Un tipico fiore delle angiosperme è costituito da alcune strutture standard: a partire dall’esterno e andando verso l’interno, infatti troviamo:

   Il calice, formato dai sepali

   La corolla, formata dai petali

   L’androceo, che è l’insieme degli stami, cioè di quei filamenti che terminano con una capsula, chiamata antera, che produce il polline

   Il gineceo, costituito da uno più pistilli e dall’ovario, al cui interno ci sono gli ovuli.

 

 

 

Quindi il fiore delle angiosperme è generalmente ermafrodita, poiché possiede sia organi maschili che femminili. In realtà, le angiosperme più antiche erano probabilmente dioiche, cioè con fiori maschili e fiori femminili portati da piante diverse come capita ancora oggi a certe specie, ad esempio l’ Agrifoglio. Inoltre le prime angiosperme dovevano anche avere impollinazione anemogama, come accade ancora oggi alle querce, ai faggi, ai noccioli, ai carpini, ai pioppi, ai salici, alle betulle (di cui si vedono le infiorescenze nell’immagine qui sotto) ed a molti altri alberi.

In questo caso le infiorescenze vengono chiamate amenti e

   Non sono ermafrodite, ma esistono amenti con fiori maschili ed amenti con fiori femminili

   Il polline viene prodotto in grande quantità (come sa bene che soffre di una qualche allergia ai pollini!)

   È molto piccolo, leggero e addirittura farinoso

   Gli stigmi (cioè le estremità dei pistilli che devono raccogliere il polline) sono grandi e spesso sfrangiati e piumosi

   E la fioritura è spesso precoce, cioè avviene prima che la formazione della chioma renda più difficile il trasporto del polline

 

 

 

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