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Indicazioni critiche sulla lingua e sullo stile di Pirandello

B. Terracini, dopo avervi rilevato che i travagli del proprio spirito erano per Pirandello anche travagli di carattere creativo , analizza il significato del discorso libero indiretto nello scrittore , discorso che si configura come un elemento intrinseco nella poetica pirandelliana il rapporto con gli " sbalzi sintattici" ; sono sbalzi sintattici , nota il critico , che furono anche biasimati , ma ciò che conta " è mettere in chiaro come essi abbiano ragione di essere".

A . Magliaro , occupandosi delle opere di ambiente siciliane , scritte in dialetto dal Pirandello , analizza non pochi problemi di carattere generale arrivando alla conclusione che nell’opera dello scrittore siciliano , il cui substrato è costituito dalla teoria dell’umorismo e da una preponderante vocazione del dialettale , il dialetto si configura come un modo , sia pure iniziale , di accostamento al teatro .

G.F. Contini, dopo aver rilevato la pretesa che l’autore avanza di appartenere al novero "degli scrittori di natura più propriamente filosofica" (in opposizione ai meri naturalisti di natura propriamente storica ) , osserva che l’esegesi del Pirandello andrà accolta negativamente , come giusto rifiuto dell’allegoria , di un’arte simbolica , e positivamente , per l’acuto rilievo che i personaggi sono "alcuni più realizzati (artisticamente), altri meno, ciascuno in quello stadio di creazione raggiunto nella fantasia dell’autore al momento che questi li volle scacciare da sé".

U.Bosco il ragionare in una struttura logica consapevole, persino compiaciuta di sé, è carattere essenziale di Pirandello, anche se in verità esso, nonché esclusiva, non sia neppure parte preponderante dell’espressione di lui; ma è essenziale, perché per lo scrittore il ragionare non è qualcosa che può esserci nella vita, ma una forma per la vita stessa. La presunta filosofia coincide con quello che Pirandello chiama "sentimento del vivere".