ESEMPI DI ECOMUSEI ITALIANI

Ecomuseo di Prali - Scopriminiera
In analogia alle nostre valli che per alcuni secoli hanno visto la loro fonte di sostentamento proprio nell'estrazione mineraria, quali la lavorazione del ferro, la fabbricazione di chiodi soprattutto a Mezzenile e Pessinetto e di serrature a Ceres e l'estrazione del talco in Val Grande, la Val Germanasca e Chisone per più di un secolo traeva la propria fonte di sostentamento nell'estrazione del Talco e Prali ne è testimonianza diretta. L'idea nata dalla Comunità Montana Val Germanasca e Chisone, cerca di far comprendere attraverso alcuni percorsi e visite guidate nei sottosuoli com'era la vita dei minatori in passato. Ancora oggi l'estrazione del minerale è fonte di reddito per il territorio, anche se le vecchie metodologie estrattive hanno fatto posto a tecniche e metodologie moderne. Le visite comprendono anche alcune escursioni in siti francesi, come ad esempio alcune miniere d'argento a Argentière, quelle di carbone a Biancon e di rame a Queyras.
Il fulcro dell'Ecomuseo consiste nella visita guidata alla Miniera Paola a Prali, attraverso un trenino che può ospitare fino a cinquanta persone contemporaneamente e ad un percorso pedonale sotterraneo di circa cinquecento metri, il sito intenet a cui è possibile fare riferimento è http://www.scopriminiera.it/ Il visitatore attrezzato di casco e pila, può visitare alcuni luoghi della vita del minatore come ad esempio il pozzo, il lago, la riserva degli esplosivi e la zona mensa. Sono esposti molti oggetti, sono presenti sagome di minatori che fanno sembrare tutto "reale" accompagnati da alcuni effetti sonori e visivi quali scroscii e rumori di trapani. Studiato principalmente come "attrattiva turistica" e per un pubblico giovane, dà comunque la possibilità di "calarsi" nella vita non certamente facile a cui erano costretti i minatori in passato.Il visitatore è direttamente responsabile dell'attrezzatura in dotazione, la durata della visita varia da due a tre ore circa.L'Ecomuseo non è soltanto la visita alla miniera, ma è stata allestita un'esposizione esterna dedicata interamente alla comunità locale, all'attività mineraria ed alla vita del minatore.
Il museo tradizionale all'interno dell'Ecomuseo si sviluppa in tre sezioni tematiche. La prima è dedicata ai Comuni della Comunità Montana, la realtà socio economica e gli scambi storici economici ed umani con la Francia.La seconda sezione è dedicata alle miniere, come è cambiato il processo produttivo dell'estrazione del talco, alla geologia del suolo.La terza sezione è dedicata invece alla popolazione della Valle con i suoi minatori, padroni e vicende storiche e dall'altra le feste, le celebrazioni e la religiosità.

Museo degli Usi e dei Costumi della gente Trentina
Situato a circa trenta chilometri tra Trento, precisamente nel Comune di San Michele all'Adige, è possibile visitare il sito web all'indirizzo www.museosanmichele.it .L'itinerario del museo è allestito nei quattro piani più la cantina dell'antico monastero agostiniano del XII secolo in cui ha sede: al Piano terra è possibile visitare la sala dell'agricoltura in cui sono ospitati attrezzi per la coltivazione e attrezzi per l'allevamento del bestiame; la sala del mulino per la lavorazione del grano; la sala della fucina, la sala della chioderia, la sala della fonderia del rame; la sala del ferro battuto. Quindi una panoramica sugli antichi mestieri delle valli, dalla zootecnia, all'agricoltura, alla lavorazione del ferro ecc.il Primo piano ospita le seguenti sezioni tematiche: la lavorazione delle fibre tessili, la malga e l'attività dell'alpeggio, il bosco, i carri e le slitte, la segheria veneziana, l'arte del legno e gli usi nuziali.il secondo piano ospita le sezioni tematiche relative alla produzione assai diffusa delle stufe ad olle, la produzione di ceramiche, la cucina con le attrezzature in bronzo e rame.Al terzo piano sono allestite le sale dei costumi popolari, i riti effettuasti durante l'anno, la musica e le bande musicali, la devozione popolare e la caccia.Nei locali dell'ex cantina sono allestite le sale della lavorazione e produzione di vini e grappe, la ricostruzione del locale voltato a botte per la conservazione delle provviste "la càneva", ed infine un locale dedicato al fondatore dell'Ecomuseo Giuseppe Šebesta con le sue produzioni artistiche. L'ecomuseo dispone inoltre di una biblioteca, di una audiovideoteca, di un'area multimediale per la visione di ipertesti, un bookshop dove è possibile acquistare pubblicazioni realizzate dallo stesso museo, e di un giardino dove è possibile ammirare varietà di piante e arbusti. L'Ecomuseo ha un vero e proprio consiglio d'amministrazione, uno statuto ufficiale e un comitato scientifico. Organizza itinerari e percorsi didattici per le scolaresche, propone concorsi e quaderni didattici.

Ecomuseo della Montagna del Pistoiese
L'ecomuseo della Montagna del Pistoiese si estende su una superficie di circa 420 chilometri quadrati e 15000 abitanti ed è incentrato sullo stretto rapporto tra acqua e bosco che lega il territorio montano nel confine con l'Emilia Romagna, il sito internt è il seguente: www.provincia.pistoia.it/ecomuseo. Grazie a queste due risorse naturali, l'acqua e il bosco, si è creata una tipica realtà culturale e sociale che è raccontata da diversi itinerari proposti che vanno dall'itinerario del ghiaccio, l'itinerario del ferro, l'itinerario dell'arte sacra, l'itinerario della gente dell'Appennino, l'itinerario del verde e l'itinerario della pietra.L'Ecomuseo fu inaugurato nel 1989 con un solo sito visitabile mentre oggi sono allestiti i suddetti sei percorsi tematici.L'Ecomuseo in collaborazione con la Provincia di Pistoia si propone di salvaguardare il territorio e la cultura locale attraverso la creazione di nuove opportunità lavorative e nuove attrattive turistiche. Questi obiettivi sono obiettivi comuni a tutti i musei ed ecomusei locali che tentano di conservare le proprie abitudini, tradizioni, saperi e cercano di favorire uno sviluppo consapevole e di rilancio turistico e quindi economico delle zone interessate. Come per gli altri esempi accennati, l'itinerario del ghiaccio testimonia la storia passata delle montagne del Pistoiese conosciute per l'industria del ghiaccio, si possono visitare delle ghiacciaie e gli edifici adibiti alla conservazione del ghiaccio. L'itinerario del Ferro testimonia l'attività della lavorazione del ferro attiva fino al secolo scorso, materia prima che arrivava dall'isola d'Elba, è possibile visitare alcune ferriere.
L'itinerario dell'Arte Sacra e della religiosità popolare comprende oltre a numerose chiese sul territorio anche una sezione del Museo Diocesano di Arte Sacra a Pistoia. Il quarto itinerario della vita quotidiana parte dal Museo della gente dell'Appennino Pistoiese. Il quinto itinerario del verde è localizzato nel Giardino Botanico dell'Abetone dove si possono ammirare numerose varietà tipiche dell'area appenninica.Il sesto itinerario della pietra comprende tre percorsi: le strade lastricate, le torri d'avvistamento e le cave di pietra.Le visite sono gestite da un'associazione locale, l'ecomuseo dispone di un comitato scientifico con competenze amministrative, la pianta organica comprende due dipendenti della provincia assunti part-time e un responsabile per ogni museo e molti volontari. Anche questo ecomuseo ha registrato circa 17000 visitatori annui, la maggior parte come negli altri due casi soprattutto scolaresche. L'Ecomuseo pubblica quaderni didattici, materiale audiovisivo, schede illustrative e giochi, in previsione inoltre la realizzazione di convegni, l'apertura di nuovi ostelli per la ricettività turistica, l'apertura di nuovi siti e creazione di nuovi itinerari.