LA PRIMA RISERVA SICILIANA
Nella primavera del 1980 centinaia di persone attraversarono
in fila indiana lo stretto sentiero lungo la costa fra
Scopello e San Vito lo Capo. Quella marcia, preceduta da
varie manifestazioni ambientaliste, servì a sollecitare la
la Regione Siciliana per l’istituzione della riserva. Ed
infatti nel Maggio del 1981 fu istituita la prima riserva
siciliana: "Lo Zingaro" il cui nome deriva dalla omonima
contrada presente all’interno della riserva.
Con l’istituzione della riserva veniva di fatto bloccata la
costruzione di una "strada panoramica" che avrebbe collegato
rapidamente Scopello a San Vito Lo Capo distruggendo e
deturpando per sempre uno degli angoli più belli ed
incontaminati della regione.
COME ACCEDERE ALLA RISERVA
Da Scopello: percorrere la SS. 187 e svoltare al bivio per
Scopello, quindi percorrere la strada che conduce fino
all’ingresso della riserva.
Da San Vito Lo Capo: raggiungere il paese di San Vito Lo
Capo tramite la S.P. Trapani Bonagia Custonaci da Trapani
oppure dal bivio della SS. 187, quindi proseguire per Cala
M’Piso fino a raggiungere l’ingresso della riserva. |
IL PERCORSO MARINO
Il sentiero marino e' lungo circa 7 km e percorre la riserva
sulla costa. Il paesaggio e tipicamente mediterraneo ed e
caratterizzato dalle piante proprie della macchia. La
contrada "Zingaro", da cui la riserva prende il nome,
rappresenta il luogo in cui l'uomo aveva sviluppato
un'intensa attività agricola e di cui si conservano ancora
alcune testimonianze.Fra le coltivazioni più intense quelle
dell'ulivo, del carrubo, delle viti e del frassino da cui
estraeva la manna. Enorme e spettacolare e la "Grotta dell'Uzzo"
in cui sono stati ritrovati resti umani e animali e numerosi
disegni e incisioni sulle pareti risalenti ad epoche
preistoriche. Sulla riva ed a valle della grotta si trova la
"Torre dell'Uzzo" costruita nel XVII secolo di notevole
valore storico ed artistico. "Cala Tonnarella", in
prossimità dell'entrata dalla parte di San Vito Lo Capo,
rappresenta la sede della vecchia tonnara, complementare a
quella di San Vito; essa entrava in funzione al cessare
dell'attivtà della prima.
Il percorso marino risulta relativamente agevole ed e
consigliato al naturalista poco esperto, in quanto può
essere effettuato anche senza guida in 5 o 6 ore di cammino
IL PERCORSO MONTANO
Per l'effettuazione del percorso montano, abbastanza
faticoso, si consiglia l'accompagnamento con una guida
esperta. Si può accedere, tramite una stradella privata, che
inizia alcuni chilometri prima dell'entrata dal lato di San
Vito Lo Capo, che conduce fino ala sommità del Monte Passo
del Lupo. La fatica patita dal visitatore viene comunque
premiata dai bellissimi panorami che si possono ammirare.
Indimenticabile e' il panorama dal lato di Makari che mostra
tutto il golfo omonimo, Monte Cofano e il Golfo di Bonagia.
Durante il percorso montano si incontra un abbeveratoio il
quale, secondo le persone del luogo, fu fatto costruire nei
secoli scorsi da un gruppo di malviventi in segno di
riconoscenza per l'ospitalità ricevuta da una famiglia del
luogo.Un segno evidente della presenza dell'uomo è
rappresentato da "Baglio Cusenza" un gruppo di una ventina
di case in cui sono presenti alcuni manufatti fra cui un
frantoio perfettamente integro. Infine, in contrada
"Sughere" da visitare e' la "Grotta del sughero" che si apre
sul terreno. |
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LA FLORA
Ampelodesma mauritanico
Questa e' la pianta dominante, nota localmente con il nome
di "disa", graminacea perenne che possiede dei rizomi che le
permettono di colonizzare terreni ripidi ed incoerenti. La
massiccia presenza di questa pianta, un po' in tutta la
riserva, ma in particolar modo in una zona di essa, da il
nome alla "Contrada Disa".
La palma nana e' una specie tipica delle aree più calde e
aride del Mediterraneo occidentale. Il suo nome dialettale
di "scupazzu" deriva dal fatto che le sue foglie sono state
largamente utilizzate in passato per la preparazione di
scope, oltre che di altri manufatti come cestini, cappelli,
stuoie e corde.
Palma Nana
Altra pianta tipica della riserva e' la palma nana, specie
arbustiva che generalmente raggiunge i 2 - 3 metri di
altezza (all' interno della Riserva dello Zingaro alcune
piantagioni sfiorano i 9 metri). Le foglie possiedono grandi
lamine a forma di ventaglio sorrette da robusti piccioli
dotati da aculei ricurvi. I fiori (maschili e femminili
portati da individui diversi) sono raggruppati in vistose
pannocchie giallastre
Altre piante
Una visita primaverile allo Zingaro consente uno spettacolo
di meravigliose fioriture dell' erba perla mediterranea, del
vilucchio turco e della perlina di boccione. E' presente
anche una piccola popolazione di limonio di todaro, specie
scoperta alcuni anni fa.
LA FAUNA
Aquila del Bonelli
E' una delle specie più grandi fra i rapaci nidificanti in
Sicilia.
Lunga
circa 70 cm. e con un peso medio, da adulto, intorno ai due
chili e mezzo. Gli adulti sono di colore bruno scuro
superiormente, con le parti inferiori bianche debolmente
picchiettate di nero ed hanno una coda di media lunghezza,
su cui spicca, quando e' aperta a ventaglio, una banda scura
all'estremità. Gli ambienti preferiti sono le zone collinari
rocciose e prive di vegetazione con valloni lunghi e
profondi. In Sicilia si riproducono circa una quindicina di
coppie di Aquila del Bonelli .
Altra fauna
Fra le quaranta specie di uccelli che nidificano allo
Zingaro vi sono l'usignolo, lo scricciolo e l'occhiotto. Da
segnalare anche la presenza di istrici, volpi, conigli. |