Il sito misterioso (Csm)

di Giovanni Cannella


Internet, con tutti i suoi limiti e difetti, ha rappresentato indubbiamente un eccezionale veicolo di diffusione delle informazioni.

Ed è evidente che più informazione significa più democrazia!

La mitica "trasparenza del palazzo", in particolare, sembra a portata di mano dei cittadini navigatori.

Di notevole interesse al riguardo è, ad esempio, il sito del Parlamento (www.parlamento.it, articolato in due siti distinti per Camera e Senato), che consente l'accesso, anche in diretta, a tutte le notizie e ai lavori delle assemblee e delle commissioni, ma analogo discorso può farsi per i Ministeri, gli enti pubblici, le regioni, i comuni, ecc.

Nel campo della giustizia è discreta la diffusione dei testi di legge e della giurisprudenza (oltre al sito del parlamento, di cui si è detto, vedi, ad esempio il sito www.normeinrete.it e quelli della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato, della Corte dei conti) ed è ben curato il sito del Ministero della Giustizia (www.giustizia.it).

Ed il Consiglio superiore della magistratura?

Omissis ha voluto indagare e, scorrendo i "link" del sito del Ministero, sotto la voce Csm, ha trovato il seguente avviso: "Il sito del CSM non è accessibile da Internet ma attraverso una Intranet privata, quindi le pagine che verranno visionate in questa sessione sono una copia relativa solo alla voce notiziari, limitatamente ai comunicati stampa alle risposte a quesiti ai pareri alle circolari ed agli indirizzi e-mail degli uffici del Consiglio e degli Uffici Giudiziari finora attivati".

L'indirizzo è www.cosmag.it, ma, come dice l'avviso, è inutile provare a collegarsi direttamente.

Perchè solo una Intranet privata? Il sito contiene segreti inconoscibili e la copia accessibile contiene le sole informazioni che si possano diffondere?

Ma, prima di provare a rispondere a queste domande, esaminiamo la copia, consultabile attraverso il sito del Ministero.

A sinistra è presente una serie di bottoni di collegamento: notiziario, calendario, rassegna stampa, tramutamenti, infoonline, incontri di studio, circolari, documentazioni, link utili.

Il navigatore speranzoso sposta il mouse sui bottoni, ma quasi tutti sono inattivi.

L'unico attivo è quello del "notiziario". Finalmente!

Ma l'apertura della pagina riserva un'altra sorpresa: il notiziario è limitato al periodo gennaio-ottobre 1999 e contiene solo i comunicati stampa, le risposte a quesiti, i pareri e le circolari, emanati in quel periodo!

Tornando alla prima pagina, al centro si legge "in diretta dal plenum", ma il collegamento è inattivo.

Sotto tre voci: modulistica-regolamento interno-commissioni.
Sembrano attivi, ma premendo compare l'avviso, ben noto ai navigatori sfortunati, "impossibile visualizzare la pagina".

Sono attivi invece gli indirizzi di posta elettronica degli uffici del Csm, del webmaster e di alcuni uffici giudiziari d'Italia.

Al collegamento "notizie e documentazione dagli uffici giudiziari", compare l'avviso "impossibile visualizzare la pagina" e, infine, è inattiva la voce "ruolo anzianità in magistratura".

Riassumendo, a parte gli indirizzi di posta elettronica (utili per protestare), l'unica voce attiva riguarda il notiziario, e con i limiti di tempo ed oggetto sopra rilevati.

E il sito Intranet? A quanto risulta è accessibile solo ai magistrati che ne facciano richiesta e a cui viene data una speciale password.

Omissis è riuscita ad entrare nel sito Intranet. Cosa c'è di tanto segreto?

Il sito è rinnovato (ben costruito e graficamente apprezzabile) rispetto alla copia accessibile tramite il sito del Ministero.

Contiene sostanzialmente le stesse voci della copia, questa volta (quasi) tutte attive, e cioè notiziario, calendario, rassegna stampa, tramutamenti, infoonline, incontri di studio, circolari, documentazioni, link utili, modulistica, regolamento interno, composizione commissioni, ecc., a cui si aggiungono altre voci, quali i discorsi di autorità, i comunicati stampa, i quaderni (raccolte di incontri organizzati dal Csm), la pianta organica e la ricerca per nome dei magistrati, la ricerca degli uffici giudiziari, i servizi riservati al Ministero e ai consigli giudiziari.

Come si vede tutte informazioni e notizie che è bene tenere segrete!

Davvero non si comprende perchè un avvocato o un semplice cittadino non possa esaminare liberamente le circolari del Csm, le notizie sugli incontri di studio, i discorsi pubblici del vice presidente, l'organizzazione degli uffici, le piante organiche.

Esilarante poi l'impossibilità di accedere ai comunicati stampa.

Un discorso a parte, e più serio, riguarda la diretta dal plenum e la pubblicazione dei verbali o dei resoconti delle sedute.

Va premesso al riguardo che le sedute del plenum sono pubbliche, e quindi chiunque può assistervi, salvo secretazione espressamente deliberata.

Ciò premesso, neppure dal sito Intranet è possibile accedere alla diretta dal plenum (come avviene ad esempio per il Parlamento), salvo che in particolari ricorrenze ed occasioni, mentre è stata sospesa, non solo sul sito ma anche su carta, "fin dall'inizio della consiliatura, la pubblicazione nel Notiziario (ormai ridotto ad una grigia elencazione di delibere e di atti già noti agli uffici giudiziari) dei resoconti sommari relativi alle più significative sedute dell'assemblea plenaria, pubblicazione che dovrebbe costituire uno dei principali strumenti di conoscenza sul modo in cui ruolo e funzioni del Consiglio vengono interpretati dai singoli componenti e dai gruppi consiliari" (Gianfranco Gilardi, Linee di tendenza del Consiglio superiore della magistratura. Appunti per una riflessione, in Questione Giustizia, 1,2001, 103).

Ma, si obietterà, in plenum si discute anche di aspetti personali dei magistrati e la pubblicazione dei verbali potrebbe comportare quindi una violazione della legge sulla privacy.

Tuttavia, la "pubblicazione dei verbali delle sedute plenarie, previa richiesta di almeno tre componenti, è prevista espressamente dall'art. 20, terzo comma del regolamento interno, che certamente non ignorava la legge sulla privacy, in funzione della quale per l'appunto, nella seduta del 25 febbraio 1998, erano state deliberate all'unanimità le modifiche degli artt. 16, secondo e terzo comma e 17, secondo comma del regolamento medesimo" (ancora Gilardi, cit.).

Il regolamento interno, anch'esso accessibile solo via Intranet, stabilisce infatti all'art. 16 primo comma che le sedute sono pubbliche, ma possono essere secretate, "quando ricorrono motivi di sicurezza, ovvero quando sulle esigenze di pubblicità, prevalgano ragioni di salvaguardia del segreto della indagine penale o di tutela della riservatezza della vita privata del magistrato o di terzi in particolare nel caso di trattamento di dati sensibili ai sensi dell'art. 22 L. 31 dicembre 1996 n. 675" (si rinvia al testo integrale delle norme del regolamento in materia).

Pertanto la mancata pubblicazione dei resoconti o dei verbali e la limitazione alla diretta dal plenum, anche agli stessi magistrati, non appare in alcun modo giustificata.

Ma appare anzi del tutto incomprensibile se si considera che le sedute del plenum sono tutte e interamente (salvi i casi di secretazione) registrate da radio radicale e si possono ascoltare in qualsiasi momento collegandosi al sito www.radioradicale.it.

Non solo la trasparenza, quindi, ma anche la logica difetta a Palazzo dei Marescialli.

Omissis!

Roma, 5.5.2001

 

 

 

 

 

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