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ATTENZIONE che, per importanza sociale, subito dopo il legame affettivo che si instaura all'interno di una famiglia, viene quello che si instaura fra il professore e i suoi alunni, e che turbare entrambi i rapporti può essere carico di conseguenze (sabato 31° gennaio 2004, il professore).
2) La tecnica cellulare
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Con la tecnica cellulare, come si è detto, si suddivide un'area in celle molto piccole.

 

In tal modo, pur essendo limitata la banda radio assegnata al servizio, si ha la possibilità di servire molti utenti per chilometro quadrato.

 

E ciò proprio grazie alla possibilità di riusare le frequenze sul territorio in virtù appunto della presenza delle celle.

  

Le celle, con al centro una stazione base connessa via cavo alla rete telefonica fissa, sono raggruppate in cluster, e nella figura successiva i cluster si compongono di 7 celle.



 

D è la distanza di riuso, Bc è la sottobanda assegnata ad una cella, Bu infine è la banda d'utente, ovvero il canale radio grazie al quale comunicano fra loro l'utente mobile e la stazione base.

 

Il canale Bu naturalmente è assegnato solo al momento in cui serve.

 

Come può osservarsi le frequenze sul territorio si possono riusare, ma solo relativamente a celle che non solo non sono fra loro confinanti, ma anche che fra loro distano D. 

 

Il servizio radiomobile è flessibile, nel senso che, se in un'area viene a determinarsi una maggiore intensità del traffico telefonico radiomobile, basta ridurre le dimensioni delle celle.

 

Si badi però che in tal modo, diminuendo anche D, di conseguenza via via aumenta anche il rischio di interferenza, oltre ad aumentare il numero di hand over.

 

Nelle aree urbane il raggio di una singola cella è circa 1 chilometro, mentre sono 21 le celle che compongono un cluster.

 

Nelle aree rurali invece, il raggio di una singola cella è di circa 30 chilometri mentre sono 7 le celle che compongono un cluster.



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