Il polline, però è anche un alimento molto nutriente che attira grandi quantità di insetti che se ne nutrono. E che pertanto distruggono buona parte del patrimonio riproduttivo delle piante. E, ad un certo punto, qualcuna di loro deve avere detto: “Beh, visto che non puoi combatterli, tanto vale farseli amici!” Infatti gli insetti sono dei gran pasticcioni: ogni volta che mangiano si imbrattano tutti. Se mangiano polline, sicuramente escono dal fiore tutti sporchi di polline. E allora perché non utilizzarli per il trasporto del polline da un fiore ad un altro? Oltrettutto la pianta che si serve degli insetti come veicolo deve produrre molto meno polline rispetto a quella che utilizza il vento: anche se una parte del polline viene divorato c’è comunque meno dispersione e si hanno maggiori probabilità che questo arrivi a destinazione.

 

 

         Nasce così l’impollinazione zoogama.

 

 

         Ma anche l’impollinazione zoogama necessita di alcuni requisiti fondamentali (che poi si perfezioneranno nel corso dell’evoluzione):

õ    Gli animali impollinatori vengano indotti a visitare regolarmente il fiore.

La presenza di cibo in questo caso è fondamentale. Il polline di per sé è un invito più che sufficiente, ma, visto che il polline è il loro patrimonio riproduttivo, cioè lo strumento cui affidano ogni loro speranza di sopravvivenza futura del loro patrimonio genetico e della loro specie, alcune piante si inventano qualcos’altro, una sorta di pietanza da gran gourmet, per richiamare gli insetti, da un lato, e per distogliere la loro attenzione dal polline, dall’altro: il nettare

õ    Che vi rimangano per un tempo sufficientemente lungo

õ    Che i fiori siano in grado di sostenere questa sollecitazione meccanica

õ    Che polline e stigma vengano toccati regolarmente (e senza subire danni!)

õ    Che il polline aderisca bene ai visitatori in modo da arrivare con una certa sicurezza ad altri fiori

õ    Che esistano sistemi che permettano agli impollinatori di scorgere il fiore da una certa distanza.

 

 

E per quest’ultima necessità i fiori si basano fondamentalmente su due sistemi:

ü     Sistemi visivi

ü     Sistemi olfattivi

 

 

 

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