Il richiamo per via chimica è
costituito essenzialmente dal profumo.
Alcuni fiori, poi, presentano una sorta di “sfumature
odorose” simili, per l’olfatto degli insetti che le percepiscono (e cioè
essenzialmente imenotteri, come api e bombi), a quelle cromatiche che si
percepiscono con la vista. |
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Comunque
non è detto che un odore, per attrarre gli impollinatori, debba essere
necessariamente gradevole: l’Arum maculatum L. si serve, per il
trasporto del polline, delle mosche che vengono attratte dagli escrementi e
dalla carne in putrefazione: e proprio tale è il suo odore! Quando poi un
insetto arriva a posarsi sul suo bordo, il fiore secerne una particolare
sostanza che ne rende le pareti estremamente scivolose in modo che l’impollinatore cada al suo interno e
vi rimanga intrappolato, almeno per una intera notte, in modo da imbrattarsi
ben bene di polline! Il mattino dopo viene secreta una nuova sostanza che
permette all’insetto di risalire e di tornare libero (ma carico di polline).
(l’immagine a
sinistra è stata scaricata dal sito: http://www.fishing-in-wales.com/wildlife/plants/,
quella a destra proviene dal sito: http://www.nature.org.uk/).