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Lagginhorn

4010 m

Cresta ovest

Il Lagginhorn è una bella montagna rocciosa, meno elegante della vicina Weissmies ma comunque abbastanza frequentata lungo la sua facile (anche se non banale) via normale della cresta ovest. La salita riserva una divertente e non troppo impegnativa arrampicata su roccia buona, oggettivamente abbastanza sicura; bisogna prestare attenzione solo all'eventuale presenza di ghiaccio e a qualche crepaccio (in genere non troppo pericoloso) sul Lagginhorngletscher. L'avvicinamento ai rifugi è molto comodo, grazie agli impianti di risalita: si cammina un'oretta solo per la Weissmieshutte, mentre ad Hohsaas si può arrivare direttamente in funivia. Da qui però l'intinerario di accesso al Lagginhorngletscher risulta leggermente più complicato che dalla Weissmieshutte: si troveranno da superare delle roccette (sgradevoli se ghiacciate) con qualche facile passaggio di arrampicata. Dalla Weissmieshutte è anche possibile portarsi direttamente sulla parte bassa della cresta ovest evitando sulla sinistra il Lagginhorngletscher: soluzione meno frequentata della via normale classica. Per assicurarsi lungo la cresta sono sufficienti alcune fettucce o cordini.

Difficoltà: PD ( II / 35° )
Dislivello: 950m (Hohsaas) o 350m + 1300m (Weissmieshutte)
Tempo: 3h-4h (Hohsaas) o 1h + 4h-5h (Weissmieshutte)

Da Saas Grund (1559 m) è possibile raggiungere direttamente in funivia la stazione a monte (con annesso ristorante-rifugio) di Hohsaas (3098 m).
Per la Weissmieshutte (2726 m) invece occorre lasciare gli impianti alla stazione intermedia di Kreuzboden (2397 m) da dove un sentiero ben marcato conduce al rifugio. [1h]
Se si parte a piedi da Saas Grund, si devono aggiungere un paio d'ore e 850 metri di dislivello: all'inizio si segue la comoda mulattiera che con varie svolte raggiunge prima Unter dem Berg ed in seguito, attraverso il bosco, le baite di Trift (2072 m). Da qui il sentiero prosegue lungo la valle del Triftbach e per dossi erbosi raggiunge la stazione della funivia di Kreuzboden (2397 m, 2h), da dove si prosegue per la Weissmieshutte (2726 m).

Dalla Weissmieshutte si risalgono dei dossi morenici lungo tracce di sentiero tra massi e sfasciumi (segnalazioni); ad un bivio si lascia sulla destra la deviazione per Hohsaas e, dopo aver attraversato un torrente proveniente dal soprastante ghiacciaio, si prosegue lungo la traccia che sale per dossi morenici sulla sinistra del corso d'acqua. Dopo aver superato varie svolte del sentiero, si raggiunge l'origine della cresta rocciosa che divide l'Hohlaubgletscher dal Lagginhorngletscher; si prosegue restando sulla sinistra per neve e sfasciumi morenici, sino a raggiungere il Lagginhorngletscher. Risalito il ghiacciaio (che normalmente presenta pochi crepacci) verso nord, si guadagna la cresta ovest del Lagginhorn in corrispondenza di un'ampia terrazza cosparsa di sfasciumi e blocchi rocciosi. [2h]
Se si parte da Hohsaas occorre dapprima perdere leggermente quota in direzione nord-est sino a portarsi nei pressi del fronte terminale dell'Hohlaubgletscher; lasciando il ghiacciaio sulla destra, si traversa lungo detriti morenici e placche rocciose (passaggi di II-, tratto piuttosto delicato in presenza di ghiaccio, ometti di segnalazione) per poi risalire in diagonale verso sinistra lungo una rampa rocciosa che presenta qualche placca (II). Dopo aver traversato ancora in direzione della cresta rocciosa che divide l'Hohlaubgletscher dal Lagginhorngletscher, la si scavalca per roccette e cengie con qualche passaggio di arrampicata (II, ometti) raggiungendo così l'intinerario precedente nei pressi del Lagginhorngletscher, che risalito verso nord porta alla terrazza detritica sul lato meridionale della cresta ovest. [1h]
Da qui si procede lungo la cresta rocciosa senza particolari difficoltà (I), seguendo gli ometti di segnalazione presenti ed i segni dei ramponi sulle rocce sino a guadagnarne il filo. Restando leggermente sulla sua destra si risale la cresta su roccia abbastanza buona sino a raggiungere una placca rocciosa (II), oltre la quale per rocce più facili si perviene ad una forcella che precede l'ultimo tratto di cresta. Ora tratti su roccia buona si altenano a sfasciumi; aggirato un modesto nevaio sulla destra si riprende il filo percorrendolo senza grosse difficoltà. Risalito infine il blocco roccioso sommitale sulla destra (II-, passaggio un po' esposto) si arriva in vetta. [2h-3h]
In discesa si ripercorre la via di salita.

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