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Aiguille du Jardin

4035 m

Versante sud-est e cresta est

L'Aiguille du Jardin è sicuramente tra i quattromila più difficili e meno frequentati delle Alpi. E’ fondamentalmente un satellite dell'Aiguille Verte, come la Grande Rocheuse, anche se appare decisamente più indipendente di quest'ultima. L'intinerario di salita lungo il versante sud-est e la parte alta della cresta est è difficile e complicato, a tratti su roccia che richiede attenzione; anche il non breve avvicinamento lungo la parte alta del glacier de Talefre può presentare qualche insidia. Lungo questa via, pochissimo frequentata, la wilderness è garantita. Oltre ad un meteo stabile, per evitare problemi legati alla presenza di neve e ghiaccio è consigliabile attendere che la montagna sia perfettamente asciutta. Qui, oltre ad un buon acclimatamento, sono necessarie capacità alpinistiche superiori a quelle richieste dalla stragrande maggioranza degli altri quattromila. Necessari dadi, friends, cordini e fettucce.

Difficoltà: D ( IV / 40° )
Dislivello: 900m + 1400m
Tempo: 4h + 7h-8h

Da Chamonix si raggiunge il Montenvers (1876 m) con la storica ferrovia a cremagliera. Da qui si scende per il sentiero in buona parte attrezzato con scalette metalliche alla Mer de Glace. Si inizia a risalirla lungo un'evidente traccia che serpeggia tra grandi crepacci, che però ben presto sparisce. Si prosegue dapprima attraverso una zona ricca di detriti morenici, poi facendo un po' di slalom tra alcuni crepacci, mantenendosi sempre piuttosto sulla destra (salendo) rispetto al centro del ghiacciaio. Al termine di questa zona caotica la risalita prosegue senza più problemi di crepacci; occorre spostarsi progressivamente più a sinistra, evitando un ripido dosso del ghiacciaio. A questo punto è necessario attraversare più decisamente verso sinistra: il ghiacciaio è tagliato longitudinalmente dal profondo canyon di un impetuoso torrente glaciale, ed è necessario non farsi sorprendere troppo avanti, altrimenti l’attraversamento diventa impossibile. Si prosegue lungo il facile ghiacciaio puntando alle morene sulla sinistra, da costeggiare finchè si nota un evidente segnale (un bidone rosso sul filo della morena) che indica il punto dove abbandonare il ghiaccio. Si attraversa una zona con parecchi saliscendi tra gli sfasciumi morenici (a tratti ghiaccio affiorante), facendo attenzione agli ometti segnavia (molti purtroppo fuorvianti), sino a raggiungere una zona pianeggiante più tranquilla che conduce, con una breve risalita verso sinistra, all'attacco del sentiero attrezzato per il Refuge du Couvercle. All'inizio si devono superare alcune scalette verticali e piuttosto esposte, poi il sentiero prosegue alternando tratti facili ad altri verticali ma facilitati da infissi in stile ferrata. Al termine del tratto attrezzato si prosegue lungo il facile sentiero, fino a raggiungere il filo di una morena che conduce al Refuge du Couvercle (2687 m). [3h-4h]

Dal Refuge du Couvercle si prende la traccia che sale lasciando sulla destra il vecchio rifugio posto sotto al caratteristico "coperchio". Attraverso il pendio di sfasciumi (ometti) che può presentare qualche tratto su neve ad inizio stagione, si raggiunge lungo un tratto piuttosto ripido, dove la traccia si fa poco evidente, la sommità della morena, e il successivo glacier de Talefre. Si risale il ghiacciaio, spesso percorso da una traccia, costeggiando alla base le pareti rocciose dell'Aiguille du Moine (qualche pericolo di caduta sassi; attenzione al primo pendio ripido in caso di ghiaccio), quindi si prosegue con un ampio giro a mezza costa alla volta dell'Aiguille Verte, evitando le zone più crepacciate, sino a giungere alla base del ripido pendio nevoso che porta all'evidente couloir Whymper (3400 m). Si risale il pendio aggirando alcuni ampi crepacci. [2h]
Si prosegue ancora lungo il ghiacciaio ai piedi della Grande Rocheuse e dell'Aiguille du Jardin (attenzione ad eventuali crepacci, dato che da questo punto rarissimamente si troveranno delle tracce), e si risale la facile costola rocciosa a destra (salendo) dell'evidente canalone che scende dall'intaglio ovest del col de l'Aiguille Verte (si può anche stare nel canalone stesso, se le condizioni della neve lo permettono). Giunti a tre quarti della salita del canalone (o della costola) prima di raggiungere la parte finale più ripida, ci si sposta a sinistra entrando in un largo canale roccioso. All'inizio lo si risale senza grosse difficoltà stando sulla sinistra su roccia discreta (II), ma al suo termine si deve superare un ripido camino non facile (IV) di roccia pessima piuttosto rotta, per raggiungere, sulla destra di un gendarme, una cresta secondaria orientata a sud-est che fa da spartiacque tra il canale appena risalito ed un altro posto più ad ovest (sinistra). Si sale ora, su roccia abbastanza buona, lungo questa cresta secondaria (III e passaggi di IV) stando dapprima sul filo ed in seguito piuttosto sulla sinistra, sino a raggiungere la cresta est dell'Aiguille du Jardin, di cui si è così evitata la difficile parte inferiore. Restando sul filo, si supera un aereo e ripido tratto roccioso seguito da uno nevoso meno ripido ma sempre piuttosto esposto che conduce ad una spalla nevosa. Da qui, dopo aver superato un ultimo salto roccioso, si raggiunge la vetta. [5h-6h]
In discesa si segue la via di salita (alcune doppie).

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