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Hidden PathwaysUN FILM DI KENNETH BRANAGHCON SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI CESARE CARUGIMUSICHE DI CESARE CARUGICOLONNA SONORA SCELTA, MIXATA E PRODOTTA DA CESARE CARUGICAST & CHARACTERS
I LINKSKenneth
Branagh LE CURIOSITA'L'idea di "Hidden Pathways - Passaggi Nascosti" nasce nell'anno 2000. Curioso è il tentativo di visualizzare la paranoia di Kenneth Branagh e di alterarla con incubi di sapore gotico. Il modo in cui poter uccidere ci viene descritto da molti particolari (le paure, gli aneddoti). Il film presenta molti luoghi comuni, come l'indiano Falco Nero, la presenza del vino cabernet nella seconda parte del film, le api, i flash continui, le montagne russe; tutti vengono assemblate per prendere parte alle paranoie di Michael. Insolito lo stile di regia utilizzato da Kenneth Branagh che, dopo le varie impostazioni classiche ai drammi di Shakespeare, e i vari "inserti" di interessante sperimentazione di "L'altro Delitto" e "Frankenstein", ha scelto una metodologia di direzione moderna, con movimenti di macchina montati al computer (la macchina da presa che trapassa vetri, lattine e persino il corpo umano), degni del miglior David Fincher. LE NOTE TECNICHEFacile cadere nel banale, quando parliamo di dittatori che controllano il mondo. Ma qui abbiamo una storia che punta sull'argomento, lasciandone però le tracce sullo sfondo. Ciò che ho voluto esaltare è la paranoia e la frenesia delle situazioni, nonché il rapporto umano. Classificabile come un thriller parapsicologico, "Hidden Pathways" trova le sue risposte soprattutto nel rapporto a tre che si forma tra Branagh, Osment e Damon. Le ambientazioni soprattutto notturne dei cimiteri, le biblioteche, le spoglie stanze da castello medioevale negli incubi del protagonista e le depresse e solitarie stanze della sua casa e i grattacieli futuristici della Los Angeles del 2025, creano un rarefatto feeling tra passato, presente e futuro. Ognuna di queste caratteristiche è presente nell'imprevedibile finale. Per la prima volta le musiche sono state scritte da me, con arpeggi gotici utilizzando strumenti a corda di indiscusso pregio, come il liuto, il bouzouki, l'ukelele, la lira, la cetra. Inoltre sono state aggiunte varie canzoni che più si adattavano alle scene. Spiccano "Hallelujah" di Nick Cave & The Bad Seeds, "Untitled" di Tom McRae, e la visionaria strumentale "E55" dei Simple Minds, brano di chiusura. BUONA VISIONE |
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