v La
crescita e la successiva caduta dei palchi vengono regolate da due ormoni: l’ormone
somatotropo ed il testosterone, che è un ormone tipicamente
maschile. v Infatti
i palchi vengono portati esclusivamente dai maschi adulti. L’unica eccezione,
tra i cervidi, è costituita dalla renna e dal caribù (la renna selvatica del
Nord America), in cui anche le femmine possiedono dei palchi, comunque più
piccoli di quelli maschili. v
L’ormone somatotropo è quello che determina la
crescita dei palchi. Quando il tessuto è in crescita è riccamente
vascolarizzato e rivestito esternamente da una morbida peluria: il velluto. |
[Qui sopra: Capriolo (Capreolus capreolus), in primo piano a sinistra,
Daino (Dama dama), in primo piano a destra e Cervo (Cervus
elaphus), al
centro, in secondo piano.] |
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[A sinistra: Daino nel pieno della ,maturità con i palchi ricoperti
dal velluto.] |
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v Il
testosterone, invece, determina la progressiva ossificazione dei palchi e,
quindi, la chiusura dei vasi che li nutrono. Ciò determina in primo luogo l’arresto
della crescita (in animali castrati, quindi privi di testosterone, il palco
ha una crescita indeterminata), la morte ed il distacco del velluto ed,
infine, la caduta dei palchi. v Di
anno in anno, poi, il trofeo del cervo e del daino diventa sempre più grande
e complesso, tanto che può essere usato come indice dell’età dell’animale,
anche se il numero delle punte non corrisponde esattamente al numero degli
anni di vita dell’animale. v
Nel cervo (Cervus elaphus)i giovani di
circa un anno o due (fusoni), hanno corna senza ramificazioni, dette anche
pugnali. Dopo il secondo anno di vita e fino al quinto abbiamo i maschi
giovani con almeno tre ramificazioni. Quindi, dopo il quinto anno di età i
maschi diventano adulti e, normalmente, presentano sei ramificazioni. D’ora
innanzi il numero di ramificazioni non cresce più, ma le dimensioni e la
massa dei palchi diventano progressivamente maggiori con il passare degli
anni ed il loro colore si fa più scuro rispetto ai giovani. Questo fino al
quattordicesimo-quindicesimo anno d’età dell’animale, quando, ormai raggiunta
la senilità, il trofeo inizia a regredire. |
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[Un giovane daino (fusone) con i palchi privi di ramificazioni e ricoperti dal velluto.] |
v Un
discorso analogo vale per i daini (Dama dama): fino al secondo anno di
vita abbiamo i fusoni con i due pugnali, dopodiché il palco inizia a
ramificarsi e ad allargarsi nella pala terminale, diventando gradatamente più
ampio ed esteso. Raggiunto il tredicesimo anno d’età, poi, il trofeo inizia a
regredire. v Importanti
per la formazione, le dimensioni e l’aspetto del trofeo, poi, non sono
soltanto gli anni di vita, ma anche fattori genetici, lo stato di salute
dell’animale, l’alimentazione e lo stress. v
Per il capriolo (Capreolus capreolus),
invece, questa relazione età – dimensioni del trofeo non vale: fin dal
secondo anno d’età, infatti, questo presenta sempre tre punte. Riduzioni
delle dimensioni o del numero di punte del trofeo sono imputabili ad un
cattivo stato di salute dell’animale, allo stress o, tutt’al più, a fattori
genetici. Non sono rari i casi di animali con due o una sola punta o
addirittura con palchi asimmetrici proprio per motivi ereditari. |
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