Amore

Per resistere
la coppia ha bisogno dei progetti di vita

Dice che la bassa resistenza delle coppie a stare insieme è dovuta alla mancanza di un progetto comune, che risulti dall’unione dei singoli progetti dei due partners.

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  di Francesco Alberoni



Perché sono così frequenti le separazioni e i divorzi fra i giovani? Spesso perché non erano veramente innamorati, e si trattava di una semplice attrazione o di uno pseudoinnamoramento. Ma la separazione avviene anche in caso di innamoramento vero. Perché? Per rispondere ricordiamo che l'innamoramento è un processo complesso. Noi ci innamoriamo di una persona che ci indica simbolicamente un nostro futuro possibile, che ci mostra, simbolicamente, come realizzare una parte della nostra personalità, o un nostro desiderio profondo.


Lo stato nascente dell'innamoramento però ci rende plastici, capaci di cambiamento. Esso mette in moto il processo di fusione. Ciascuno racconta all'altro la sua vita, perché veda il mondo come lui lo vede, per arrivare ad una visione comune, ad un comune progetto di vita. Ma si tratta pur sempre di individui diversi, che devono confrontarsi. Il processo, quando procede bene, termina con un patto accettato sinceramente da entrambi, in cui ciascuno fa proprie le esigenze essenziali dell'altro come diritti inalienabili.


Per conoscersi a fondo, per arrivare a un vero progetto collettivo i due innamorati devono però affrontare dei problemi reali, specifici, fare delle scelte concrete. Ed è in questo campo che negli ultimi vent'anni è avvenuto un grande cambiamento fra i giovani. Un tempo già durante l'adolescenza essi incominciavano a elaborare un programma preciso: lavorare, sposarsi e avere dei figli. Oggi non più. Frequentano le scuole medie, spesso l'università, senza una idea chiara del proprio futuro. Almeno in Italia vivono nelle case dei genitori anche fino a venticinque, trent’anni.


Gli amori che sorgono in questo lungo periodo non richiedono perciò nessun progetto concreto di vita. I due innamorati non sanno quali problemi dovranno affrontare, non se ne curano, il loro orizzonte temporale è indeterminato. Possono esistere fra loro delle differenze che non conoscono. Se il loro amore continua, se ne accorgeranno più tardi, per esempio quando decideranno di mettere su casa assieme, o quando aspetteranno un bambino, o quando incominceranno la loro carriera.


Una bella illustrazione di questo processo è fornita dal film di Muccino L'ultimo bacio . Il protagonista, un giovane sulla trentina, sta per sposarsi. Ma non ha mai immaginato una vita matrimoniale con il figlio, le pappe, i pianti notturni, la carrozzina. Quando si avvicina il giorno del matrimonio si accorge che queste cose gli ripugnano, gli fanno paura. La sua fidanzata invece le ha attese, le ha coltivate amorevolmente nel suo cuore. Allora si innamora di una ragazza di diciotto anni, che fa ancora la scuola media. Vuol tornare al modello di vita entro cui è sempre vissuto.


Ma la fidanzata scopre la relazione e, sconvolta, lo caccia di casa. A questo punto esplode il terrore di perderla. Poiché l'innamoramento era vero e non si era ancora deteriorato, si accorge che l'ama veramente e che l'altra è solo una infatuazione.


Ritorna piangendo dalla fidanzata e accetta pienamente il suo sogno di maternità e paternità come
progetto comune di vita. Però nello stesso film di Muccino c'è un'altra giovane coppia appena sposata, che ha appena avuto un bambino, ma in essa il marito non riesce ad accettare la nuova situazione. Litigano in continuazione e alla fine lui se ne va con degli amici a fare un lungo viaggio verso l'ignoto. Il progetto è fallito, l'amore distrutto.

di  Francesco Alberoni,
Corriere della Sera, 4 marzo 2002
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Commento:

 

Secondo Alberoni la durata dell’amore sarebbe - in fondo - l’esito di un progetto; secondo Vito Magno l’esito di un impegno. Né progetto né impegno, tuttavia, spiegano perché sei preti si sono fatti incarcerare e perché, sebbene per un attimo, colpisca così tanto in un festival di canzonette la recita del Canto di Dante alla Vergine.


Questa volta siamo d’accordo con quello che scrive Galimberti. (U. Galimberti, «Siamo tuti Adamo ed Eva», La Repubblica D, 5 marZO 2002). Se l’amore è circoscritto nell’ambito ristretto del desiderio (del progetto, dell’impegno), «amore ricade su di sé e si autonega, diventa evento tra gli eventi senza rinvio, senza ulteriorità e, invece, proprio nell’eccesso espressivo che è tipico di ogni incontro d’amore, bisogna cercare un’eccedenza, un’ulteriorità di senso al di là di ogni collaudata misura. E allora si scoprirà che ultima conoscenza sul labbro delle domande ultime, amore domanda la genesi del mondo, della materia, della vita, del male, della distruzione, della corruzione».


Noi abbiamo la fortuna di aver conosciuto il nome della genesi del mondo: Cristo, senza il quale ogni amore - sia esso tra uomo e donna, o dedizione agli altri - finisce. Ma chi è Cristo? Si vede nella presenza adesso di chi ti ama, in quella bontà, magnanimità, bellezza, che, essendo fuori dal comune, ti fanno capire chi è Dio.

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  • Francesco Alberoni
    Per resistere la coppia ha bisogno dei progetti di vita
    Corriere della Sera, 4 marzo 2002
    Dice che la bassa resistenza delle coppie a stare insieme è dovuta alla mancanza di un progetto comune, che risulti dall’unione dei singoli progetti dei due partners.

  • Vito Magno
    Consacrati, l’amore che non chiede perché
    Avvenire, 6 marzo 2002
    L’impegno nel volontariato come dedizione gratuita agli altri faciliterebbe l'insorgere di vocazioni consacrate, prese da un «amore che non chiede perché».

  • Sei preti cattolici ai lavori forzati
    Libero, 5  marzo 2002
    «La polizia cinese ha inviato ai lavori forzati sei sacerdoti della Chiesa cattolica clandestina, perseguitata per la loro fedeltà al Papa».

  • Roberto Benigni al Festival di Sanremo, in mezzo a tante scemenze sul sesso e l’amore, ha recitato l’inizio del canto XXXIII del «Paradiso» dedicato alla Madonna. È stato un momento impressionante perché a prescindere dalla recitazione, che poteva piacere o non piacere, la grandiosità e la forza del contenuto ha sovrastato tutto.