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Il più efficace sistema per potenziare un microprocessore consiste nel
migliorare i processi di lavorazione utilizzando una finezza
di incisione del silicio sempre più spinta.
Riducendo
infatti la scala di lavorazione dei
transistor questi ultimi diventano sempre più microscopici,
per cui a parità di numero di transistor, un processore
realizzato con una più spinta finezza di incisione
del silicio
- essendo più piccolo, occuperà meno spazio sul wafer di silicio, con
quest’ultimo che essendo di dimensioni standard ed immutabili, rende dunque possibile fabbricare una maggiore quantità di
processori in una sola volta (tutti quelli
che occupano appunto un wafer di silicio) abbassando
i costi di produzione
- ha migliori tempi di risposta dato che gli
elettroni devono percorrere distanze più brevi
- grazie ai suoi transistor appunto
sempre più microscopici, poiché l’insieme dei circuiti richiede una tensione di funzionamento più bassa, a parità di
frequenza, il processore stesso dissiperà meno
calore.
Ad una dissipazione termica,
dunque, equivalente a quella di un processore costruito con una finezza di incisione del silicio più vecchia, è possibile far
corrispondere una frequenza di lavoro più elevata,
con ciò ottenendo performance superiori dal
microprocessore realizzato con una
finezza di incisione del silicio più spinta.
La frequenza di lavoro ha comunque smesso di essere un
indicatore unico ed assoluto di prestazione dei microprocessori per PC
da quando l'architettura interna di questi
ultimi ha significativamente iniziato a evolvere.
Di seguito sono appunto
riportate le ulteriori tecniche impiegate per potenziare le prestazioni
dei microprocessori per PC.