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SE QUESTO E’ UN UOMO·

FATTI E DATE

· 13 dicembre 1943: Levi viene catturato dalla Milizia fascista come partigiano affiliato al movimento Giustizia e libertà (p.17). C'è un riferimento alle leggi razziali del 1938 che lo hanno costretto a quattro anni di segregazione (p.17)

· Fine gennaio 1944: Levi viene inviato, come ebreo, al campo di smistamento di Fossoli (p.19) e il 22 febbraio 1944 parte dalla stazione di Carpi (p.23) e inizia di qui il viaggio in treno verso Auschwitz, dove viene effettuata una prima selezione alla stazione e poi il viaggio in autocarro verso il campo (pp. 23-28).

· All’ingresso in campo Levi vede la scritta Arbeit Macht frei, poi entra in una camera vasta e nuda, dove avviene la prima fase della demolizione dell’umanità dei prigionieri: vengono spogliati nudi, rasati, poi avviati nella sala   docce (pp. 30-37).

· Il tatuaggio del numero sul braccio sinistro è la prosecuzione della demolizione dell’uomo, ridotto a numero (Levi ha il 174517).

· La sete perseguita i prigionieri, ma sul rubinetto della stanza dove li rinchiudono c’è scritto che è proibito bere perchè è inquinata e, quando Levi si appropria di un ghiacciolo, se lo vede strappare da uno grande e grosso e capisce per la prima volta la diversità tra il Lager e il mondo civile (p.30 e p.40).

· L'appello consiste nello stare per più di un’ora fermi al freddo nella piazza centrale del Lager, contati e ricontati dalle SS (p. 41 e p. 45).

· Elenco delle cose imparate:

             - Topografia del Lager (p. 43)

- Categorie degli Haftlinge (p.45)

- Valore degli alimenti (pane, zuppa) e di qualunque altra cosa (fil di ferro, stracci, carta) (p.45)

- Far attenzione ai furti (p.46)

- Regolamento del campo, con tutte le proibizioni e gli insensati riti da compiersi (p.46)

- Le circostanze normalmente irrilevanti che nel campo diventano problemi (come tagliarsi le unghie) (p.47)

- L’importanza delle scarpe (p.47)

- Il lavoro alla Buna, verso la quale ogni mattina gli Haftlinge, divisi in circa duecento Kommandos, ciascuno comandato da un Kapo, si recano inquadrati (p.48).

· Dopo quindici giorni dall’ingresso, Levi ha già la fame cronica e le piaghe sui piedi, le membra stecchite e il ventre gonfio; ha imparato a rubare e a non farsi derubare (p.50). Viene assegnato al Block 30 dove fa un sogno e sperimenta la confusione delle lingue presenti nel Lager (p. 52). Al lavatoio fa un incontro importante con un prigioniero, Steinlauf (p. 55).

· Una svolta decisiva avviene quando Levi ha un incidente sul lavoro che gli procura una ferita al piede per la quale viene ricoverato in Ka–Be (pp. 61 – 66). Viene assegnato al Block 23, "la Baracca di riposo", come dice la scritta che la sovrasta. Qui la vita è un limbo, c’è meno disagio fisico, anche se si ha il tempo per pensare e per ricordare, per rientrare in se stessi e per capire che non ci sarà ritorno dal Lager (pp. 66 – 76).

· Dopo venti giorni di Ka–Be, Levi viene "messo in uscita" (p.77) e deve ricominciare da capo adattando al proprio corpo "nuovi" vestiti e scarpe, procurandosi cucchiaio e coltello, ristabilendo nuovi contatti (perché non viene restituito al suo Block e al suo Kommando). Però è fortunato perché viene assegnato al Block 45, dove ritrova l’amico Alberto. Nel Block 45 fa un sogno angosciante e si accorge dei sogni altrui.

· Ricomincia il lavoro al cantiere della Buna in costruzione. Viene aiutato dal compagno di cuccetta Resnyk e chiede spesso di andare alla latrina. Si appisola nell’intervallo del mezzogiorno e sogna. E’ il racconto di una giornata-tipo, che occupa l'intero capitolo intitolato Il lavoro (pp. 88 – 96).

· Un altro intero capitolo è dedicato a Una buona giornata, perchè per la prima volta compare il sole, segno della primavera tanto attesa, e perché Templer è riuscito ad organizzare cinquanta litri di zuppa. Nel capitolo viene descritta la fabbrica della Buna ( pp. 97 – 104).

· Il ritardo della Wäschetauschen, il cambio della biancheria, scatena le ipotesi più ottimistiche (prossima liberazione del Lager) e più pessimistiche (prossima liquidazione del Lager). Inoltre rianima la Borsa del campo, cioè il commercio di tutti i generi organizzati sia nel campo stesso sia nel traffico con i civili: è una rete complessa di furti e di controfurti nella quale svolge un ruolo importante il Ka-Be come principale cliente e ricettatore.

· Segue il capitolo di riflessione sul Lager come laboratorio dell’animale – uomo di fronte alla lotta per la vita; ne consegue la distinzione degli uomini nelle due categorie dei "sommersi" o "mussulmani" e dei "salvati".

· Viene costituito il Kommando 98, il Kommando Chimico, composto da quindici Haftlinge intorno al Kapo Alex, di cui fa parte Levi che sostiene poi l’esame di chimica di fronte al dottor Pannwitz (pp.135 – 140). Con il componente più giovane del Kommando Chimico, Jean il Pikolo, Levi ha un fondamentale colloquio sul canto di Ulisse (pp. 145 – 153).

· Nell’agosto del 1944 l’esame di chimica superato non aveva portato ancora nessuna conseguenza, ma cominciano i bombardamenti sull’Alta Slesia, che fanno cadere a pezzi la Buna e fanno raddoppiare la ferocia dei  triangoli verdi e delle SS che credono di vedere negli occhi dei prigionieri lo scherno della rivincita (pp. 154 - 162).

· In cantiere arrivano le notizie dello sbarco alleato in Normandia, dell’offensiva russa e del fallito attentato a Hitler (p. 155), che sollevano effimere speranze. L’autore riferisce dell’incontro fondamentale con Lorenzo.

· Nell’ottobre del 1944, in un certo giorno non precisato, è chiaro che è tornato l’inverno e questo significa la fine della speranza di poter sopravvivere. Ma inverno significa anche selekcja, selezione, perché è necessario ridurre il numero dei prigionieri affinché possano tutti stare nelle baracche di legno. Ed effettivamente la selezione presagita e temuta avviene nel pomeriggio di una domenica lavorativa perché deve esser fatto posto ad un enorme trasporto in arrivo dal ghetto di Posen. (p.167). La procedura della selezione è descritta alle pp. 168 – 172. A novembre c'è l'incontro con Kraus al quale Levi racconta per pietà un falso sogno, inventato al fine di sopportare il disagio della pioggia (pp.173-178).

· Arrivano in Lager trecento prigionieri del ghetto di Lodz che i tedeschi hanno trasferito di fronte all’avanzata dei russi, parlano della rivolta nel ghetto di Varsavia nella primavera del 1943, terminata con lo sterminio totale degli ebrei ivi confinati, raccontano della liquidazione del campo di Lublino (p. 181). Affluiscono ogni giorno in Lager prigionieri di altri campi evacuati di fronte all’avanzata russa.

· Levi, insieme ad altri due Haftlinge, viene promosso specialista ed entra nel Laboratorio Chimico come operaio specializzato. Questa circostanza fortunata lo salverà dal freddo e dalla fame (pp. 182 – 189), perché di giorno, al lavoro, sta al coperto e al caldo, nessuno lo picchia e può rubare, anche se alla sera e al mattino nulla lo distingue dagli altri prigionieri. Nel Laboratorio ha un quaderno e una matita e incomincia a scrivere.

· Nel mese di dicembre, Levi e il suo amico Alberto diventano degli abili organizzatori. Vengono citate tre loro imprese, oltre a quella di essersi procurati una menaschka perché contenesse i litri di zuppa forniti da Lorenzo: 1) il trasporto in campo e la vendita di una scopa organizzata in cantiere da parte di Levi; 2) l’operazione lima, attuata da Alberto, che ha scambiato una grossa lima con due più piccole, restituendone una e vendendo l’altra; 3) le targhette di celluloide fornite da Alberto al Blockaltester per la doccia, in cambio di dieci razioni di pane. Levi e Alberto assistono all’impiccagione di un prigioniero, reo di aver avuto relazioni con gli autori dell’attentato al crematorio di Birkenau: è la morte di un "uomo", una morte solitaria che riempie di vergogna loro, ridotti a non uomini. A quest’uomo viene dedicato un intero capitolo, intitolato L’ultimo (pp. 194 – 197).

· L’11 gennaio 1945 Levi viene ricoverato di nuovo nel Ka-Be, Reparto Infettivi, perché è ammalato di scarlattina. Qui si trova con altri dodici ma alla fine due ungheresi decidono di partire quando il barbiere, il greco Askenazi, annuncia che i tedeschi stanno abbandonando il campo, e quindi rimangono in undici, lui compreso.

· La notte del 18 gennaio 1945 inizia l’evacuazione. Partono tutti i sani, restano i malati, ed è la loro fortuna, perché, tra i personaggi del libro, solo due saranno i sopravvissuti al freddo, alla fame e alle sparatorie delle SS durante la marcia d’evacuazione: Pikolo e il rabbino Mendi. Alberto morirà in quella marcia.

· La notte tra il 18 e il 19 gennaio 1945 alcune SS sono ancora rimaste nel Lager, ma dopo il bombardamento su Auschwitz e l’incendio di molte baracche, anche le torrette sono vuote, segno che i tedeschi hanno abbandonato il campo. Levi vede l’ultima SS in motocicletta il 19 gennaio, durante una sortita fuori dal Ka-Be insieme ad Arthur e Charles alla ricerca di cibo e legna.

· Il 19 gennaio Levi trova una preziosa stufa e così il Reparto Infettivi del Ka-Be diventa l'unico ambiente dove ci sia un po’ di calore, mentre all'esterno ci sono 20 gradi sotto zero e folle di malati battono alla porta, ma vengono tenuti lontani. I compagni di camera ricompensano Levi, Arthur e Charles con un atto di generosità, il regalo di una fetta di pane ciascuno: è il primo segno che il Lager è morto.

· Il 20 gennaio c'è una seconda sortita in cerca di viveri, in mezzo ad altri spettri affamati, che frutta cinquanta chili di rape gelate, un pacco di sale, un bidone di acqua e una batteria da autocarro, che permette di avere la luce.

· Nella notte tra il 20 gennaio e il 21 gennaio passa davanti al campo la Wehrmacht in fuga.

· Il 21 gennaio è dedicato all'organizzazione della vita nella baracca: sotto la direzione di Levi, Arthur e Charles gli altri malati, Towarowski, Sertelet, Alcalai e Schenck, incominciano a pulire cavoli e rape. Si incomincia a cuocere una zuppa, il cui odore richiama molti affamati. Tra questi viene accettato il solo Maxime, in cambio dei suoi lavori di sarto.

· Il 22 gennaio le esplorazioni di Levi e Charles si spingono fino al campo delle SS, fuori dal reticolato, e fruttano un ricco bottino. Ma, mezz'ora più tardi, alcune SS penetrano nel campo abbandonato e uccidono diciotto francesi che avevano tentato di fare la stessa cosa (p. 217). I dissenterici, tra cui due italiani, chiamano a gran voce Primo dopo un suo atto di carità (p. 218). Nella notte accade un grave incidente a Lakmaker, un ammalato di tifo che non è riuscito a raggiungere la latrina.

· Il 23 gennaio Levi e Charles si spingono fino al deposito delle patate, a quattrocento metri fuori dal Lager ormai incustodito, attraverso una breccia nel filo spinato (p. 220).

· Il 24 gennaio c'è una fortunata spedizione degli operati ricoverati nella baracca 14 verso il campo dei prigionieri di guerra inglesi, che fa rifiorire il commercio: Levi e i suoi amici vendono candele e acquistano lardo e farina.

· Il 25 gennaio si ammala Sòmogyi, l’unico degli undici ricoverati al Reparto Infettivi che muore prima della liberazione del campo. La sua agonia è caratterizzata da un sogno da schiavo.

· Il 26 gennaio muore Sòmogyi, ma solo il giorno seguente Levi e Charles lo portano fuori, mentre arrivano i russi a liberare il campo (27 gennaio 1945) (p.226).

La narrazione del successivo libro di Levi, La Tregua, comincia proprio (dopo una breve sintesi degli avvenimenti del gennaio 1945, dalla marcia di evacuazione verso Buchenwald e Mauthausen di tutti i sani al precipitoso abbandono del campo da parte delle SS, dopo il bombardamento della notte fra il 18 e il 19 gennaio) dall’arrivo dei russi nel campo a mezzogiorno del 27 gennaio 1945: "erano quattro giovani soldati a cavallo…", visti da Levi e Charles mentre trasportano alla fossa comune il corpo del loro compagno Sòmogyi.

Approfondimento a cura di Guagliardo Mauro e Podda Igor

5 E Telecomunicazioni

Anno Scolastico 1998/99 I.T.I.S. G.B. Pininfarina

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