Torre Cecilia
Camino del Colonnello
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Via assolutamente poco frequentata su una delle strutture alpinisticamente più importanti della Grignetta, un massiccio castello di roccia che con il vicino Torrione del Cinquantenario fa da classico sfondo al rifugio Rosalba, anche se oggi in prevalenza la frequentazione si riduce solo ad un paio di vie. Certamente la via esteticamente è meno appagante, ma qui non si rischia mai di dover fare la fila. Può essere un'alternativa alle solite vie della zona, specie per chi ha la passione per le vie "alpinistiche" non proprio stile falesia: di richiodature a fix qui proprio non se ne parla, le soste sono da attrezzare, dadi e friends e fettucce sono assolutamente consigliati. La roccia comunque è discreta. |
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Difficoltà: |
D- (IV costante; un punto di V) |
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Sviluppo: |
2 lunghezze, 60 m |
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Esposizione: |
NO |
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Chiodatura: |
scarsa |
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Materiale: |
4 rinvii, dadi, friend, 2 corde |
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Salite: |
17.05.97 Mirko, Silvano
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AvvicinamentoPrima tappa dell'avvicinamento è il rifugio Rosalba. Lo si può raggiungere dal sentiero della Direttissima o dalla Val Tesa e il sentiero che passa dal Colle Valsecchi. Più comodo e veloce è l'avvicinamento per il sentiero delle Foppe che, partendo dal rifugio Alippi, porta senza giri viziosi fino ai pendii del Rosalba. Ancora più diretto il sentiero dei Morti che si stacca dal sentiero delle Foppe e risale ripido fino al gruppo del Cecilia; evidenti cartelli segnalano l'intero percorso. Dal rifugio Rosalba si devono seguire le tracce di sentiero verso la forcella Torre Cecilia-Torre Rosalba. Il sentiero diviene presto canale, che occorre risalire sino a pochi metri sotto la forcella. Sulla destra si diparte un'evidente cengia (segni rossi) che porta fin sotto allo strapiombo di attacco dello Spigolo delle Crocette. Da qui occorre spostarsi una decina di metri a sinistra, risalire un corto pendio di gradini erbosi seguito da una facile spaccatura. L’attacco è alla base del camino più evidente. La sosta iniziale è da attrezzare con mezzi propri (non è complicato sistemare qualche friend o fettuccia).
L1Si sale per il camino di sinistra, il più ampio e regolare (all'inizio IV-, poi III+) sfruttando le fessure presenti (è possibile piazzare qualche protezione "clean"; in tutto il tiro è presente un solo chiodo). L’arrampicata non è entusiasmante perché la roccia è sempre umida e scivolosa, a volte muschiosa, in particolare nei tratti più profondi del camino. Fare molta attenzione ad una grossa scaglia mobile a metà del tiro. In una ventina di metri si raggiunge una caratteristica grotta, dove si deve attrezzare la sosta su spuntoni (fettucce). Volendo è possibile evitare il primo tratto del camino stando sulle rocce di sinistra (III-). [30 m]
L2Dalla grotta si riparte in verticale lungo il camino per alcuni metri (IV) sino a giungere sotto ad un marcato strapiombo. Si può aggirare lo strapiombo sia a destra che a sinistra: l’uscita di destra presenta un passaggino immediato più difficile (V), ma superato quello il terreno diventa immediatamente molto facile; l’aggiramento a sinistra invece è meno complicato, ma le difficoltà rimangono poi più sostenute (IV+) per tutta la lunghezza di una paretina appoggiata. Usciti dal camino si prosegue salendo per salti di roccia facili (III); si obliqua verso sinistra e si raggiunge la cresta sommitale. Si dovrà attrezzare la sosta su uno dei numerosi spuntoni della cresta. [30 m] Volendo è possibile concatenare i due tiri in un'unica lunghezza (50 metri sono sufficienti per uscire dal camino ed aggirare lo strapiombo); si può evitare la sosta intermedia, decisamente più scomoda di quella d’attacco. Quello che rimane è l’elementare tratto di cresta (II/III) seguito anche dai salitori dello Spigolo delle Crocette.
DiscesaCi si porta per sentiero fino all'uscita della via Normale (in direzione della Torre Rosalba). E’ possibile effettuare una calata da 40 metri o due da 20 (catena intermedia). Il consiglio è quello di spezzare la calata, perché la parete di discesa non è verticale, ma molto appoggiata: si rivelano complicati sia un lancio di corda sufficientemente ampio da superare l’intera parete (spesso si è costretti a lanci successivi anche su calate corte), sia il recupero delle corde, che trascinate lungo la parete causano spesso la caduta dei numerosissimi sassi mobili e scagliette incastrate di cui la perete è cosparsa. Si raggiunge la forcella Rosalba-Cecilia da dove per tracce - dapprima in un canale (attenzione alla neve residua primaverile) poi per sentiero - si torna al rifugio Rosalba.
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