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La punta Basei dal colle della Nivoletta |
La sveglia, una volta tanto, suona ad un'ora più consona:
alle 6 e 30 siamo in piedi (quando i veri alpinisti in realtà
sono già partiti da un pezzo), e dopo una semplice ma abbondante
colazione, si parte.
Il fatto di partire presto è soprattutto importante per fare
una parte del cammino sul versante in ombra della valle, risparmiando
sudore e salendo decisamente più freschi.
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La Granta Parei alle 8 di mattina |
A pochi metri dal rifugio il primo bivio: entrambi i sentieri sono
segnati 13B, ma uno percorre il fondovalle, l'altro sale gradatamente
la costa. Decidiamo per quest'ultimo e saliamo. Superiamo una grossa
stalla (Alpeggio Basey dice la cartina) e per almeno un'ora saliamo
in ombra. I primi incontri che facciamo sono un cinghiale (per fortuna
parecchio lontano) e una coppia di camosci. Le marmotte invece le
sentiamo fischiare continuamente. Di umani, invece, neanche l'ombra:
per fortuna. |
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Sosta al primo sole |
La salita è graduale e costante: il rumore dei passi ci tiene
compagnia mentre risparmiamo il fiato. Dopo poco più di un'ora
spunta il sole: ne approfittiamo per una breve sosta e il consueto
giro di cioccolato, caramelle, barrette energetiche... |
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Il Vallone del Nivolet, il lago Rosset e il Gran
Paradiso |
Alle 10 siamo al colle della Nivoletta: non è chiaro se siamo
stati bravi o il cartello era pessimista: dava 3h30 e non ne abbiamo
impiegate 2 e 40 minuti. Scattiamo qualche foto al vallone del Nivolet
che si apre sotto i nostri sguardi, anche se parzialmente celato da
nuvoloni un po' minacciosi. Tra uno scorcio di nubi appare anche il
Gran Paradiso |
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Col della Nivoletta e Punta Basei |
Altra breve sosta a prender fiato e poi si riparte: poche decine di
metri ormai ci separano dalla vetta. Finalmente incontriamo qualche
altra persona, per lo più venuta su dal Nivolet. La quota comincia
a farsi sentire e i passi sono un po' più lenti: a poco a poco
la vetta si avvicina.
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Dalla vetta: l'ultimo tratto |
Gli ultimi metri sono interrotti da un brevissimo passaggio di roccette
che ci inquieta più per la vetusta corda fissa che per la difficoltà
oggettiva (quasi nulla). Scattate ancora due foto per prendere tempo,
ci arrampichiamo con l'agilità di chi risale gli scogli dopo
un tuffo e siamo in cima. |
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Foto ricordo sulla p.ta Basei - m 3338 |
Dalla vetta il panorama è a 360 gradi... peccato per qualche
nuvola di troppo venire su dal Nivolet. La giornata comunque si mantiene
limpida. I ghiacciai che ci circondano mostrano i segni di un rapido
ritiro: anche la neve, che fino a qualche anno fa era abbondante a
queste quote, è praticamente assente |
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Dalla vetta: i ghiacciai che scendono verso la
valle |
Ricomincia la discesa: decidiamo di non passare dallo stesso sentiero
della salita, ma di dirigerci verso il fondovalle sulla massima pendenza.
Dal col della Nivoletta, quindi, seguiamo una sparuta serie di ometti
che ci porta dopo quaranta minuti di ripide pietraie, sull'altro sentiero
13B che avevamo scartato la stessa mattina. Volgendo lo sguardo indietro
alla strada fatta, siamo ancora più contenti della scelta,
visto che di qui la salita è decisamente più
ripida. |
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La crepaccia terminale |
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Cascata sotto la Granta Parei |
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Lingua del ghiacciaio |
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