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La Croce

Pellegrina

Convento clarisse

Venerdì 21 Gennaio 2000

Siamo convinti che se la Croce affidata dal papa ai giovani di tutto il mondo si trovi oggi qui a Napoli, la cosa deve avere un suo significato. Voluto da Dio. Perché a Napoli e non altrove? Ma deve avere un valore ed un significato che noi stessi comprendiamo e riteniamo si possa dare all'evento.

Quale?  Una rilettura della nostra vita alla luce del mistero di Cristo e della sua Croce.

Come dice Simeone a Maria: Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. (Lc.2,34-35)

Di quali cuori?  I nostri cuori. I cuori di tutti noi.  Gesù è venuto a parlare ai nostri cuori. E' venuto ad incontrarci perché i nostri cuori si rivolgano a Lui.

 

Soprattutto i cuori dei giovani.

Noi desideriamo perciò celebrare la paraliturgia della Via Crucis con uno sguardo a Napoli, alla nostra città.

Gesù è vissuto due millenni fa.  Ma Egli è vivo. E non c'è dubbio che oggi Egli viva la sua Passione in tulle le città del mondo per tutte le mancanze, le debolezze, le cattiverie, i delitti di noi uomini. Per il bisogno dì perdono, di misericordia, di sostegno della nostra fragilità, di ritorno a Dio di ognuno di noi.

Egli vive certamente anche nella nostra città la sua Passione. E porta certamente anche nella nostra città la sua Croce. La Croce che è strumento di redenzione e di vita per gli uomini.

La Croce è il riscatto divino delle sofferenze dell'uomo. Giustizia di Dio, ma infinita misericordia del Padre per tutti gli uomini di buona volontà. Noi desideriamo incrociare la strada del Calvario che il Signore ripercorre nella nostra città, rivivere la Passione, la sofferenza che Lui vive nella nostra città. Il Signore, il nostro Salvatore non è fuori del nostro mondo, non ignora le nostre debolezze, le nostre sofferenze, le nostre miserie, i nostri delitti.

Egli vive e soffre con noi, per noi e per la nostra salvezza.

Facciamoci compagni di strada del Messia Redentore.

 

A Napoli, per Napoli, con i giovani di Napoli

seguiamo Gesù sulla via della croce.

 

Via Crucis

 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

                                                                                                           Amen

I Stazione:

 

Gesù è condannato a morte

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

I giudici, la magistratura, i sommi sacerdoti,  la classe dirigente sono chiamati in causa da questa condanna.

         In quel tempo diedi quest’ordine ai vostri giudici: Ascoltate le   cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia le questioni       che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta       presso di lui. Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali,          darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun    uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; le cause troppo        difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò.

 Forse, non sempre si giudica nel nome e alla presenza di Dio, e non sempre la legge è uguale per tutti.

            Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù:      “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo          sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. Gli dice Pilato:    “Che cos’è la verità?”. E detto questo uscì di nuovo verso i

Giudei e disse loro: “Io non trovo in lui nessuna colpa. (Gv. 18,     37-38a)                      

E forse non sempre si rispetta la Verità.

 

Preghiamo per coloro che svolgono queste funzioni così importanti per la nostra società napoletana perché siano sempre secondo il cuore di Dio.

Padre nostro

 

II Stazione:

 

Gesù prende la Croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Ma  non sono solo gli altri, i responsabili, i capi, a giudicare. Noi tutti troppo spesso giudichiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle, senza avere nessun diritto a farlo, senza conoscere i fatti, e puntiamo gratuitamente  il dito contro gli altri. E  poniamo loro addosso il peso della croce dei nostri giudizi.

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. Lc. 7, 36-38.

 

Preghiamo perché siamo liberati da così grave peccato, e mai più osiamo giudicare e condannare un uomo uguale a noi.

            Padre Nostro

III Stazione:

 

Gesù cade la prima volta

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Quanti non reggono a tante cattiverie nostre o degli altri e cadono sotto il peso dei nostri giudizi infamanti.

 

Preghiamo Gesù di dare la forza agli innocenti per reggere alle ingiustizie e alle cattiverie degli altri.

Padre nostro

IV Stazione:

 

Gesù incontra sua madre

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

 

La famiglia, soprattutto, si trova oggi al centro di una bufera senza nome. Anche a Napoli. Si uccidono i bambini innocenti, si abbandonano i genitori vecchi e ammalati, si sfruttano per fini abbietti gli adolescenti, l’amore reciproco dei coniugi viene violato senza pudore. Si divorzia, si convive, il fratello tradisce il fratello per interessi materiali.

Quanto ha sofferto Gesù nel dovere abbandonare sua Madre per noi!

Sarchiapone e Ludovico di Totò

 Padre nostro

V Stazione:

 

Il Cireneo aiuta Gesù

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 


Voi che vivete sicuri

Nelle vostre case

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un si o per un no

Considerate se questa è una donna

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno

Meditate che questo è stato

Vi comando queste parole

Scolpitele nel vostro cuore

Coricandovi, alzandovi

Stando a casa, andando per via

Ripetetele ai vostri figli

O vi si sfaccia la casa

La malattia vi impedisca

I vostri nati torcano il viso da voi.


(Primo Levi, Se questo è un uomo)

 

Napoli è una città di Cirenei.   Quanti sono gli operai che lavorano a nero! Quanti sono sfruttati e costretti a lavori umilianti e mal pagati! E gli immigrati dal terzo mondo non portano, in mezzo a noi, la Croce insieme a Gesù? E coloro che abitano negli scantinati o nei containers, e i pensionati con la pensione minima sociale?

canzone :Via della croce

            Padre nostro

VI Stazione:

 

La Veronica asciuga il volto di Gesù

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Non ci sono solo i cattivi, o coloro che non sanno amare, a questo mondo. Quanti giovani, uomini o donne, quanti padri e madri di famiglia lasciano i loro interessi o i loro impegni  per aiutare i bisognosi. Il volontariato è la grande forza degli amici di Gesù. E Gesù ama i volontari in maniera tutta speciale. Perché essi non fanno solo parole, ma soprattutto fatti.

           Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, bene   detti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi    fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi ave te dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero fo         restiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi     avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti       gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affa           mato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato   da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato,           o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato           o in carcere e siamo venuti a visitarti? (Mt. 25,34-40)

 Il nostro proposito sia di dare una mano gratuitamente quando se ne presenta l’occasione.

           Padre nostro

canzoni

just a little bit of love

 Solo un po’ d’amore

 VII Stazione:

 

Gesù cade la seconda volta

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Lo abbiamo letto poco fa: Gesù si identifica con i derelitti, gli sfiduciati, coloro che non hanno niente, gli oppressi, i profughi. Napoli è piena di ogni genere di uomini e donne che cadono a terra esausti, vinti dalla vita. Piazza Garibaldi, la via Domiziana, le tante vie della periferia. Non facciamo finta di non sapere o di non vedere! Le ragazze straniere che si vendono, gli invertiti disperati, gli sfruttatori, i profittatori della miseria altrui.

            Padre nostro

VIII Stazione:

 

Gesù incontra alcune donne piangenti.

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Dove sono le nostre nonne e dove i nostri nonni? Essi una volta andavano in chiesa a dire il Rosario e a pregare per i figli, i nipoti, i bisognosi. La sera le nostre chiese sono vuote, e chi, stanco della vita e sempre più consapevole dei suoi veri valori doveva stare attaccato a Gesù per consolarlo e tenergli compagnia al posto dei più giovani, ormai quasi non c’è più. Anche i nostri anziani hanno dimenticato l’amore di Cristo! La loro compassione e la loro preghiera non sostengono più la fede dei giovani!

            Padre nostro

IX Stazione:

 

Gesù cade per la terza volta

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

Gesù è giunto sul Calvario. Non ce la fa più. E’ senza forze! La morte lo attende spietata, con tutte le sue sofferenze.

Andiamo nei nostri ospedali, o nelle nostre case dovunque siano malati terminali, essi sono Gesù. Andiamo in mezzo agli uomini distrutti dalle mille difficoltà della vita. Andiamo incontro, in questa nostra città di Napoli, alle vittime dell’usura o della camorra. Non hanno più speranze, sono vinti, aspettano la morte come una liberazione. Che cosa possiamo fare per essi? Come aiutarli, incoraggiarli, sostenerli nella loro lotta contro la morte? Come sostenere coloro che non credono più in Dio per le enormi difficoltà della loro vita?

Diciamoglielo, Gesù è caduto anche per loro, non devono disperare, la vita non può soccombere alla cattiveria o al male o al dolore! Oltre questa vita c’è un’altra vita!

          Padre nostro

Canzone Terra mia

X Stazione:

 

Gesù viene spogliato

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Quale esempio per coloro che vivono solo per il denaro ed in esso ripongono la loro forza e le loro speranze! Gesù si è spogliato di ogni cosa!

Gli avari, gli usurai, i camorristi, i profittatori ingiusti, gli sfruttatori dei poveri, tutti coloro che fanno il male per avere sempre più soldi, guardino a Gesù, Egli ci indica la via della vita! Il denaro non rende più felice chi lo possiede, specialmente chi se lo è procurato ingiustamente con la violenza e la sopraffazione.

Ma dobbiamo dire le stesse cose per tutta la società dei consumi. Avere il denaro non è essere un uomo, una donna! Puoi spendere e spandere, ma non per questo sei un uomo! Se non ami e non hai cuore, e non conosci e non capisci e non vivi nella verità, rimani sempre e soltanto un poveruomo!

Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. Lc.12, 16-21.

Preghiamo per quella povera gente che si sente soddisfatta dalla vita soltanto perché ha soldi da spendere!

         Padre nostro

alla societate

XI Stazione:

 

Gesù viene inchiodato alla croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo


Il padre fece ritorno dal rito funebre,

il bimbo di sette anni stava alla finestra,

con gli occhi spalancati e un amuleto d’oro appeso al collo,

pieno di pensieri troppo difficili per la sua età.

Il padre lo prese nelle sue braccia

E il bimbo chiese:«Dov’è la mamma?»

« In cielo », rispose, indicando il cielo…

Il bambino alzò gli occhi al cielo e guardò a lungo in silenzio.

La sua mente perplessa inviò nella notte

la domanda: « Dov’è il cielo? »

la risposta non venne;

e le stelle sembravano lacrime

ardenti di quella ignorante oscurità.

(Tagore, Il fuggitivo, parte II, XXI)


 

Quante sono le situazioni della vita senza vie d’uscita. Quanti i disperati in questa nostra città inchiodati ad una croce che non permette loro nessuna speranza e nessuna attesa di riscatto. Coloro che sono affetti da malattie penose ed inguaribili, quanti vivono soli ed ignorati da tutti, i poveri, i barboni, i drogati, i malati mentali chiusi nel loro mondo di desolazione, coloro che sono tentati di suicidio.

Andiamo per le strade della nostra metropoli e li troviamo ad ogni angolo, straccioni, soli, isolati, farneticanti, abbandonati da tutti. Andiamo nelle nostre case dove si rintanano ignorati, ingombranti, desolati, in attesa della morte.

Gesù è stato inchiodato alla Croce per loro. Perché abbiano la vita eterna come tutti gli altri più fortunati di loro.

         Padre nostro

XII Stazione:

 

Gesù muore in croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Morire con i nemici che esultano sotto la sua croce, che sono soddisfatti della sua sconfitta. Ci può essere una morte più atroce di questa?  Più atroce di tutti i tormenti più atroci? Il fallimento di tutta una vita! La vittoria degli avversari che ingiustamente trionfano!  Eppure Gesù ha scelto questa morte. Perché la morte non è la fine di tutto! E la vittoria ingiusta non è una vittoria definitiva. Oltre la morte c’è il giudizio di Dio che sovrasta ogni giudizio umano ed ogni soddisfazione temporale.

Pensiamo a tutti coloro e preghiamo per quanti lasciano questa nostra vita nella sconfitta e nella desolazione. Che non si lascino vincere dalla disperazione. Dio, il Padre spalancherà loro le braccia e li accoglierà con amore per donare loro il giudizio vero del loro agire e la corona di giustizia per le sofferenze patite. La vita eterna è la vera vita!

Padre nostro

XIII Stazione:

 

Gesù è deposto dalla croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

L’abisso del dolore, il culmine di ogni sofferenza: Maria con il Figlio morto deposto tra le sue braccia.

Mai creatura umana ha sofferto tanto e tanto intensamente. Mai nessuno soffrirà come ha sofferto Maria ai piedi della Croce.

         Voi tutti che passate per la via,

       considerate e osservate

       se c’è un dolore simile al mio dolore,

            al dolore che ora mi tormenta,

            e con cui il Signore mi ha punito

       nel giorno della sua ira ardente. (Lam.1,12.)

Maria ha sofferto per noi, per me, perché ha accettato di essere mia madre.

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa

(Gv.19, 26-27)

Teniamole compagnia e consoliamola per tutto quanto ha sofferto per noi.

 

                    Tu se’ colei che l’umana natura

                        Nobilitasti sì, che ‘l suo fattore

                        Non disdegnò di farsi sua fattura.

           

            Padre nostro

DESOLATA
iO SARò CON VOI

XIV Stazione:

 

Gesù viene deposto nel sepolcro

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Dopo la morte segue il giudizio di Dio e il nostro destino eterno: l’inferno, o il purgatorio e il paradiso.

E’ stolto chi non tiene presente queste verità della nostra fede. Noi, finché siamo in questa vita possiamo comportarci come ci pare. Ma è demenza non prevedere il giudizio e la vita che durerà in eterno. Gesù è morto per conquistarci il Paradiso. Ma noi, con il nostro cattivo comportamento possiamo rendere inutile la sua morte.

Oggi, forse si parla troppo poco di questo anche tra i credenti. Nella nostra città sono molti, se non addirittura moltissimi, coloro che hanno dimenticato la vita eterna, e vivono come se non dovessero mai morire per vivere eternamente beati o eternamente infelici. Portiamo a costoro il messaggio di Gesù e parliamo loro della vita eterna.

Gesù è vivo ancora oggi. Agiamo in modo da essere vivi per sempre insieme con Lui.

         Padre nostro


 

I

XV Stazione:

 

La risurrezione

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

 

Che ragione hanno di dire che non si può risuscitare? Che cosa è più difficile: nascere o risuscitare? Che ciò che non è sia, oppure che ciò che è stato sia ancora? E' più difficile venire ad esistenza o ritornarvi?

Blaise Pascal

Gesù è risorto da morte. 

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.

         Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse:        “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le      mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più in         credulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.         Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur        non avendo visto crederanno!”. (Gv. 20,24 -29)

 Si alla morte seguirà la risurrezione. Come Gesù è risorto risorgeremo anche noi.

       Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, sia   mo da compiangere più di tutti gli uomini.

       Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono    morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uo-       mo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Ada-           mo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordi ne: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Pa- dre,     dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e poten-         za. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici        sotto i suoi piedi...

       Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d`incorruttibilità e   questo corpo mortale d`immortalità, si compirà la parola della Scrittu-          ra:

       La morte è stata ingoiata per la vittoria.

       Dov`è, o morte, la tua vittoria?

          Dov`è, o morte, il tuo pungiglione? (I Cor. 15, 19- 25. 54-55.)

Padre nostro

coro: IN COMUNIONE ;LUI E' VIVO

 

Preghiamo

Ai piedi della Croce del tuo figlio Gesù, ascolta o Padre la nostra preghiera perché sul suo esempio, mentre impariamo ad amarci reciprocamente, ci impegniamo per il riscatto umano e cristiano di questa nostra città.

Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei e follia per i Gentili; ma per i chiamati, sia Giudei che Greci, è Messia, potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché la follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.

 

 

 

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