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home arrampicata Campaniletto - Spaccatura Sud precedente successivo

Campaniletto

Spaccatura Sud

Il versante sud del Campaniletto è quello meno frequentato dagli arrampicatori, anche se dopo la riattrezzatura dell'adiacente spigolo sud le presenze sono decisamente aumentate. La via lungo l'evidente spaccatura sud, posta sulla destra dello spigolo, è sicuramente una via riservata agli amanti dell' ”avventura”: completamente ignorata dagli arrampicatori e da tutte le guide del settore, la via sale lungo la spaccatura su difficoltà certo non impossibili, ma su roccia tutt’altro che eccelsa e senza alcuna chiodatura sino alla sosta in comune con la via Normale. Senza il bisogno di rispolverare martello e chiodi, qualche dado, friends, fettucce e cordini sono sufficienti. In definitiva un unico tiro di corda originale, non particolarmente esaltante, ma con il pregio di permettere una salita tranquilla su una delle guglie più frequentate del gruppo.

Difficoltà: AD+ (un punto di IV+, prevalentemente III)
Sviluppo: 2 lunghezze, 70 m
Esposizione: S
Chiodatura: non chiodata
Materiale: dadi, friend, 2 corde
Salite: 24.09.95    Mirko, Silvano

AvvicinamentoSi segue il sentiero della direttissima (n.8) fino al Canalone dei Piccioni, da dove sono ben visibili le guglie del gruppo del Fungo, ed in modo particolare la parete Est della Torre. Superato il Canalone dei Piccioni e raggiunto il crinale tra questo e il Canalone di Val Tesa, in corrispondenza di una selletta, si prende il sentierino che si stacca sulla sinistra e scende ripido per costeggiare la Torre Maria e la Portineria. Il Campaniletto viene raggiunto direttamente, in pochi minuti di sentiero: lo si deve aggirare a sinistra, continuando a scendere. Raggiunta la piazzola proprio sotto alla Torre, si prosegue a destra lungo la rampa che porta alla selletta tra questa e il Campaniletto. Il punto di attacco è al punto più alto della selletta, dove la roccia si impenna nel primo sperone della guglia: ci si trova una catena spittata del soccorso alpino (con tanto di targhetta "non toccare").

Spaccatura sud, dall'attacco

L1E' impossibile non individuare al di sopra del punto di attacco la fessura che taglia in due in perfetta verticale l'intera guglia. La linea di salita è di facile descrizione: semplicemente si segue la spaccatura dal principio alla fine. Si attacca il punto più basso in corrispondenza di un breve strapiombino di roccette rotte (III+), appena sopra le ultime balze erbose della selletta. Quindi si prosegue sempre in verticale per roccette piuttosto articolate; ci si trovano numerose scaglie sporgenti e blocchetti incastrati; è necessario prestare molta attenzione alla qualità della roccia per tutta la lunghezza del tiro perchè è minato da parecchi blocchi mobili. Ci si mantiene inizialmente prossimi al fondo della spaccatura, da dove è facile raggiungere le scaglie del profilo destro; più avanti si preferiranno invece le roccette di sinistra, più spaccate e manigliate (III/III+). In vista dell'uscita della fessura è preferibile tenersi lontani dalla placchetta di rocce lisce nerastre, sulla destra: mantenersi invece completamente a sinistra e salire l'ultima placchetta verticale (IV+, unico punto complicato della via) seguendo una leggera diagonale a sinistra, in direzione di uno speroncino che segna l'inizio di una evidente cengia erbosa. Raggiunta la cengia la si segue in un deciso traverso a destra, si risale una rampa di facili roccette e gradini erebosi, quindi un ultimo muretto e si raggiunge il terrazzo di sosta della via normale. Si sosta su due nuovissimi resinati sull'assolata parete orientale della guglia.
Un'ultima nota: se si rinvia nel punto di uscita dalla fessura, la prosecuzione del tiro lungo la cengia porta le corde a formare un deciso angolo e si potrebbero avere problemi di scorrimento; valutare l'eventualità di attrezzare una sosta intermedia all'inizio della cengia. [35 m]

Parete dell'anticima (L2), dalla sosta

L2Dal terrazzo si sale per qualche passo in direzione della vicina parete, quindi si piega decisamente a sinistra per portarsi in pieno versante Sud. Si sale prima in diagonale a sinistra lungo una facile rampa, poi in verticale e poi ancora in diagonale, sfruttando le splendide maniglie e le numerose clessidre di questo facile II grado (ad integrazione del fix di assicurazione che protegge la prima placchetta). Ci si porta fin sullo spigolo opposto della parete (sud) seguendo la linea di minore difficoltà e lo si raggiunge in corrispondenza di una pronunciata spalla; attenzione alla friabilità della roccia dell'ultimo tratto (ultimamente le cose sono un po' migliorate grazie ad una meritevole opera di cementificazione per la messa in sicurezza della guglia). Si continua in verticale o in leggero strapiombo, per superare il breve salto che porta fin sulla cima secondaria del Campaniletto (III; possibile anche un facile aggiramento sulla sinistra), si scavalca la cima, si scende di poco dalla parte opposta e quindi si spacca - splendido passo caratteristico di questa via - fin sulla parete della cima principale; aiutano nel passaggio un paio di fessurine oblique e bombate sulla parte appoggiata della paretina di destinazione, ed un paio di enormi scaglie dall'aspetto un po' instabile. Si continua aggirando la cima di poco a sinistra e quindi si salgono gli ultimi metri, fino alla sosta, sull'esigua cuspide sommitale. [25 m]

DiscesaSecondo il numero di corde a disposizione si può scegliere tra due possibilità. Chi ha una sola corda dovrà effettuare due calate: la prima fino al terrazzo mediano e alla catena un paio di metri più in basso, sulla paretina di destra del caminetto; la seconda da qui fino al punto d'attacco. Chi invece ha a disposizione due corde potrà effettuare un'emozionante verticalissima calata singola, dalla cima fino all'attacco; attenzione a come si assicura la doppia e a non fare come i numerosi arrampicatori che la fanno passare dietro alla statuetta della Madonna che si trova sulla cima: il recupero diventa poi impossibile.

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