Battaglia su laicità e libertà «Sull’importanza di quanto successo nell’84 Acquaviva (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sotto il Governo Craxi) non ha dubbi, “la modifica dell’assetto dell’articolo 7 è stato un atto modernizzatore della vita pubblica italiana e forse vale la pena rileggerla: ‘La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi a pieno al rispetto di tale principio nei loro rapporti e alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese’. Sottolineo 'reciproca collaborazione'. È tutto qui il superamento dell’impostazione ‘separatista’ risorgimentale dei rapporti tra stato e chiesa”».
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Il Foglio, 15.02.2007 Per leggere l'articolo fai clic qui: 20070215_ilfoglio_laicit_libert.pdf
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Famiglia - DICO: «Battaglia su laicità e libertà», Il Foglio, 15.02.2007. «Sull’importanza di quanto successo nell’84 Acquaviva (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sotto il Governo Craxi) non ha dubbi, “la modifica dell’assetto dell’articolo 7 è stato un atto modernizzatore della vita pubblica italiana e forse vale la pena rileggerla: ‘La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi a pieno al rispetto di tale principio nei loro rapporti e alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese'. Sottolineo ‘reciproca collaborazione’. È tutto qui il superamento dell’impostazione ‘separatista’ risorgimentale dei rapporti tra stato e chiesa”». |
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DiCo: uomo e donna
li creò?
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Quando
ci innamoriamo il cuore desidera che sia per sempre.
È evidente. Chi non l’ha provato? Allo stesso modo chi non desidera essere
fecondo, generare e lasciare un contributo e una traccia di sé nel mondo? E
non è forse a tutti evidente che senza il rapporto tra l’uomo e la donna il
genere umano si sarebbe già estinto da tempo? Difendere la famiglia
naturale, quella tra l’uomo e la donna, fondata sul matrimonio, unico luogo
in cui il “per sempre” nel rapporto con l’altro e nella generazione dei
figli è realizzato, non è una lotta di retroguardia ma significa difendere
quella possibilità di “bene sia dei coniugi e della prole che della società”
(Benedetto XVI). Questo dovrebbe essere il primo compito dello stato.
Infatti, com’è scritto nel Concordato, lo stato e la chiesa devono
collaborare perché venga promosso il bene dell’uomo.
Mentre lo stato, nella figura dei suoi attuali governanti, vuole dimenticare la “legge iscritta nel cuore dell’uomo” e fa di tutto perchè ci si accontenti di un di meno, la chiesa è rimasta la sola a sostenere ciò che veramente desideriamo. Altro che ingerenza! Alla chiesa non interessa difendere una “morale”, ma le evidenze elementari che si impongono nell’esperienza di ciascuno per promuovere l’uomo nella sua totalità. Non è quindi una questione per cattolici e credenti, ma è prima di tutto un aiuto a prendere sul serio ciò che siamo. È una lotta cui siamo chiamati tutti, la lotta per l’uomo. Perciò alla Bindi cui piace pensare «alla chiesa che si occupa delle cose di Dio» bisogna rispondere con le parole del Papa: «Forse che l’uomo non ci interessa?». |