Punta Giulia
Via Giovane Italia (Boga)
AvvicinamentoDal rifugio Alippi si prende il sentiero delle Foppe (n. 9) in direzione del rifugio Rosalba; lo si segue per una ventina di minuti quasi sempre per traccia pianeggiante; si supera il canalone sassoso della val S'Cepina e si risale - sempre lungo lo stesso sentiero, per un boschetto rado di faggi. Terminata la salita inizia un buon tratto pianeggiante, proprio al termine dei primi alberi: è a questo punto che si deve deviare a destra; se si fa attenzione si noteranno degli ometti di sassi che segnalano un'esile traccia che risale al limite degli alberi, lungo il costone. Si deve stare attenti a non proseguire oltre; un buon segnale per capire se si è sbagliato è il canale attraversato dall'acqua (peccato che in inverno sia asciutto), caratterizzato da sassi sempre lisci e da un tratto con un cavo metallico: se lo si raggiunge significa che si è andati troppo oltre. Preso il sentierino a destra lo si segue per una mezz'ora, sempre in buna salita, dapprima per prati, poi per un canalone di sassi (Canalone del Diavolo); se ne segue la diramazione di destra e si transita vicino alla Torre Costanza. La sagoma della Punta Giulia sarà inconfondibile, con il bellissimo tetto scuro triangolare sul versante meridionale; un vista della punta si lascia il canalone e si risale la costola erbosa a sinistra per ripida traccia, arrivando nei pressi della guglia a un bivio: a sinistra si sale all'attacco della Normale, mentre a destra si va all'attacco della Giovane Italia posto alla base dello spigolo sud-ovest.
L1Si sale un po' a destra del filo dello spigolo per rocce non difficili (III) sino ad un ampio terrazzino dove si sosta. Dall'attacco è anche possibile stare presso il filo, per giungere poi alla sosta per un diedro (V, un paio di chiodi), seguendo la via dei primi salitori. [25 m]
L2Dal terrazzino di sosta si traversa a sinistra con un passaggio tecnico (V, possibile un tratto in A0) che è anche il punto chiave della via. Si entra quindi in una fessura un po' faticosa (IV+, molti chiodi) che va risalita interamente, per guadagnare infine un aereo terrazzino sulla sinistra (IV) dove è posta la sosta. [15 m]
L3Si riparte in verticale lungo lo spigolo (IV) poi, dopo alcuni metri, si traversa a destra su roccia lavorata ricca di appigli (chiodi) fino ad un diedrino atletico leggermente strapiombante (IV+, un paio di buone clessidre dove possono essere utili le fettucce). Segue una placca con buche da lettera (III+) che porta alla sosta sulla più bassa delle due puntine sommitali. [30 m]
L4Dopo essere scesi alla selletta tra le due puntine, si segue l'ultimo tiro della via Normale che porta in vetta saledo da sinistra per rocce facili (III) la cuspide sommitale. [10 m]
DiscesaAll'inizio si può scegliere se scendere dalla cima alla sosta del terrazzo in corda doppia (10 metri) o in semplice arrampicata; nel secondo caso si consiglia di lasciare una fettuccia di assicurazione sulla selletta, sotto al salto strapiombante (III). Dal terrazzo alla base della guglia un paio di doppie corte ricalcano esattamente la linea di salita della via normale e ne sfruttano gli stessi ancoraggi di sosta, tutti attrezzati con un solido e comodo anellone. Possibile ma non necessariamente più comodo utilizzare due corde per effettuare una sola calata. Arrivato all'attacco della Normale, per sentiero si scende in breve all'attacco della Giovane Italia.
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