Aletschhorn
4195 m
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Cresta nord-est |
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L'Aletschhorn, elegante ed imponente piramide di neve e ghiaccio, è la seconda vetta in ordine di altezza dell'Oberland Bernese. L'isolamento della montagna rende la sua salita decisamente lunga e faticosa, sebbene non molto difficile tecnicamente; particolare da non sottovalutare nel caso di maltempo improvviso. E' particolarmente importante un meteo sufficientemente stabile; qui peraltro si trova spesso un clima ventoso e freddo. La sua via normale lungo la cresta nord-est presenta un intinerario di accesso al bivacco Mittelaletsch che è già un'ascensione d'alta quota (di almeno 5 ore) non priva di insidie; i crepacci che si trovano sull'Aletschgletscher possono rendere il suo attraversamento molto complicato, e fare perdere parecchio tempo. Dal bivacco segue la risalita del Mittelaletschgletscher, che specie nella parte iniziale si presenta anch'esso ricco di crepacci; attenzione anche alle cornici della cresta nord-est. L'ambiente glaciale dell'Oberland è qualcosa di notevole ed impressionante, come il panorama dalla vetta che si estende a molti dei quattromila alpini e non solo. Inoltre la fatica e l'allenamento necessari per salire questa bella vetta selezionano gli alpinisti presenti, mai troppo numerosi. Questa ascensione rappresenta anche un'ambita quanto impegnativa salita scialpinistica. |
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Difficoltà: |
PD ( I / 40° ) |
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Dislivello: |
800m + 1200m |
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Tempo: |
5h-7h + 4h30-5h |
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Da Betten (830 m), in valle del Rodano, si sale in funivia alla Bettmeralp (1950 m) da dove in breve si raggiunge il laghetto del Bettmersee (2006 m). Si segue da qui il sentiero che verso nord porta sulla cresta soprastante (2292 m) proveniente dall'Eggishorn. Dopo aver scavalcato la cresta si prosegue lungo il sentiero che taglia il versante ovest del Bettmerhorn fino a raggiungere, ai piedi dell'Eggishorn, la Roti Chumma (2348 m); qui è possibile arrivare anche direttamente dalla stazione della funivia della Bettmergrat (2647 m), prosecuzione di quella che giunge alla Bettmeralp, lungo un buon sentiero. Dopo un breve tratto orizzontale si scende verso sinistra tra sfasciumi e detriti morenici sino a raggiungere l'Aletschgletscher, da attraversare in direzione della confluenza sulla sponda opposta del Mittelaletschgletscher, prestando attenzione ai numerosi crepacci presenti, in particolare sulla destra rispetto al senso di marcia, che possono complicare notevolmente il percorso. Dopo aver raggiunto la sponda opposta del ghiacciaio, ci si tiene sulla destra alla base dei pendii rocciosi dell'Olmenhorn; si risale per detriti morenici (segnalazioni) in direzione ovest sino a portarsi sopra un evidente roccione (2333 m) posto all'inizio del Mittelaletschgletscher, quindi si risale quest'altro ghiacciaio, dapprima ancora per sfasciumi, poi su ghiaccio scoperto senza grossi problemi, sino a trovarsi la strada sbarrata da una zona pesantemente crepacciata (2700 m). Spostandosi sulla destra, lungo un vago canale situato tra il ghacciaio e la sua sponda rocciosa si guadagna una traccia di sentiero che conduce al Mittelaletsch biwak (3013 m). [5h-7h]
Dal bivacco si ritorna sul ghiacciaio sottostante; lo si deve risalire, in genere lungo una traccia, in direzione nord-ovest facendo molta attenzione ai numerosi ed insidiosi crepacci presenti (specie in stagione avanzata), sino a raggiungere l'Aletschjoch (3614 m), punto più basso della cresta sovrastante che collega il Dreieckhorn all'Aletschhorn. Da qui si prosegue lungo la cresta nord-est dell'Aletschhorn, inizialmente nevosa, stretta ed aerea (cornici sulla destra, verso nord), sino a pervenire ad un tratto roccioso (3718 m) che rappresenta il culmine della Hasler Rippe (lo sperone del versante nord che permette un'altra bella via di salita su terreno misto). Superato il tratto su roccia si raggiunge un ampio pendio nevoso che conduce, con un ultima parte un po' ripida (40°), al culmine di un dosso nevoso (4086 m) che può anche essere aggirato sulla sinistra. Proseguendo lungo la cresta si guadagna una successiva spalla nevosa, si supera un breve pendio nevoso piuttosto ripido (40°), quindi si oltrepassa un crepaccio terminale per mettere piede sul tratto finale della cresta ovest-nord-ovest. Su terreno misto non difficile si giunge in vetta. [4h30-5h] In discesa si ripercorre la via di salita, oppure si può effettuare la traversata scendendo per il versante sud-ovest verso la Oberaletschhutte (vedi sotto) e la Belalp, da dove si ritorna alla Bettmeralp per la Riederalp (oppure si raggiunge Blatten in funivia e, da qui, Betten con i mezzi pubblici).
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Versante sud-ovest |
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La salita per lo sperone roccioso del versante sud-ovest è la seconda via normale dell'Aletschhorn, leggermente più impegnativa di quella per la cresta nord-est. Prima della costruzione del Mittelaletsch biwak la gran parte delle salite avveniva proprio da questo versante della montagna. Anche qui l'impegno tecnico richiesto non è elevato, ma in compenso occorre un'ottima preparazione fisica; già l'avvicinamento all'Oberaletschhutte comporta 4 ore di marcia dapprima per un buon sentiero, quindi su ghiacciaio ed infine lungo un sentiero attrezzato. Dal rifugio sono quindi necessarie almeno altre 7 ore, procedendo inizialmente lungo il ghiacciaio per poi proseguire la salita su terreno misto, in prevalenza roccioso. Nella parte alta, lungo lo sperone vero e proprio, si incontrano i punti tecnicamente più difficili dell'ascensione (attenzione in caso di neve o ghiaccio), peraltro ben protetti da fittoni metallici, utili come assicurazioni e come eventuali ancoraggi di calata. Se la stanchezza si fa profonda, la discesa ed il ritorno alla Belalp possono risultare infiniti. A volte viene effettuata la traversata scendendo per la cresta nord-est (fattibile anche in senso inverso), combinazione varia e panoramica benchè fisicamente molto impegnativa data la notevole lunghezza dell'intinerario. Possono risultare utili fettucce ed eventualmente un paio di friends o dadi.
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Difficoltà: |
PD+ ( II / 40° ) |
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Dislivello: |
700m + 1700m |
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Tempo: |
4h-4h30 + 7h-8h |
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Da Blatten (1327 m), in valle del Rodano, si sale in funivia alla Belalp (2094 m) da dove si segue un ampio sentiero (segnalato) attraverso i pascoli che, dopo aver oltrepassato l'hotel Belalp (2130 m) perde leggermente quota dirigendosi, lungo il versante orientale dello Sparrhorn, verso la fronte dell'Oberaletschgletscher. Dopo aver attraversato dei pendii erbosi, si risale dapprima tra sfasciumi, quindi scavalcando le morene laterali dell'Oberaletschgletscher, per arrivare ad una conca detritica dove si mette piede sul ghiacciaio, coperto quasi interamente da detriti morenici. Da qui ci si dirige a nord-ovest (segnalazioni), puntando sulla sponda opposta del ghiacciaio (qualche crepaccio in genere non troppo problematico) verso la base dello sperone roccioso proveniente dal Gross Fusshorn sul quale è già visibile in lontananza il rifugio. Dopo esser passati al di sotto dello sperone roccioso, si prosegue ancora per un tratto restando sulla destra della colata glaciale (sulla sinistra si nota la confluenza del Beichgletscher nell'Oberaletschgletscher) sino ad individuare sulle rocce della sponda destra (segnalazioni) il ripido sentiero attrezzato con infissi metallici, corde e scalette che conduce all'Oberaletschhutte (2640 m).
Dal rifugio si ridiscende sul ghiacciaio e lo si segue (crepacci in genere ben visibili e non troppo pericolosi) in direzione dell'Aletschhorn, facilitati nell'orientamento dagli utili catarinfrangenti presenti; si rimane all'inizio sulla morena al centro del ghiacciaio per spostarsi poi progressivamente verso destra. Raggiunta quota 2654 metri, si abbandona l'Oberaletschgletscher (crepaccia terminale) e si raggiunge la sponda detritica posta dopo la seconda cascata che, sulla destra, scende sul ghiacciaio dai soprastanti pendii nevosi del versante sud-ovest. Si risale il tratto morenico friabile lungo tracce di sentiero (catarinfrangenti); si traversa per cengette sabbiose (qualche ometto e bolli rossi) per evitare delle liscie placche rocciose, quindi si risale un facile terreno detritico seguendo tracce di sentiero compreso tra una morena sulla destra e uno sperone roccioso sulla sinistra, con qualche passo di arrampicata alternato (specie ad inizio stagione) a brevi pendii nevosi o a tratti di sfasciumi. Più in alto si raggiunge la cresta rocciosa sulla sinistra lungo un non difficile canale; si prosegue lungo di essa tra grossi blocchi rocciosi sino a raggiungere la quota 3382 metri. Ora si continua lungo il successivo pendio glaciale (attenzione ai crepacci) salendo in obliquo verso destra sino a raggiungere la base del roccioso sperone sud-ovest (3736 m) che proviene direttamente dalla vetta dell'Aletschhorn. Lo si risale al principio rimanendo sulla destra (passi di II), quindi si taglia verso sinistra in corrispondenza di un pendio nevoso, sino a portarsi sotto il ripido tratto sommitale dello sperone, che viene superato restando a destra del filo lungo un canale e per ripide rocce (II, vari fittoni metallici per assicurarsi), impegnative specie ad inizio stagione, se miste a neve o ghiaccio. Infine, rimontando un non difficile pendio nevoso si guadagna la vetta. In discesa si segue la via di salita, effettuando eventualmente un paio di doppie nella parte alta dello sperone grazie ai solidi fittoni metallici presenti (5h-6h sino alla Oberaletschhutte). In alternativa, si può optare per la traversata scendendo lungo la cresta nord-est (vedi sopra) al Mittelaletsch biwak e da qui, per la Bettmeralp e la Riederalp, a Blatten (oppure si scende in funivia a Betten per raggiungere poi Blatten con mezzi pubblici).
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