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Finalmente possiamo osservare lo stampato dell'interfaccia ad infrarossi, utilizzato per i test. Visto che in questi anni ho ricevuto una valanga di e-mail dove la sollecitazione principale riguardava la mancanza di immagini ho provveduto ad accontentarvi. Realizzato lo stampato, iniziate ad inserire le resistenze, lo zoccolo per l'integrato, i transistor senza però inserire i due diodi led da 3mm, il fototransistor per la ricezione ed il fotodiodo per la trasmissione. Tutto questo perchè ora dovete prendere il circuito ed inserirlo dentro il contenitore, in modo da valulare correttamente la posizione dei fori che andranno realizzati per garantire un certo gusto estetico. Tanto per fare un esempio, ho optato per due fori da 2mm per i led di monitoraggio il cui diametro è di 3mm. Ho provveduto manualmente, con una punta da 6mm a svasare dall'interno il foro, in modo da appoggiare poi i led in questa sede. Il risultato è gradevolissimo, in quanto non ho quell'impatto visivo caratteristico quando si vedono due led che escono dal foro. La stessa strategia l'ho utilizzata per il fotodiodo e fototransistor. A questo punto prendiamo due connettori DIN a 5 poli, maschio e femmina, rimuoviamo le guaine e le invertiamo ovvero quella prelevata dalla femmina la utilizzeremo per il maschio. Stesso discorso vale per l altro connettore. Il perchè di questo accorgimento stà nel fatto che desidero possedere un maschio completamente protetto dalla guaina. Avremo quindi....
Se siete arrivati a questo punto, avrete in mano il contenitore con l'interfaccia, il cavo penzolante con il din maschio da 5 poli e la nuova staffa che ospita il connettore femmina, saldato sfruttando l'unione delle carcasse ed inguainato con la guaina del connettore maschio. Collegate il tutto! Qui sopra potete osservare il primo prototipo realizzato nel 1998. La qualità dell'immagine non è delle migliori in quanto non frutto di una mia foto digitalizzata, (come quelle visibili nelle altre pagine), ma di una scannerizzazione effettuata posizionando il circuito sul vetro dello scanner. Sotto lo stampato sono presenti dei pin per un rapido inserimento nella breadboard in modo da rendere immediata la sostituzione dei componenti sottoposti ai vari test ed un facile accesso ai punti di rilevamento delle tensioni e delle forme d'onda. Qui di seguito potete notare la basetta, completata dei componenti mancanti, utilizzata per la fase finale dei test. Notate il cavo rosso che alimenta il circuito, quello nero per la massa e i due cavi bianco e giallo rispettivamente per la trasmissione e ricezione. Il fototransistor, per la ricezione, è quello con i terminali ricoperti da guaine rosse, mentre a fianco c'è il fotodiodo per la trasmissione. Se possedete più computer, (equipaggiati di connettore IrDA su scheda madre), potete utilizzare più staffe in modo da poter collegare l'interfaccia IrDA al PC di casa, a quello dell'ufficio oppure a quello presente in negozio. Non dovremo quindi costruire molti circuiti.... basterà solo un esemplare! |