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Alleghe 2mila3

E' simpatico scrutare le facce di chi, non avendo mai volato ad Alleghe in inverno, scende dalla macchina e vede la manichetta segna vento piantata al centro del lago. Sembra che a nessuno interessino più le caratteristiche della zona o i pericoli del volo in montagna e le uniche perplessità si concentrano sulla resistenza del ghiaccio che fungerà da atterraggio. "Ma siete sicuri che...." è il quesito ricorrente.
Ci siamo abituati e anche oggi 19 gennaio 2003, data del tradizionale raduno organizzato dall'Happy Eagles, non possiamo sottrarci alla domanda di rito. "Certo che siamo sicuri" è la risposta. "Ieri il presidente e il segretario hanno fatto una serie di carotaggi su tutta l'area, da cui è emerso che lo spessore del ghiaccio è ovunque superiore ai 18 cm. Figuratevi che 6 cm di ghiaccio sono già sufficienti a reggere il peso di una persona". Nonostante le precisazioni le facce non cambiano ma piano piano tutti gli ottanta piloti adunati si avviano verso la cabinovia. E' Alleghe Funivie ad offrire la salita ai planatori fino alla Fertazza. In poco più di mezzora si è in cima. Ora ci attende una scarpinata di dieci minuti che ci porterà al decollo. E' stata sempre la società che gestisce gli impianti sciistici del comprensorio del Civetta che ha battuto la pista di lancio.
Cielo terso ed aria limpida, ci permettono di godere in pieno del panorama che solo la Cima Fertazza, con i suoi 2.100 metri, può offrire. Da qui il Pelmo, il Civetta e la Marmolada, veri e propri colossi di dolomia, dominano decisamente sull'orizzonte ma non riescono a sminuire i massicci del Sella, delle Tofane e dell'Antelao che fanno capolino da dietro. Giù in fondo, nella valle, Alleghe con il suo caratteristico lago alpino, che oggi fungerà da pista di atterraggio.
Giunti in decollo una sorpresa: un filino di vento da nord che a momenti riesce a sovrastare la brezza di valle ci costringerà a temporanee interruzioni dei decolli. Niente di grave, noi montanari siamo abituati, è il prezzo da pagare nelle giornate troppo limpide. E' invece una situazione snervante per chi, volando sulla pedemontana, è abituato alla brezza laminare e costante.
Il primo a partire è Roberto che in pochi giri guadagna subito cinquanta metri. La sua vela scivola leggera e precisa nell'aria, disegnando una perfetta spirale ascendente, segno che il leggero vento da dietro dà problemi solo in decollo. Il tempo per un'altra partenza e Roberto è già duecento metri sopra. "E' buona; bisogna uscire".
Purtroppo non è proprio così buona, sono diversi i piloti che, chi per sfortuna, chi per mancanza di esperienza, chi per scelta, si dirigono in volo planato direttamente in atterraggio. Ma che planata (mille metri di dislivello in volo sopra un lago gelato, con intorno le più belle cime delle Dolomiti).
Qualcuno riesce però ad agganciare la famosa termica del brulè che, staccandosi proprio sopra il rifugio, porta in alto gli aromi della prelibata bevanda e allevia le sofferenze di chi ha avuto il coraggio di sfidare il gelo di gennaio. A questi pochi eletti il compito di attirare l'attenzione dei numerosi sciatori affascinati dai volteggi sopra le loro teste.
C'è chi ha l'impudenza di tentare l'atterraggio in quota. Carlo, con il primo ed unico Top della giornata, si guadagna subito un posto da capotavola alla cena degli "impezzati" (letteralmente: atterrati su un abete), che il Paradelta Club Feltre organizza annualmente (per la cronaca era un larice). Si fa perdonare mettendo la sua esperienza di istruttore a disposizione dei meno esperti, aiutandoli, insieme a Fabio a decollare.
Come previsto, nei momenti di stanca, il decollo viene assalito dallo sconforto. Frasi come "vai che adesso è buona", "secondo me questa è l'ultima occasione", "destra, destra ...no, no sinistra, sinistra..." contribuiscono a minare il morale di chi è in partenza.
Nonostante tutto in poco più di un'ora e mezza tutti sono in volo. Parte anche Marco con il biposto. Oggi ha un passeggero d'eccezione. Ezio, un giornalista del Corriere delle Alpi al suo battesimo dell'aria, venuto per raccogliere le emozioni sul campo e scrivere un bell'articolo sul volo ad Alleghe.
Nel frattempo Roberto, sacrificando la quota si è diretto in atterraggio, seguito a ruota da Giorgio (il presidente). Dovranno atterrare prima degli altri perché loro è il compito di prendere le misure. Quest'anno alla tradizionale planata è abbinata una garetta di centro a premi. I premi sono offerti da Kiwi Sports e GR Color. E' Ivan De Pellegrin che si aggiudica, con 10 centimetri dal bersaglio, il primo posto. Secondo Enrico Cesarin con 20 cm e terzo Maurizio Bottegal, atterrato a 25 cm dal centro. Quarto Carlo Marchesi e quinta, prima delle donne, Laura Scappini, seguita da Fabio Loro.
Sul lago splende ancora il sole e la temperatura è mite per la stagione. "Svelti a ripiegare le vele" grida Gianpaolo "Quando il sole tramonta è tutta un'altra cosa". In attesa delle premiazioni Speck e Vin Brulè per tutti. "Che bella giornata" "E quanta gente ha accettato l'invito" sono i commenti. "Questo è lo spirito giusto del volo" "Il prossimo anno torneremo...!!".

la segreteria dell'Happy Eagles
Gianni
Alleghe 
  Coi         
  Fertazza  

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