Giudizio

 

 

 

 

 

 

«Il giudizio è l'applicazione dei criteri,
che hai nel cuore,
all'oggetto che ti crea un'emozione»

Si può viver cosi?    don Luigi Giussani
 

Giudizio vuol dire l'applicazione dell'intelligenza,
della coscienza, della ragione,
a una determinata realtà per definirne la natura,
l'essenza, il significato.
 

Si può (veramente ?!) viver cosi?    don Luigi Giussani
 

 

«Cannabis: Lettera di Livia Turco ad Avvenire. Caro direttore, nessun tema come quello delle droghe mi ha messo in discussione nella mia funzione di educatrice e di madre. […] Io adoro mio figlio e mi chiedo spesso se e quanto il mio amore gli sono sufficienti per salvaguardarlo dai mali di questa società. È in questo momento così duro e intimo che ho capito e capisco il significato profondo della funzione educativa. Ho capito che la vera forza di cui disponiamo e dispongo era dare a mio figlio fiducia e conquistare la sua. E così gli ho raccontato la distruttività della droga a partire dallo spinello. Mi sono fatta promettere che non si sarebbe lasciato tentare», di Livia Turco, Avvenire, 18.11.2006

«Cannabis, un inganno spacciato per libertà. Bisognerà, prima o dopo, che il ministro Livia Turco racconti agli italiani perché ha deciso di concedere il raddoppio di cannabis per uso personale. […] L’impressione è che dietro a tanto “largheggiare” di vedute si celi in realtà quel vietato vietare cresciuto con la generazione di chi governa e che ha prodotto la coscienza di una libertà tanto anarchica quanto favoleggiata. Un ripristino del vecchio mito illuminista, che non si decide né per il bene né per il male, perché nessun principio oggettivo, neppure quello che potrebbe venire dalla natura, può diventare limite all’esperienza dell’uomo»,  Bruno Fasani, Il Giornale, 17.11.2006

«Qualche consiglio per il vostro epitaffio. Un matrimonio su tre finisce nel divorzio, un matrimonio su tre non è più celebrato in chiesa, un matrimonio su tre non si fa, rispetto a trent’anni fa. Le separazioni triplicano […]. Un bambino su tre non nasce grazie all’aborto e derivati, una coppia su tre non fa figli, una coppia su tre ha un solo figlio. E per finire in bellezza, un morto su tre è abbandonato senza sepoltura. […] Cosa unisce questa statistica ossessiva di uno su tre che saltella fra separazioni, gravidanze e sepolture? Ve lo dico io cosa le unisce. […] La solitudine vince alla grande e trionfa sui vivi, i nascituri e i morti. Soli, siamo soli. E ci prepariamo a un destino di solitudine. […] La vita è mia e me la gestisco io […]. Perchè crolla la famiglia? Perchè è un vincolo, perchè ci inchioda alla realtà e ci preclude la possibilità; fuori c’è la strada, il mare aperto, perchè rinchiudersi nella prigione di una famiglia?», di Marcello Veneziani, Libero, 10.11.2006

«Il Dr Costa racconta Kato»,  www.clinicamobile.com, 8 aprile 2003

«Terre dimenticate»,  Il Foglio, 9 aprile 2003

«Mamma, credo che Dio abbia un piano per me», di Diego Rincon, Il Giornale, 4 aprile 2003

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