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Moratti mani di forbice. Il consiglio Regionale Abruzzo chiede al Ministro di ravvedersi
(di Paolo Damanti)

I tagli previsti a livello nazionale prevedono 12.000 posti in meno dal settembre 2003 e fino a 70.000 posti nel 2004.

Le regioni più colpite dalla moria di cattedre saranno la Sardegna, la Calabria, la Basilicata ed al quarto posto l'Abruzzo con un -2,64% dei posti.

Il Consiglio Regionale dell'Abruzzo ha però impegnato "Il Presidente della Giunta perchè intervenga entro il 10 luglio sul Governo Nazionale e sul Ministro della Istruzione in modo da evitare i forti tagli che hanno colpito il corpo docente ed il personale ATA."

È la prima volta che un Consiglio Regionale si occupa dei tagli nella scuola. Un segnale importante, ma il provvedimento non è che l'ultima di numerose proteste che si sono levate da varie parti d'Italia.

Leggete, ad esempio, La lettera aperta del Collegio Docenti del Liceo Scientifico Statale Paolo Giovio di Como, pubblicata sulle pagine del nostro sito; o, sul sito della CGILSCUOLA,

Sotto accusa, in particolare, la decisione di formare cattedre di 18 ore per tutti i docenti.
Un provvedimento, previsto dalla finanziaria 2003, che causerà prevedibili disagi didattici e impedirà la creazione di nuovi posti di lavoro, aggravando la situazione degli insegnanti precari.

Il tutto all'insegna del risparmio, almeno negli intenti. Ma nella realtà dei fatti si possono creare situazioni, non certo isolate, di cattedre di poche ore che annullerebbe il previsto risparmio. È quanto accaduto all'ITS "A. Volta" di Sassuolo dove, per quanto riguarda le cattedre di Lettere, si prevede un insegnante a 3 ore.

La protesta monta e i tagli avanzano. Forse hanno ragione gli insegnanti dell'ITIS "DORSO" di Avellino quando scrivono "Giustamente il ministro dell'Economia suggerisce ipotesi di risparmi e forme di spesa più razionale, ma decidere in quali ambiti e con quali modalità realizzarli spetta a coloro che nella scuola vivono ed operano"

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