Nell'anno "zero" della storia del M.U.E. viene pubblicato un volume collettivo a cura del professor Alessandro Musiani, docente di sociologia all'universita' di Bologna, destinato a dir poco a passare alla storia: s'intitola Il Suicidio e l'Occidente; a prima vista, parrebbe uno di quei tanti libri scritti da piu' studiosi su un argomento comune, un lavoro per cosi' dire "interdisciplinare", ben fatto, curato nelle analisi con dovizia di particolari, dati, statistiche, riferimenti bibliografici, storici e teorici. Uno di quei libri, insomma, destinati ad essere adottati nelle universita', a far parte delle biblioteche, e forse anche delle notti insonni di molti studenti.
Eppure c'e' qualcosa, in quel libro, che segnera' la storia del continente europeo, e forse del mondo intero. Non le parole in esso contenute, non le tesi esplicate, non le idee ma lo "spirito": la consapevolezza che condurra' Musiani e gli altri autori sulla strada dell'impegno concreto, che fara' loro scoprire finalmente l'esigenza di misurarsi non solo con parole, ma anche con fatti. E' in questo spirito che, a soli due mesi dalla pubblicazione del volume, si riunisce a Milano -per iniziativa dello stesso Musiani- il primo "coordinamento per la vita", embione di quello che di li' a pochi mesi sara' il primo nucleo del Movimento.
Da questo momento in avanti, tutta la produzione letteraria di Alessandro Musiani, e la sua stessa esistenza, e' segnata dal suo impegno incessabile nel Movimento; i suoi scritti sono parte del Movimento, i suoi libri vanno letti nel contesto del Movimento, le sue parole non hanno significato se astratte dal Movimento.
Alessandro Musiani e' il fondatore del M.U.E., il Movimento Umanistico Europeo, i-hium, quell'organismo collettivo nato quasi per caso, un sasso gettato nell'acqua di uno stagno grande come il pianeta, un macigno che produrra' tante e tali ripercussioni da segnare profondamente l'intera storia del Vecchio Continente (e non solo di quello) per il futuro.
E' in questo contesto che vanno lette le opere successive di Musiani, dallo "statuto" del Movimento, scritto in Italia con la collaborazione di Tommaso Cuomo e di Paolo Serra, Giovanni Mancini, Gianfranco Bruni, Francois Arnau, fino al ben piu' impegnativo Manifesto del Movimento Umanistico Europeo, con Jonathan Powell, Paul Simon, Jose' Servante e, ancora, Tommaso Cuomo.
Musiani sara' anche l'uomo del rinnovamento, colui che, nel pieno del successo del Movimento, nel momento della sua massima crescita, sapra' avanzare la tesi piu' ardita, cio' che in molti pensavano ma che nessuno osava dire, la necessita' di estendere il processo di trasformazione sociale innescato da i-hium anche alle istituzioni dell'Unione Europea, di toccare le fondamenta stesse dello Stato con lo spirito rigeneratore e creativo gia' sviluppato dal M.U.E. nella societa' civile. Cosi', sei anni dopo la pubblicazione de Il Suicidio e l'Occidente, Alessandro Musiani scrivera' il saggio Quale Esistenza?, seguito dal breve ma intenso articolo "Interventisti e Tradizionalisti" che lo vedra' per la prima volta in opposizione critica rispetto alla visione apolitica e rigorosamente non-interventista di un altro grande leader del M.U.E., Paul Simon, fino alla pubblicazione del volume La Settima Via, che piu' di ogni altro scritto sancira' la necessita' storica di fare del Movimento Umanistico Europeo una grandiosa forza politica in grado di cambiare le regole del gioco collettivo nel Vecchio Continente e, con esse, di cambiare tre secoli di storia. Con quel libro, Alessandro Musiani getta le basi di quella che, negli anni a venire, verra' chiamata la Civilta' Umanistica.
Ma la pubblicazione de La Settima Via non sara' indolore; al contrario, il terremoto provocato da quel libro sara' tale da produrre subito una spaccatura nel movimento, risanata in extremis dalla volonta' dei massimi rappresentanti delle due parti, Musiani e Simon, interventisti contro tradizionalisti, per evitare una rottura che sarebbe stata forse fatale per il futuro dello stesso movimento. Il paziente lavoro di mediazione compiuto in quella fase da Jonathan Powell sara' decisivo, e riuscira' ad evitare lo scontro diretto ed insanabile tra i due contendenti.
La risposta "morbida" di Musiani alla contrapposizione con Simon si concretizzera' in una importante iniziativa, la nascita della rivista Umanesimo, che diverra' presto il terreno di scontro, ma anche di confronto, fra le due opposte posizioni. Ricordiamo i suoi interventi piu' famosi, da "Le Ragioni del Nuovo Umanesimo", pubblicato sul primo numero della rivista, a "Possibilismo ed Umanesimo", che verra' pubblicato il mese successivo, al fenomenale "Ritorno all'Utopia", fino a "Quale Futuro?", scritto mentre infuriavano le rivolte popolari in Europa Orientale, contro i governi di quei paesi, divenuti fortemente intolleranti contro il M.U.E. dopo la pubblicazione de La Settima Via e la sua diffusione in lingua slava da parte dei gruppi locali del movimento.
In effetti, gia' dopo la pubblicazione di Quale Esistenza?, la vita di Musiani comincia a divenire critica: si apre gia' in quei mesi il confronto con la linea "tradizionalista" che impegnera' il "grande vecchio" fino alla ritrovata unita'. Ma e' dopo la pubblicazione de La Settima Via che la sua vita diviene anche terribilmente scomoda, all'Est come all'Ovest: tenteranno due volte di ucciderlo, senza riuscirvi, ma dopo quei momenti terribili Musiani sara' costretto a vivere su una sedia a rotelle, sottoposto a continui controlli medici.
E non riuscira' comunque a vivere a lungo; la sua fine e' infatti ormai segnata: appena l'Alleanza Umanistica riuscira' ad ottenere la maggioranza assoluta dei consensi dell'elettorato europeo, Musiani sara' la prima vittima del durissimo colpo di stato militare che sconvolgera' il Vecchio Continente.
Ricorderemo cosi' con tristezza il suo ultimo intervento, scritto due mesi prima di morire, dalla camera d'ospedale, sulla sedia a rotelle, dal titolo "L'importanza di queste elezioni", e la rivista da lui fondata, Umanesimo, destinata a perire tragicamente con lui.
Sara' Paul Simon, leader storico del M.U.E. come Alessandro Musiani, suo tenace oppositore dai tempi di Quale Esistenza? e de La Settima Via, e poi ancora suo formidabile alleato nell'Alleanza Umanistica, sara' lui, l'ultimo grande leader storico sopravvissuto alla dittatura, a pubblicare i Carteggi postumi di Musiani, l'enorme mole di lettere, saggi, articoli scritti dal "grande vecchio" negli anni intensi e fondamentali per la storia europea che vanno dalla pubblicazione de Il Suicidio e l'Occidente, attraverso il Manifesto del Movimento Umanistico Europeo, La Settima Via e fino all'ultimo suo intervento, il commovente articolo "L'importanza di queste elezioni". Appena un decennio, nel corso del quale pero', e' il caso di dirlo, Alessandro Musiani ha contribuito in modo decisivo a cambiare la storia del Vecchio Continente, e non solo quella.