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IL CAMMINO DI SANTIAGO
La leggenda
La leggenda narra che, nell'anno 814, il Vescovo di Iria Flavia, Teodomiro,
venne avvisato da un eremita di un luccicare di stelle cadenti durante la notte
al disopra di una collina; venne così scoperta la tomba contenente i resti
dell'Apostolo San Giacomo. Secondo
la tradizione, dopo essere stato decapitato da Erode Agrippa, verso l'anno 44 i
resti del Santo Apostolo vennero collocati dai propri discepoli in una barca la
quale - dopo molte peripezie - approdò sulle coste galleghe. Appreso questo
evento le popolazioni locali iniziarono un pellegrinaggio verso il luogo al
punto che il re delle Asturie Alfonso II il Casto decise di costruirvi sopra una
piccola basilica. La notizia del ritrovamento percorse tutta Europa: i
pellegrini accorrevano a migliaia da tutti i Paesi e continuarono ad accorrervi
successivamente specialmente nei secoli XI e XII. Fino al secolo XVI i
pellegrini giungevano ancora numerosi a Compostela dopodiché diminuì la fiumana
umana che giornalmente si riversava nella città gallega, pellegrinaggi ripresi
con vigore nell'ultimo ventennio tanto che il "Camino
de Santiago" è oggi anche un must per chi pratica trekking.
Percorrendo il cammino
Il Cammino di Santiago viene compiuto a piedi, in bicicletta, a cavallo e
comunque senza mezzi di locomozione a motore, camminando principalmente per
strade di campagna con l'unica meta di giungere a Santiago de Compostela presso
la tomba dell'Apostolo San Giacomo
(Santiago). Andare per strade o semplici vie campestri significa misurarsi con
l'inclemenza del clima, con la bellezza del paesaggio e con le sorprese che un
uomo può incontrare nell'andare a piedi verso una meta lontana.
Le vie
Storicamente, le vie degli stranieri verso Santiago furono anche marittime,
soprattutto in primavera-estate, ed è anzi diffusa l'opinione che per mare fosse
arrivata nella Francia
carolingia
la notizia della tomba dell'apostolo, e che i primi pellegrini arrivassero
proprio dal mare: ci sono testimonianze di viaggi compiuti dall'Inghilterra
verso La Coruña, nel
XIII secolo, che duravano
solamente quattro giorni, e certamente il percorso marittimo era il meno
rischioso, se fatto nella buona stagione, in tempi di strade assai insicure e
accidentate, di abitati scarsi e lontani tra loro. La Ruta de la Costa,
cioè la via di Santiago lungo la costa cantabrica, è la principale traccia del
cammino più antico, a testimoniare che i pellegrini arrivavano a Santiago da
porti atlantici, anche più ad est di La Coruña (praticamente dalla Francia alla
Galizia).
Le principali vie di terra che convergevano verso Santiago
sono descritte nel
Codex calixtinus (il Liber Sancti Jacobi) ed erano - e sono
ancora:
- dall'Italia, la
via Francigena
(con una variante costiera che si diramava lungo la costa da
Pontremoli) e poi la
via Tolosana fino ai Pirenei;
- dalla Francia, le vie erano diverse; a partire dal sud si
potevano percorrere:
- la
via Tolosana, la più meridionale, da
Arles attraverso
Tolosa; questo cammino
era utilizzato anche dai pellegrini tedeschi provenienti dalla
Oberstrasse, e passava i Pirenei sul
Passo del
Somport (Huesca);
- la
via Podense, da
Lione e Le
Puy-en-Velay, che passava i Pirenei a
Roncisvalle;
- la
via Lemovicense, da
Vézelay, per
Roncisvalle;
- la
via Turonense, da
Tours e Roncisvalle, che raccoglieva i pellegrini che arrivavano
dall'Inghilterra, dai Paesi Bassi e dalla Germania del nord lungo la
Niederstrasse.
I due
passi più frequentati sui Pirenei erano dunque
Roncisvalle e
Somport. La via che va da Roncisvalle a Estella è ancora detta, in spagnolo,
Camino francés, mentre quella che passa i Pirenei a Somport si chiama
Camino aragonés.
Per qualunque cammino arrivassero i pellegrini comunque, il
punto di raccolta era il
Puente la
Reina
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