Stecknadelhorn
4241 m
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Cresta sud-est (per il Nadelhorn) |
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Lo Stecknadelhorn è la vetta meno evidente della Nadelgrat, una tra le più famose, classiche e spettacolari traversate in cresta d'alta quota delle Alpi: più appariscente e ben definito se visto da nord-ovest, dal Nadelhorn si presenta solo come una modesta puntina rocciosa. Normalmente viene scavalcato durante la traversata completa della cresta, anche se il modo più facile per salirlo e discenderlo senza grossi problemi è di raggiungerlo dal Nadelhorn deviando sulla destra poco sotto la vetta dalla sua cresta nord-est, attraverso un ripido pendio nevoso (o seguendo il filo roccioso della cresta nord-ovest del Nadelhorn, più difficile ma più sicuro in presenza di ghiaccio vivo). La salita è oggettivamente abbastanza sicura; bisogna prestare attenzione ai crepacci sull' Hohbalmgletscher, specie nella sua parte iniziale. Dalla vetta si ha un bel colpo d'occhio sulle vicine vette del Nadelhorn e della Lenzspitze. |
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Difficoltà: |
PD ( II- / 40° ) |
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Dislivello: |
1000m + 900m |
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Tempo: |
2h-3h + 4h-5h |
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Per raggiungere la Mischabelhutte da Saas Fee (1792 m) si può salire in funivia alla Hannigalp (2349 m). Da qui si segue il sentiero segnalato per la Mischabelhutte che taglia a mezzacosta le morene sottostanti l'Hohbalmgletscher sino a raggiungere il sentiero proveniente direttamente da Saas Fee (che richiede 1h-2h e 550 m di dislivello in più). Lo si segue (segnalazioni) su terreno elementare quindi si sale alla cresta rocciosa sulla destra, ignorando un'evidente deviazione (vecchio sentiero, sbarrato) verso sinistra. Occorre risalire lungo un sentiero attrezzato con infissi, cavi metallici ed una scaletta, sino a raggiungere le due costruzioni della Mischabelhutte (3340 m). Dalla Mischabelhutte si seguono le tracce di sentiero lungo la facile cresta rocciosa (evidenti segnalazioni all'inizio; si supera anche una scala metallica), sino a raggiungere il punto dove si stacca verso destra la traccia sull'Hohbalmgletscher, diretta verso il Nadelhorn. All'inizio la traccia può non essere molto evidente a causa del ghiaccio scoperto e dei numerosi crepacci attraverso i quali è necessario districarsi (attenzione col buio di prima mattina) per raggiungere la parte di ghiacciaio più tranquilla dove la traccia è solitamente ben marcata. Con percorso facile e quasi pianeggiante, ma facendo sempre attenzione all'eventuale presenza di crepacci, ci si porta ai piedi del ripido pendio che sale in direzione del Windjoch. Superata la crepaccia terminale lo si risale in diagonale verso destra in direzione dell'Ulrichshorn (40°), quindi si traversa meno ripidamente a sinistra sino a raggiungere il Windjoch (3850 m, 1h-1h30). Qui si può anche giungere dalla Bordierhutte con un intinerario però notevolmente più lungo. Ci si rivolge ora alla nevosa cresta nord-est del Nadelhorn, che inizia con un tratto piuttosto ripido ma largo dove la traccia è solitamente comoda e ben marcata, per proseguire poi più aerea ed affilata, inizialmente quasi pianeggiante poi più ripida. In caso di neve dura o ghiaccio, la traccia (che taglia il ripido pendio poco sotto il filo di cresta) si fa più stretta e delicata e può richiedere attenzione. Un paio di affioramenti rocciosi possono essere superati direttamente oppure aggirati sulla destra su neve anche ripida, sino a raggiungere il roccioso tratto finale della cresta. Nel primo tratto si può scegliere se stare a destra del filo su neve (40°, sconsigliabile con ghiaccio) oppure a sinistra su rocce rotte e sfasciumi (punti di II-), a tratti sfruttando cengie e tracce di sentiero. E' possibile ma non necessario proseguire anche lungo l'ultimissima parte di cresta, dove la via si fa un più ripida, fino alla vetta del Nadelhorn (4327 m): si risale prima sul filo roccioso della cresta, quindi ci si sposta leggermente a sinistra in un vago canalino (II-), da seguire fino alla cima; si dovrà poi ridiscendere quest'ultimo ultimo tratto per tornare al punto in cui risulta conveniente piegare in direzione della cresta di collegamento allo Stecknadelhorn. [2h-2h30] Si attraversa un ripido pendio nevoso (molto delicato in caso di ghiaccio) lasciando sulla propria sinistra il filo della cresta nord-ovest, dove spicca un evidente gendarme roccioso, fino a raggiungere la sella nevosa sottostante lo Stecknadelhorn; se le condizioni del pendio nevoso non sono buone ci si mantiene sul filo di cresta, si scavalca il gendarme (II+) e si prosegue quindi su terreno più facile sino alla sella. Da qui, per la breve cresta sud-est, si prosegue prima su neve, poi per un breve salto di roccette (II-) fino a guadagnare la vetta. [1h] In discesa la soluzione più rapida e conveniente consiste nel ripercorre la via di salita; in alternativa è possibile proseguire verso il Durrenhorn per completare la lunga traversata della Nadelgrat (vedi Durrenhorn).
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Cresta nord-ovest (traversata della Nadelgrat dal Durrenhorn al Nadelhorn) |
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La salita lungo la cresta nord-ovest viene effettuata quasi esclusivamente durante la traversata classica della Nadelgrat. Il modo meno complicato per accedere alla parte settentrionale della cresta consiste nel risalire l'evidente canalone nevoso (se la stagione non è troppo secca) che dal Riedgletscher conduce all'Hohbergjoch da dove, dopo aver toccato il Durrenhorn, si scavalcano Hohberghorn e Stecknadelhorn prima di raggiungere il Nadelhorn. La cresta nord-ovest in sè stessa richiede un'arrampicata non troppo difficile (più impegnativa però in caso di neve o ghiaccio) evitando sulla destra i difficili gendarmi che costellano il filo di cresta. Durante l'avvicinamento occorre prestare attenzione agli insidiosi crepacci presenti lungo Hohbalmgletscher e Riedgletscher, ed alla terminale sotto al Windjoch. Per una traversata d'alta quota di questo genere sono necessarie condizioni meteo stabili e una buona preparazione fisica, oltre ad un'ottima acclimatazione. Consigliabile portare con sè qualche fettuccia ed un paio di dadi o friends.
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Difficoltà: |
AD ( II+ / 45° ) |
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Dislivello: |
1000m + 1400m (Mischabelhutte) o 1250m + 1650m (Bordierhutte) |
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Tempo: |
2h-3h + 7h30-9h (Mischabelhutte) o 3h30-4h + 8h-9h (Bordierhutte) |
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Per raggiungere la Mischabelhutte da Saas Fee (1792 m) si può salire in funivia alla Hannigalp (2349 m). Da qui si segue il sentiero segnalato per la Mischabelhutte che taglia a mezzacosta le morene sottostanti l'Hohbalmgletscher sino a raggiungere il sentiero proveniente direttamente da Saas Fee (che richiede 1h-2h e 550 m di dislivello in più). Lo si segue (segnalazioni) su terreno elementare quindi si sale alla cresta rocciosa sulla destra, ignorando un'evidente deviazione (vecchio sentiero, sbarrato) verso sinistra. Occorre risalire lungo un sentiero attrezzato con infissi, cavi metallici ed una scaletta, sino a raggiungere le due costruzioni della Mischabelhutte (3340 m). Per salire alla Bordierhutte invece da Gasenried (1659 m) si segue il sentiero che si inoltra nella valle del Riedbach, da attraversare più a monte. Si prosegue per il bosco, si oltrepassa un bivio per S.Niklaus, quindi su terreno più aperto si raggiungono le baite di Alpja (2099 m). Da qui, lungo un avvallamento, si raggiunge la cresta di una morena e la si segue sino a mettere piede sul Riedgletscher (2770 m). Ora si deve risalire il ghiacciaio, facendo attenzione a qualche crepaccio; lo si attraversa in direzione della sponda opposta (segnalazioni) da dove si può già vedere il rifugio; un ultimo tratto su sentiero porta alla Bordierhutte (2886 m).
Dalla Mischabelhutte si seguono le tracce di sentiero lungo la facile cresta rocciosa (evidenti segnalazioni all'inizio; si supera anche una scala metallica), sino a raggiungere il punto dove si stacca verso destra la traccia sull'Hohbalmgletscher, diretta verso il Nadelhorn. All'inizio la traccia può non essere molto evidente a causa del ghiaccio scoperto e dei numerosi crepacci attraverso i quali è necessario districarsi (attenzione col buio di prima mattina) per raggiungere la parte di ghiacciaio più tranquilla dove la traccia è solitamente ben marcata. Con percorso facile e quasi pianeggiante, ma facendo sempre attenzione all'eventuale presenza di crepacci, ci si porta ai piedi del ripido pendio che sale in direzione del Windjoch. Superata la crepaccia terminale lo si risale in diagonale verso destra in direzione dell'Ulrichshorn (40°), quindi si traversa meno ripidamente a sinistra sino a raggiungere il Windjoch (3850 m, 1h-1h30). Da qui, se le condizioni del ghiacciaio lo permettono (generalmente ad inizio stagione), si scende direttamente sul Riedgletscher superando a volte con difficoltà la terminale (meglio spostarsi un po' verso il Nadelhorn) lungo un pendio piuttosto ripido per un breve tratto; si taglia poi a mezza costa in leggera discesa il ghiacciaio, si passa sopra ad una serraccata e, facendo molta attenzione ai numerosi crepacci presenti, si raggiunge la base dell'evidente canalone che scende dall'Hohbergjoch. In alternativa, dal Windjoch si deve scavalcare il vicino Ulrichshorn (3925 m) salendo a destra lungo una breve e stretta cresta nevosa; si scende poi per un facile pendio nevoso in direzione del Riedpass (3565 m), si taglia sulla sinistra attraverso il Riedgletscher (qualche crepaccio) e si raggiunge infine la base del canalone; soluzione che richiede un po' più di tempo e 200 metri in più di dislivello, ma oggettivamente più sicura. Dalla Bordierhutte, invece, dopo aver ripercorso per un breve tratto il sentiero che arriva al rifugio, si traversa a sinistra (segnalazioni), per portarsi sulla morena laterale del Riedgletscher, che occorre percorrere interamente sino a mettere piede sul ghiacciaio. Compiendo un ampio giro verso sinistra per evitare una zona crepacciata, ci si dirige verso la base di uno sperone roccioso che scende dal Balfrin. Dopo averlo raggiunto si può proseguire direttamente risalendo il ghiacciaio lungo un tratto ripido e ricco di crepacci, oppure spostarsi sulle rocce rotte dello sperone e proseguire su questo per guadagnare i facili pendii soprastanti del ghiacciaio. Da qui, attraversando in direzione sud-ovest la distesa glaciale (qualche crepaccio) e lasciando sulla sinistra una serraccata, ci si porta alla base del canalone proveniente dall'Hohbergjoch. Superata la crepaccia terminale, che può creare qualche problema specie a stagione inoltrata, si risale direttamente il ripido canalone nevoso (45°, caduta sassi) sino all'Hohbergjoch (3916 m); se la neve scarseggia o è presente ghiaccio vivo ci si sposta sulle rocce rotte della sua sponda destra, non molto solide ma nemmeno troppo difficili (II e passaggi di II+) ed attrezzate con solidi fittoni metallici nei punti che lo necessitano. Risalendo ora la cresta sud-est del Durrenhorn, si superano blocchi rocciosi e qualche salto più ripido (II) restando sempre nei pressi del filo di cresta, sino a guadagnarne la vetta (4035 m, 3h-3h30). Ridiscesi per la stessa via all'Hohbergjoch (se si tralascia la salita al Durrenhorn si risparmia un'ora) si attacca per facili roccette la cresta nord-ovest dell'Hohberghorn. Si supera un tratto nevoso che porta alla base di un salto roccioso verticale, da superare sul suo lato sinistro per blocchi e rocce rotte (II); da qui non restano che un tratto nevoso e le ultime roccette che portano in vetta all'Hohberghorn (4219 m, 1h30). Dopo essere scesi per la sua facile e nevosa cresta est allo Stecknadeljoch (4142 m), si risale la rocciosa cresta nord-ovest, irta di spuntoni e gendarmi, sfruttando le cengie e i salti rocciosi sulla destra del filo e tenendo come riferimento i numerosi graffi di ramponi sulle rocce (II e passaggi di II+); si guadagna infine per rocce piuttosto ripide la vetta dello Stecknadelhorn (4241 m, 1h). Da qui si scende un breve salto di roccette (II-) e si giunge per neve ad una sella dove è possibile seguire lungo il filo la cresta che sale verso il Nadelhorn. Si scavalca un evidente gendarme roccioso lungo un diedro sulla destra (II+) e si raggiunge la cresta nord-est del Nadelhorn a poche decine di metri dalla vetta. Se le condizioni del ripido pendio nevoso sono buone è possibile tagliare per neve e lasciando il gendarme ed il tratto roccioso sulla destra (sconsigliabile in caso di ghiaccio): si sbuca solo un po' più in basso sulla cresta nord-est. Lungo gli ultimi metri della via normale un ultimo facile canalino (II-) conduce in vetta al Nadelhorn (4327 m, 1h-1h30). In discesa si segue la cresta nord-est sino al Windjoch; da qui sulla destra, lungo l'Hohbalmgletscher, si può scendere alla Mischabelhutte (2 ore dal Nadelhorn), oppure scavalcando l'attiguo Ulrichshorn si scende sul Riedgletscher (sconsigliabile per i crepacci la discesa diretta dal Windjoch) per tornare attraverso questo alla Bordierhutte (4 ore dal Nadelhorn).
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