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Università:
parte la riforma del 3+2
"Più
flessibilità, più qualità e più
opportunità di sbocchi professionali".
Sono questi i motivi che hanno indotto il ministro Moratti
a definire il testo che riorganizza i percorsi di studio con
la revisione dell'attuale 3+2, fatto da un primo triennio
(laurea) e un biennio successivo (laurea specialistica).
Una delle novità principali è l'introduzione
della "laurea magistralis", ai cui percorsi si potrà
accedere con il possesso della laurea ma anche dei diplomi
universitari di durata triennale (i cosiddetti Du).
Il testo del provvedimento che modifica il regolamento n.
509 del 1999 (che aveva definito l'architettura degli ordinamenti
didattici universitari) è stato trasmesso per l'acquisizione
dei pareri al Cun (Consiglio universitario nazionale), alla
Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane)
al Cnsu (Consiglio nazionale di valutazione del sistema universitario)
e alla Corte dei Conti. Il documento avrà anche un
passaggio presso le commissioni VII di Camera e Senato e dopo
la registrazione della Corte dei Conti verrà dunque
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Modello a Y
In pratica il 3+2 diventa un 1+2+2. Gli studenti verranno
immatricolati a un corso di laurea e dopo una base comune
di un anno ( un minimo di 60 crediti formativi universitari)
potranno scegliere tra due percorsi: uno professionalizzante
(costituito da 120 crediti, due anni di studio) o, in alternativa,
un percorso metodologico di tipo teorico (stesso numero di
crediti)
Laurea magistralis
L'attuale laurea triennale continuerà a chiamarsi "laurea"
mentre la laurea di secondo livello cambia nome: da specialistica
viene ridenominata "laurea magistralis" (120 crediti
e due anni di studio). Ad essa, come detto precedentemente,
si potrà accedere con il possesso della laurea ma anche
con il possesso dei diplomi universitari triennali (Du).
Laurea doctoralis
Coloro che proseguiranno nel triennio successivo alla laurea
magistralis, quello del dottorato di ricerca, si fregieranno
del titolo di "laurea doctoralis". Mantenuti i master
di primo e secondo livello.
Supplemento di diploma
Il testo di revisione, messo a punto dal ministro, introduce
il cosiddetto "supplemento di diploma", un certificato
che riporta le principali indicazioni relative al curriculum
specifico seguito dallo studente per conseguire la laurea
" in corerenza con quanto avviene negli altri Paesi d'Europa
- specifica il testo di revisione - consentendo una maggiore
trasparenza dei curriculum, anche al fine di un più
efficace inserimento nel mondo delle professioni".
Tre dottori
Ai laureati di primo livello spetta il titolo di "dottore";
ai possessori del dottorato di ricerca il titolo di "dottore
di ricerca"; ai possessori della laurea magistralis spetterà
il titolo di "dottore magistrale"
Tempi e fasi
Il miur fa sapere che le modifiche potranno essere accolte
dagli atenei "con tutta la gradualità
necessaria per evitare disagi sia agli atenei sia agli studenti".
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