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Ricorso all'OMBUDSMAN Bancario

L'OMBUDSMAN è un giurì bancario con sede in Via IV Novembre , 114 00187 ROMA FAX 066767400 e risolve gratuitamente le controversie fra Banche e clientela. Ad esso il privato può fare ricorso qualora l'Ufficio reclami della Banca non dia adeguata soddisfazione

Conto Corrente - Contratti di Banca - Garanzie personali e reali
Importante! Quando un debitore riceve un atto legale da parte di una Banca, vi è quasi sempre la provvisoria esecuzione, perchè le Banche ottengono che il decreto diventi esecutivo dopo dieci giorni, anche se l'opposizione si potrà fare nei quaranta giorni successivi. Con questo documento di provvisoria esecutività intanto la Banca iscrive subito l'ipoteca giudiziale negli immobili del debitore.
Richiesta alla propria banca delle somme illegittimamente incassate relative alla ricapitalizzazione trimestrale degli interessi
L'anatocismo è la capitalizzazione degli interessi, ossia il calcolo degli interessi sugli interessi , vietato dall'art. 1283 del Codice Civile. Le banche sin dal 1952 hanno violato tale divieto e hanno imposto la capitalizazione trimestrale degli interessi sui conti correnti e sui mutui..
Il rimborso dei suddetti interessi insieme con tutte le spese applicate sui conti correnti senza essere state contrattualemte pattuite deve essere richiesto alla propria banca con lettera raccomandata.
In caso di silenzio, diniego o mancato accordo con l'Istituto di Credito, il titolare del conto corrente o del mutuo dovrà tutelare i propri interessi nelle opportune sedi giudiziarie, al fine di ottenre il riconoscimento del credito e la condanna della Banca alla sua corresponsione.
Gli utenti interessati devono provvedere a farsi valutare, in ogni singolo caso, da parte di esperi il ricalcolo degli interessi sugli interessi trimestrali e determinare le somme indebitamente percepite, ad inoltrare la richiesta di rimborso alla banca e a fare un tentativo di conciliazione. Esperito questo procedimento senza effetto, si darà avvio alle azioni giudiziarie, dopo aver valutato la convenienza tra somme recuperabili e spese giudiziarie.

Dal 1 Gennaio 2013 aumento del Bollo su libretti e conti correnti del 50%

Il bollo sui conti correnti, conti di deposito e buoni postali aumenta del 50 %. L'imposta viene applicata, in relazione all'ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti dal cliente presso la Banca, in modo proporzionale nella misura dell'1,5 per mille, con un importo minimo di 34,20 euro. Non paga l'imposta di bollo il conto corrente di base rivolto alla clientela socialmente svantaggiata. Si tratta del servizio senza spese che deve essere offerto dall'intermediario ai consumatori il cui Isee è inferiore a 7.500 euro.La stessa esenzione è concessa agli ai c/c e buoni postali fruttiferi, intestati a persone fisiche, che hanno un valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5.000 euro. Esenti anche i fondi pensione. Per verificare il diritto all'agevolazione è necessario sommare i saldi medi contabili del periodo rendicontato, considerando tutti i rapporti, di pari intestazione, intrattenuti con il medesimo intermediario (in Posta non viene fatta la somma tra i c/c e i libretti perché i primi sono emessi da BancoPosta e i secondi dalla Cdp). Pertanto, chi per esempio ha sulla stessa banca un conto con somme superiori a 5mila euro e un libretto o altro c/c con cifre modeste, si vedrà addebitare il bollo di 34,20 euro su ogni rapporto. I conti in rosso non concorrono al valore medio e, in ogni caso, non pagano il bollo.

 

BOLLO SUI PRODOTTI FINANZIARI

L'imposta di bollo sui prodotti finanziari è determinata in base alla durata del periodo rendicontato, ma è calcolata sull'ammontare puntuale dell'investimento in essere alla fine del periodo e non sul valore medio. Pertanto, se negli ultimi giorni dell'anno sono rimborsati o monetizzati precedenti investimenti (esempio rientro pronti contro termine, scadenza vincolo conto deposito, rimborso bond), potrebbe essere conveniente, se le somme investite superano in misura significativa i 34.200 euro, reinvestire all'inizio del nuovo anno. Così facendo, infatti, il bollo proporzionale sull'investimento sarà dovuto nell'ammontare minimo di 34,20 euro, anziché nella misura dello 0,10% (ad esempio 100 euro su 100mila euro investiti).

 

QUALCHE ACCORGIMENTO

La tassazione del valore puntuale degli investimenti (e non del valore medio) e la liquidazione definitiva sulle comunicazioni periodiche aprono la strada a scappatoie per ridurre l'aggravio del bollo sul deposito titoli. Coloro che intrattengono più dossier di cui, per esempio, uno con rendiconto annuale (A) e un altro mensile (M), dovrebbero considerare che, se i maggiori investimenti (per esempio un milione di euro) custoditi nel dossier A transitassero, a cavallo del fine anno, nel dossier M, l'imposta dello 0,10% sarebbe prelevata per il solo mese di dicembre (circa 83 euro, pari a 1/12 dell'onere di 1.000 euro dovuto se i titoli fossero rimasti in A). Mentre sul dossier A il bollo sarebbe quello minimo di 34,20 euro.