discriminante di tipo economico. Sta
prendendo piede infatti un sistema che privilegia sempre più
i percorsi "a pagamento", sia nella formazione degli
alunni ( vedi i finanziamenti alla scuola privata), sia in
quella degli insegnanti" (Coordinamento Nazionale
COBAS);
"il
valore di un titolo non risiede nei soldi che si investono
per conseguirlo"; "(
) disparità prodottasi
sulla scia delle pressioni lobbystiche derivanti dal mondo
accademico e dalla scelta ministeriale di finanziare gli atenei
mediante la vergognosa mercificazione dei titoli abilitanti"
(MIIP);
Tali considerazioni sciattamente calpestano il serio lavoro
di migliaia e migliaia di docenti e ricercatori universitari,
di specializzati e specializzandi, di supervisori di tirocinio
e di docenti accoglienti, che con professionalità si
sono dedicati al rinnovamento del nostro Sistema Scolastico,
affinché esso potesse finalmente adeguarsi agli standard
formativi in vigore da decenni negli altri Paesi europei.
Per
i corsi SSIS non è prevista la corresponsione di alcuna
borsa di studio, a differenza di altri percorsi di specializzazione
come ad esempio per il personale medico: sono corsi autofinanziati
mediante il pagamento di ordinarie tasse universitarie. La
dignità dei docenti specializzandi e specializzati
è stata volgarmente offesa anche da illustri esponenti
politici che in sedi istituzionali e di fronte ad organi di
informazione hanno sostenuto che i medesimi si sarebbero abilitati
"a pagamento".
Con
questo criterio di valutazione e per analogia di principio
si potrebbe allora sostenere che tutte le lauree sarebbero
conseguite "a pagamento"! Affermazioni di questo
genere sono nefandezze che manifestano malafede, nonché
completa misconoscenza della professione docente e del sistema
di reclutamento docenti, o forse si tratta semplicemente di
affermazioni strumentali per biechi giochi clientelari.
La
verità è che le Scuole di Specializzazione all'Insegnamento
sono una realtà consolidata non solo nel nostro Paese
da quattro anni, ma soprattutto da decenni negli altri paesi
europei, dove un serio percorso formativo di stampo universitario
è condizione necessaria e sufficiente per l'inserimento
dei docenti nel mondo della Scuola.
Riducendosi
ad una mera discussione in termini di punteggi, l'attenzione
delle Istituzioni si è focalizzata solo su un aspetto
marginale del sistema di reclutamento dei docenti, ovvero
sulle Graduatorie Permanenti dalle quali è attinto
solo il 50% delle nomine in ruolo, ignorando la vacatio legis
che in questa fase transitoria esclude i docenti specializzati
dall'accesso alle nomine in ruolo. In base a quali principi
si escludono dai contratti a tempo indeterminato coloro i
quali sono espressamente formati per la professione docente
?
Sarebbe
bene sottoporre all'attenzione delle Istituzioni non solo
le Graduatorie Permanenti, ma l'intero sistema di reclutamento
del personale docente, che i docenti specializzati e specializzandi
considerano ingiusto ed obsoleto:
-
ingiusto perché anche il più meritevole tra
gli specializzati, essendo inserito solo nel grosso 'calderone'
delle Graduatorie Permanenti, insieme a tutte le altre categorie
di abilitati e pressoché "in coda", non ha
oggi alcuna possibilità di immissione in ruolo, a prescindere
dall'eccellenza della propria formazione specifica e nonostante
egli abbia concorso, vincendo, per delle disponibilità
di posti, dal momento che le SSIS sono a numero programmato
"tenendo conto del fabbisogno di professionalità
del sistema sociale e produttivo" (legge n. 264 del 2
agosto 1999);
-
obsoleto perché il 50% delle immissioni in ruolo è
attinto dalle Graduatorie di merito del Concorso Ordinario
del '99 che avrebbero dovuto durare tre anni.
Gli
insegnanti specializzati e specializzandi sono attoniti rispetto
all'arroganza con cui il proprio severo percorso formativo,
con più prove di selezione in ingresso che vertono
sugli stessi programmi del Concorso del '99, con decine di
esami in itinere, con centinaia di ore di tirocinio, con un
esame finale avente valore di prova concorsuale, è
definito un acquisto ai "discount dei titoli abilitanti
con la complicità del MIUR ed il comportamento pilatesco
dell'attuale classe politica (MIIP)".
Queste
gravi affermazioni, a quanto risulta, non sono espresse a
seguito di alcuno studio specifico ma sono solo frutto della
impostazione ideologica ottusa e corporativa, ostile ad ogni
principio meritocratico, di chi fermamente crede che nel nostro
Paese il Diritto sia funzione variabile del numero.
Quale
Scuola vogliono questi insegnanti? Una Scuola delle professionalità
o una scuola dei 'concorsoni' abilitanti, delle sanatorie
ope legis e delle continue deroghe, animata dalle corporazioni
e da chi predilige lo status quo al cambiamento?
E'
ridicolo come coloro che, rifiutando ogni aspetto formativo
della professione docente, calpestano il principio costituzionale
dell'uguaglianza, pretendendo per gli idonei non vincitori
del Concorso e per i 'sanati' dei corsi riservati bimestrali
lo stesso punteggio di chi si è dedicato con esclusivo
impegno ad un rigoroso biennio di formazione specialistica,
possano giudicare il Sottosegretario all'Istruzione, On Valentina
Aprea, incapace "di un chiaro pensiero, di una sicura
e ampia visione politica, incapace di percepire ed attivare
principi di giustizia" (MIIP), e chiedano al Governo
le sue dimissioni.
Prendendo
atto che nel nostro Paese le riforme purtroppo richiedono
"atti eroici", i docenti specializzati e specializzandi
esprimono pieno sostegno nei confronti del Sottosegretario
all'Istruzione, On. Valentina Aprea, e di tutti coloro che
credendo nella formazione iniziale e nella professionalità
dei docenti lavorano con serietà affinché il
nostro Sistema Scolastico possa offrire agli studenti ed alle
famiglie un "servizio di qualità" sempre
migliore, e che proprio per questo costante impegno vengono
offesi da chi invece vuole riportare la nostra Scuola indietro
di parecchi anni.
Roma, 4 Luglio 2003
Pasquale Sasso Presidente A.Na.Do.S.S.
Sara Ballerini Presidente A.I.S.S.
Enzo Arte Coordinatore C.N.S.S.
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