STORIA DELLA CIVILTA' UMANISTICA

di Carl Shapiro


PAUL SIMON



L'attivita' teorica piu' importante di Paul Simon inizia con la pubblicazione del libro Le Forme del Sociale, un breve saggio che diverra' pero' presto un punto di riferimento irrinunciabile del Movimento Umanistico. In esso troviamo l'analisi delle societa' occidentali in termini di "sistema": sistemi societari, dominati da rapporti di compra-vendita; sistemi statuali, dominati da rapporti di dominio-sottomissione; sistemi comunitari, nei quali prevalgono esperienze di conoscenza, creativita', amicizia e amore. Fondamentale, nel libro di Simon, e' l'analisi del sistema comunitario, l'idea delle comunita' a rete e del sistema comunitario integrato, capace di comprendere in se' e di integrare nei "rapporti umani di spontaneita'" sia i lati positivi delle societa' capitalistiche (la cosiddetta "economia del benessere") che quelli dello stato democratico (la partecipazione consensuale di tutti i cittadini ed il cosiddetto "welfare state" col suo insieme di garanzie per i soggetti meno favoriti).
Morfologia del Sociale, pubblicato due anni dopo Le Forme del Sociale e' un libro complesso, a volte anche difficile, ma che riprende le tesi espresse nel lavoro precedente e le analizza in modo piu' compiuto. Ne e', in effetti, la continuazione logica, in quanto approfondisce i concetti di societa', stato, comunita' nel contesto della realta' storica.
Mentre, infatti, Le Forme del Sociale era sostanzialmente un libro teorico, ed era soprattutto l'analisi teorica della comunita', Morfologia del Sociale si occupa dei sistemi sociali reali, dei loro aspetti positivi e negativi, del mercato, delle forme di governo, del potere autoritario e dei movimenti collettivi. Lo stesso concetto di comunita' e di sistema comunitario, asse portante del lavoro precedente, viene approfondito esclusivamente in quegli aspetti che, secondo Simon, sono piu' immediatamente riconducibili alle realta' sociali e politiche esistenti, e con riferimento particolare ai paesi europei; l'analisi viene concentrata sul concetto fondamentale di sistema-tipo comunitario integrato, quel sistema che, secondo Simon, meglio di altri si puo' innestare come elemento nuovo nelle realta' economiche, politiche e sociali esistenti oggi in Europa.
Il sistema comunitario integrato e' "un insieme coordinato di comunita' a rete, volte al perseguimento di obiettivi di natura extra-economica (conoscenza, creativita', amicizia), ed e' strettamente collegato all'esistenza ed allo sviluppo di un movimento collettivo, quale sta nascendo proprio in quei mesi un po' ovunque in Europa.
Morfologia del Sociale produrra' sul M.U.E. effetti minori rispetto all'esplosivo Le Forme del Sociale; costituira' oggetto di discussione negli ambienti accademici ed intellettuali di tutta Europa, senza avere effetti pratici rilevanti nell'immediato, o comunque nuovi rispetto alle tesi contenute nel libro precedente.
Un ottimo lavoro di ricerca, le cui argomentazioni serviranno solo piu' tardi, nelle dispute che avranno luogo a partire dal novembre dell'anno sesto della storia del M.U.E. quando, di fronte ad un movimento in grande espansione, Alessandro Musiani nel saggio Quale Esistenza? avanzera' per la prima volta la tesi di un coinvolgimento politico-istituzionale diretto del M.U.E.; allora, Morfologia del Sociale diverra' il testo-base a sostegno della tesi contraria, detta "tradizionalista", secondo la quale il Movimento doveva continuare a coltivare i propri obiettivi di rinnovamento nella societa' civile, lasciando ai partiti tradizionali il compito di gestire le istituzioni dell'Unione Europea, senza farsi coinvolgere in esso.
La disputa fra "tradizionalisti" e "interventisti", fra Simon e Musiani, come e' noto avra' fine con la vittoria degli "interventisti", forti non solo del ritrovato appoggio di Jonathan Powell ma anche, e soprattutto, di quanto stava per accadere nei paesi dell'Europa Orientale, nei quali il Movimento Umanistico, all'insegna di Quale Esistenza? e de La Settima Via produrra' nuove trasformazioni culturali, nuovi cambiamenti istituzionali, nuove autentiche rivoluzioni politiche.
I rapporti fra Simon e Musiani, dalla fine dell'anno sesto della storia del M.U.E. e fino alla conversione "interventista" dello stesso Simon, all'indomani dell'attentato terroristico contro Musiani nel settembre dell'anno ottavo, si sono sempre caratterizzati per la loro ambivalenza: massima collaborazione disponibilita' al dialogo fra i due pensatori, eppure posizioni teoriche e pratiche agli antipodi fra loro. La disponibilita' al dialogo e la profonda stima che ciascuno nutriva per l'altro si sono rivelati fattori decisivi per evitare che un contrasto di idee, sia pure sul "che fare", si tramutasse in un'autentica spaccatura nel movimento, con ripercussioni forse irreparabili nel processo di rigenerazione culturale in atto; dall'altro lato, proprio la divisione sul "che fare" fece si' che il Movimento, al termine del meeting di Stoccarda, venisse guidato addirittura da una presidenza congiunta, creando un clima di incertezza destinato a ripercuotersi nei mesi a venire, fino a che le dure repliche della storia, in particolare a seguito delle repressioni in Europa Orientale, non mettessero fine alle incertezze inducendo tutti, Powell e Sarvante prima, Simon poi, ad accettare come necessario ed irrinunciabile l'impegno istituzionale del movimento.
In questo contesto di profondo cambiamento vanno letti gli scritti di Simon successivi alla pubblicazione di Etica, il libro forse piu' complesso, piu' lungo, piu' documentato del filosofo inglese, certamente pero' il meno importante per gli effetti sulla cronaca politica di quel periodo. Miseria del Tradizionalismo, Il Programma Politico dell'Alleanza Umanistica Europea e I Conti con la Storia, quest'ultimo scritto a Praga nel momento di massima crisi politica in Europa, sono i titoli degli interventi piu' significativi, e politicamente piu' rilevanti, del filosofo in quel periodo.
La storia di Paul Simon e' la testimonianza personale, fisica, della vittoria non di un movimento, non di un partito, non di un'alleanza di forze composite, ma di un modo di essere e di esistere; e' la testimonianza della vittoria di un sistema di valori e di una nuova forma di civilita'. Vittoria dell'epoca umanistica, del trionfo della creativita', della conoscenza e della partecipazione collettiva, sull'epoca moderna con le sue pesanti contraddizioni, le sue grandi conquiste scientifiche e tecnologiche ma anche i suoi limiti ed i suoi conflitti laceranti. Vittoria dell'umanesimo sul totalitarismo e sull'emarginazione esistenziale. Vittoria dell'uomo sulle cose.

    Jonathan Powell
    Storia della Civilta' Umanistica
    La Settima Via