Torre Cecilia
Spigolo delle Crocette
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Lo spigolo delle Crocette è una classica salita da scuola di roccia e con lo spigolo Marimonti (del quale è però esteticamente e alpinisticamente meno appagante) rappresenta una delle vie di gran lunga più frequentate della Torre Cecilia. L' arrampicata, pur abbastanza semplice, è comunque sempre elegante e la roccia è ottima. Anche su questa via l'attrezzatura è stata rinnovata a fix: non abbondante, ma in virtù della facilità della progressione non è mai necessario piazzare ulteriori protezioni. L'ambiente è dolomitico; una volta in cima la vista spazia sulle guglie e i torrioni del versante ovest della Grignetta e sul lago. L'unico “problema” è l'estrema vicinanza del rifugio Rosalba, infatti arrampicando su questa via non si può fare a meno di essere osservati dal folto pubblico che dal terrazzo del vicino rifugio osserva, commenta e giudica le vostre evoluzioni; una volta scesi si rischia persino qualche intervista. |
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Difficoltà: |
AD- (un punto di IV-, prevalentemente II/III) |
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Sviluppo: |
3 lunghezze, 50 m |
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Esposizione: |
NO |
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Chiodatura: |
sufficiente |
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Materiale: |
4 rinvii, 2 corde |
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Salite: |
17.05.97 Mirko, Silvano
25.08.99 Mirko, Andrea
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AvvicinamentoPrima tappa dell'avvicinamento è il rifugio Rosalba. Lo si può raggiungere dal sentiero della Direttissima o dalla Val Tesa e il sentiero che passa dal Colle Valsecchi. Più comodo e veloce è l'avvicinamento per il sentiero delle Foppe che, partendo dal rifugio Alippi, porta senza giri viziosi fino ai pendii del Rosalba. Ancora più diretto il sentiero dei Morti che si stacca dal sentiero delle Foppe e risale ripido fino al gruppo del Cecilia; evidenti cartelli segnalano l'intero percorso. Dal rifugio Rosalba si devono seguire le tracce di sentiero verso la forcella Torre Cecilia-Torre Rosalba. Il sentiero diviene presto canale, che occorre risalire sino a pochi metri sotto la forcella. Sulla destra si diparte un’evidente cengia (segni rossi) che occorre seguire per tutta la sua lunghezza: porta fin sotto a uno strapiombo, dove si trova l’attacco (fix).
L1Si supera l’avancorpo dello strapiombino direttamente, in prossimità di una fessura sul suo margine sinistro (IV-, fix) con un passaggio un po' faticoso (l'unico di tutta la via). Ci si sposta quindi verso sinistra, per seguire l’andamento della cresta principale; si segue dapprima una placchetta (III), quindi risalti più facili di roccia sempre molto lavorata. La sosta è su un’ampia e comoda cengia. [20 m]
L2Dalla sosta si prosegue con elegante arrampicata sempre lungo lo spigolo (III). Si risale una successione di paretine di roccia articolata alternate a facili rampe. Si raggiunge velocemente la sosta, su un terrazzo al termine di un muretto. [15 m]
L3Ancora lungo il filo del pilastrino per rocce e paretine mai difficili (III) sino alla cima. Molti allungano il secondo tiro fino al termine della corda per sostare su spuntone e per proseguire poi in conserva lungo il facile tratto che rimane fino ai sentieri della cima. [15 m]
DiscesaCi si porta per sentiero fino all'uscita della via Normale (in direzione della Torre Rosalba). E’ possibile effettuare una calata da 40 metri o due da 20 (catena intermedia). Il consiglio è quello di spezzare la calata, perché la parete di discesa non è verticale, ma molto appoggiata: si rivelano complicati sia un lancio di corda sufficientemente ampio da superare l’intera parete (spesso si è costretti a lanci successivi anche su calate corte), sia il recupero delle corde, che trascinate lungo la parete causano spesso la caduta dei numerosissimi sassi mobili e scagliette incastrate di cui la perete è cosparsa. Si raggiunge la forcella Rosalba-Cecilia da dove per tracce - dapprima in un canale (attenzione alla neve residua primaverile) poi per sentiero - si torna al rifugio Rosalba.
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