Scheda bibliografica:

Argomenti filosofici sull'
AMBIENTE

Quello che segue è un elenco parziale di libri e testi che ritengo di segnalare alla lettura e che mi propongo di integrare via via con altri titoli, evidenziando per ciascuno i concetti secondo me piu' rilevanti. Altri riferimenti sono presenti nelle schede bibliografiche in questo stesso sito.


1.
Il problema demografico piu' importante, sottolinea Lester R.Brown (I limiti alla popolazione mondiale), e' la natalita' dei popoli consumatori, anche se e' relativamente piu' bassa rispetto ai paesi poveri. La domanda mondiale di alimenti dipende sia dall'aumento demografico (fonte storica) sia dall'aumento del benessere; le risorse essenziali per la societa' moderna sono gli alimenti (il cui scarto e' limitato dal minimo per sopravvivere alle dimensioni dello stomaco, 5:1) e l'energia, che ha invece scarti molto piu' ampi e che dipende piu' dallo sviluppo economico che dalla crescita demografica.
Il tasso di crescita della popolazione mondiale e' il prodotto collettivo di decisioni prese da centinaia di milioni di singole coppie. Ma le attivita' economiche dipendono dalla capacita' della Terra, l'economia dall'ecologia; l'equivoco tecnocratico assimila il progresso materiale a quello morale.
Il tasso di natalita' aumenta col tasso di mortalita' infantile, diminuisce col crescere della sicurezza alimentare, dell'istruzione (in particolare quella primaria e femminile), dei servizi sanitari, delle opportunita' di lavoro (in particolare per le donne); dopo la 2' G.M. i miglioramenti sanitari hanno drasticamente ridotto la mortalita' infantile. Il livello di sostituzione della fecondita' (che permette alle coppie di sostituire se stesse) e' leggermente superiore ai due figli per coppia, per compensare i bambini che non raggiungeranno l'eta' riproduttiva.
Allo sviluppo economico (espansione dell'offerta) occorre sostituire la distribuzione, ossia l'uso efficiente delle risorse disponibili; l'uomo moderno ha avuto successo nella produzione ma ha fallito nella distribuzione.
La rivoluzione verde e' stata un mezzo per guadagnare tempo, ma in alcune parti del mondo le zone agricole si stanno riducendo: in Giappone ed Europa per l'aumento di altre attivita' competitive (trasporti, svaghi, industria, zone residenziali), in altre aree per le gravi erosioni del suolo; anche la maggior parte dei fiumi e' gia' stata utilizzata. Il maggiore potenziale di produzione alimentare, secondo l'Autore, derivera' dai paesi meno sviluppati.
Aumento di popolazione e benessere in un ecosistema finito produce stress ambientale: malattie (sostanze tossiche, malattie infettive), estinzione di specie animali, modificazioni climatiche, eutrofizzazione di laghi e corsi d'acqua, erosione del suolo, disboscamento, distruzione ecologica dell'economia alimentare.
Manca un sistema globale di smaltimento dei rifiuti, gli oceani vengono utilizzati come fognatura finale. Il superbenessere in un mondo di risorse scarse ha un'influenza diretta sulle prospettive di sopravvivenza; l'influenza politica derivante dal potere economico si basava ieri sulla superiorita' tecnologica, oggi sulla disponibilita' di materie prime.
La popolazione mondiale e' in media molto giovane ed ha bisogno di servizi sociali di base (cibo, alloggio, istruzione, servizi sanitari). Lo sviluppo fisico, osserva l'Autore, dipende dall'alimentazione, quello mentale dalle proteine (bovini, soia, pesce): i deficit alimentari impediscono lo sviluppo della piena umanita' degli individui. La diminuzione pro capite del terreno coltivabile impedisce a molti giovani di vivere nelle comunita' rurali e li rende emarginati: per questi giovani l'occupazione si puo' realizzare solo prevedendo una strategia di sviluppo agricolo ad alta intensita' di lavoro (l'inurbamento nei paesi poveri ed il fenomeno dei baraccati non dipendono solo dalla crescita della popolazione, ma anche dalla diminuzione delle possibilita' di lavoro nelle zone rurali). L'aumento della disoccupazione, osserva l'Autore, produce instabilita' sociale e politica.
Il miglioramento delle condizioni sanitarie con risorse limitate si puo' realizzare addestrando un numeroso personale paramedico. I servizi sanitari minimi sono costituiti dalle misure elementari di medicina preventiva, vaccinazione contro le malattie infettive e rifornimento di acqua pulita.
Politiche e programmi comparabili hanno effetti simili in situazioni diverse per cultura e religione. Non tutti gli usi alternativi delle risorse sono compatibili, con conseguenti conflitti fra governi ed interessi centrali e locali; una scelta difficile sara' stabilire in che misura l'interesse complessivo della societa' potra' prevalere sugli interessi individuali e quali sanzioni e disincentivi saranno giustificabili.
Sono manifestazioni di sovrappopolazione l'affollamento, la mancanza di alloggi, l'aumento dell'emigrazione e del numero di aborti, lo squilibrio fra numero di scuole e bambini in eta' scolare, l'urbanizzazione dilagante. La crescita della popolazione futura e' una variabile dipendente, bisogna colmare il divario fra la speranza individuale di ridurre la pressione demografica ed il risultato collettivo del suo aumento, determinato sia dal mancato accesso ai servizi di pianificazione familiare di ampia parte della popolazione feconda, sia dal piu' ampio divario rispetto ai paesi piu' sviluppati nel settore dei bisogni sociali di base (alfabetismo, mortalita' infantile, speranza di vita, possibilita' di occupazione) che peraltro, osserva l'Autore, e' anche il piu' facile da soddisfare. Il bisogno sociale piu' urgente e' pero' la sicurezza di un'alimentazione adeguata, che si puo' ottenere solo accelerando lo sviluppo rurale dei paesi poveri e favorendovi la moltiplicazione di piccoli poderi (con conseguente creazione anche di posti di lavoro).
Occorre incoraggiare una minore natalita' offrendo maggiore sicurezza economica nella vecchiaia, favorire possibilita' di impiego per le donne e migliorare la divisione del lavoro domestico, trasformando il compito degli uomini nella societa'. Sono altresi' necessari nuovi istituti sovranazionali che risolvano i problemi globali emergenti.
L'instabilita' aumenta col crescere del divario di consumo fra popolazioni le cui distanze geografiche si riducono; bisogna capire la natura della crescita esponenziale, i mezzi di comunicazione devono svolgere un ruolo di drammatizzazione del pericolo demografico e fornire insegnamenti pratici per ridurre le nascite: le radio, secondo l'Autore, possono essere uno strumento importante di riforma sociale nei paesi poveri, il potenziale educativo della televisione per un villaggio puo' essere enorme con i programmi opportuni.
Occorre una nuova etica sociale universale: le soluzioni ai problemi piu' importanti sono complesse ed internazionali, l'approccio deve essere globale e non di singole organizzazioni governative.
Oggi, evidenzia Antonino Zichichi, ci troviamo in un paradosso storico: l'uomo ha aggiunto 53 emergenze planetarie ai pericoli naturali contro cui non ha fatto nulla (terremoti, vulcani, meteoriti, pag.127): le 53 emergenze planetarie sono descritte dall'Autore nel libro Scienza ed emergenze planetarie e riguardano l'acqua, il suolo, l'aria, il clima, l'energia, la salute, la proliferazione delle armi, i limiti dello sviluppo, ecc.

2.
Verso un equilibrio globale affronta aspetti tecnici e metodologici del libro I limiti dello sviluppo; il "linguaggio dynamo" (dynamic models) permette di calcolare con equazioni le relazioni di tipo causale fra elementi, attraverso l'elaborazione di diagrammi di flusso che comprendono livelli o variabili di stato principali, variabili secondarie, variabili esogene, indici di variazione (velocita' di scambio ed elementi di ritardo), flussi e legami d'influenza, anelli di retroazione.
Le conclusioni generali cui perviene lo studio vengono cosi' sintetizzate:
- il fattore dominante dei mutamenti sociali ed economici nella maggior parte delle societa' contemporanee e' lo sviluppo esponenziale della popolazione e dei beni materiali;
- il mantenimento degli attuali indici di sviluppo (della popolazione e dei beni materiali) non puo' essere mantenuto costante per un altro secolo (o anche meno) senza incontrare importanti limiti fisici;
- lo sviluppo puo' arrestarsi:
a) per una deliberata transizione ad uno stato di equilibrio;
b) per aver superato i limiti che ne rendono inevitabile il declino;
- alleviare le pressioni causate dallo sviluppo con soluzioni tecnologiche significa soltanto posporre la crisi, occorre invece agire sui fattori sociali, economici e politici che favoriscono lo sviluppo;
- su scala globale sono ipotizzabili stati alternativi in cui popolazione e beni materiali si mantengono costanti ed in equilibrio, ed in cui le esigenze fondamentali dell'uomo siano soddisfatte;
- l'immediatezza dell'intervento e' essenziale, vi sono gia' ritardi impliciti molto lunghi in ogni forma di passaggio ad uno stato di equilibrio globale, i ritardi nell'intervento diminuiscono le probabilita' di riuscire a raggiungerlo.

3.
Fred Hirsch (I limiti sociali allo sviluppo, cit.) evidenzia come molti beni siano sociali: la soddisfazione che se ne puo' ricavare dipende anche dal consumo altrui (pag.11).
Maggiore e' la ricchezza ottenibile da tutti (economia materiale o ricchezza democratica) maggiore e' la lotta per la ricchezza ottenibile soltanto da alcuni (economia posizionale o ricchezza oligarchica, pag.35): si tratta di beni scarsi nella loro produzione o soggetti a congestione nel loro uso (pag.37). Il prezzo dei beni posizionali e' soggetto ad aumenti sia sul lato offerta che su quello domanda (pag.38); la domanda in eccesso di beni posizionali provoca affollamento, che puo' essere risolto o mediante selezione (ostacoli) oppure a mezzo asta (es. tassazione); se rimane irrisolta, tale domanda produce congestione (pag.40) e quindi riduzione di attrattiva per il bene stesso (pag.48): il processo di scavalcamento che ne consegue crea spreco sociale (pag.49). Secondo Hirsch l'inflazione di titoli scolastici allunga il processo di selezione, produce spreco sociale sia perche' richiede maggiori risorse sia perche' produce frustrazione (pagg.59-60; deficit di prestazione, pag.61). La concorrenza materiale e' un gioco a somma positiva, quella posizionale e' un gioco a somma zero (pag.60): "si allunga la gara per un premio che resta invariato" (pag.75). Allungare il percorso per risolvere la maggiore concorrenza sui beni posizionali e' un gioco a somma negativa (pag.177).
E' il reddito relativo che determina la possibilita' di consumare beni posizionali (pag.110). Poste piu' piccole, secondo Hirsch, riducono gli ostacoli (che sono sprechi sociali) e la concorrenza posizionale (pag.188); soddisfazione nel lavoro ed alta remunerazione spesso si accompagnano, occorrerebbe collocare parte dei beni posizionali fuori dal mercato (pagg.190-191), "far retrocedere i limiti di quanto si puo' ottenere individualmente" (piani regolatori, ecc., pag.196).
Vi sono limiti non solo nella produzione ma anche nell'assorbimento (deterioramento della qualita' per congestione sociale): i limiti allo sviluppo non sono solo materiali (come evidenzia, ad esempio, il Club di Roma) ma anche sociali (pag.12). Esiste un problema di addizione: nessuno vede meglio se tutti stanno in punta di piedi (pag.13); la crescita, l'opulenza genera congestione e quindi frustrazione (paradosso dell'opulenza, pag.16) e le soluzioni non possono essere individuali (interesse personale) ma solo collettive (principi sociali, pagg.19-22).
I limiti fisici (limiti di produzione) possono essere superati grazie al progresso tecnologico, quelli sociali no (limiti di consumo, pag.30).
La scarsita' sociale puo' essere diretta ("la soddisfazione deriva dalla scarsita' stessa", pag.31) o incidentale, che Hirsch distingue ulteriormente in congestione sociale (occasioni, leadership, mode) e congestione fisica (traffico). In un contesto di distribuzione disuguale, la scarsita' causa aumento di prezzi, in un contesto di distribuzione uguale e' causa di razionamento (pag.34).
La concorrenza per i beni posizionali in una societa' povera e' minore (pag.74); in una societa' ricca deteriora l'ambiente sociale, ma non significa di per se' che vi sia cattiva allocazione, se ci sono modi alternativi per soddisfare la domanda; la deviazione dei segnali e' tale in questo caso da rendere fuorviante la domanda individuale: se ciascuno potesse vedere i risultati delle scelte collettive agirebbe infatti in modo diverso (pag.62). La felicita', osserva Hirsch, non aumenta con l'incrementarsi dei redditi, mentre aumentano i bisogni (pag.120).
L'attivita' economica nazionale viene misurata "senza badare ai suoi scopi" (pag.66): il consumo difensivo e' una risposta alla riduzione del benessere, e' motivato dalla necessita' di proteggere la propria posizione (pagg.71-72). Oltre alla pressione sullo spazio geografico e su quello sociale, vi e' anche pressione sul tempo (pag.83): il tempo tende individualmente a diventare piu' scarso rispetto a quantita' maggiori di beni materiali a disposizione, che offrono modi alternativi di impiegarlo; i beni di consumo ad elevata intensita' di tempo tendono percio' ad essere sostituiti con altri beni e servizi che risparmiano tempo (pag.81), aumentano i consumi intermedi che permettono altri consumi (es. i servizi domestici). La concorrenza posizionale ha un costo anche in termini di tempo (pag.84), i rapporti familiari e di amicizia richiedono tempo e tendono ad essere economizzati (pag.86).
La produttivita' personale nei servizi, osserva Hirsch, non e' misurabile oggettivamente (selezione del capitale umano, pagg.53-54).
Il calcolo individualistico e l'aumento della mobilita' erodono la socievolezza e la rendono un bene piu' pubblico che privato (pag.88 e 91).
La fiducia si riduce col maggiore uso di contratti formali, norme convenzionali vengono cosi' "privatizzate" (pag.96); il mercato e' inefficiente nell'erogazione collettiva di norme sociali e riesce a soddisfare solo domande commercializzabili (deviazione della merce: "i bar sono fatti per la birra e non per la conversazione", pag.98) mediante l'estensione di barriere e mezzi di esclusione: diritti di proprieta', leggi restrittive, cancelli; e cio' avviene paradossalmente in nome di maggiore liberta' (pag.100).
Riducendosi i vincoli tradizionali e religiosi che erano a fondamento dell'individualismo delle origini ("virtu' borghese", pag.143), il dovere di sostenere una societa' giusta diventa il fondamento dell'obbligo politico (pag.139). La coesione sociale e' necessaria per l'efficienza del mercato, e cio' che conta per la coesione sociale e' il comportamento altruistico (come se), non le motivazioni o i valori sottostanti (religiosi, ecc., pag.145 e 147); l'alternativa e' la coazione (pag.149). Altruismo e scambio per Hirsch "si sorreggono a vicenda" (pag.153); il comportamento solo individualistico ostacola la soddisfazione delle preferenze individuali (pag.157; dilemma fra bisogni individuali e bisogni sociali, pag.185): il comportamento razionale individuale puo' produrre irrazionalita' sociale (pag.101 e 117; motivazione individuale e risultato sociale, pag.128; indeterminatezza dei costi per l'individuo, pag.156).
I limiti sociali allo sviluppo sono determinati dalla scarsita' e dall'esigenza di moralita' sociale piuttosto che individuale (pag.125 e 132).
L'ugualitarismo dinamico rende i beni di lusso di una generazione (disuguaglianza statica) disponibili o addirittura bisogni per le generazioni successive (pag.171). L'uguaglianza economica, a differenza di quella politica, legale, sociale, e' ambigua (chi, cosa, quando, pag.179).
Il processo di crescita delude le sue promesse, in quanto porta alla scarsita' sociale (paradosso dell'opulenza, pag.180); inoltre nel settore posizionale non livella verso l'alto (pag.181).

4.
Lester C.Thurow (La societa' a somma zero) rileva che ci sono desideri, come il desiderio di maggiore sicurezza economica, che divengono raggiungibili solo in una società industriale: nelle società agricole, le crisi economiche (carestie) erano determinate da forze impersonali ed incontrollabili, mentre "le crisi economiche nelle società industriali sono causate da azioni umane identificabili che possono essere controllate" (pag.41). Un tipico desiderio che consegue al miglioramento delle condizioni di vita reali è costituito dalla domanda di conservazione ambientale: secondo Thurow, infatti, l'ambiente e' un valore economico, "si tratta di un caso in cui un determinato settore della popolazione corrispondente a certi livelli di reddito desidera alcuni beni e servizi economici (un ambiente pulito) che non possono essere ottenuti senza un'azione collettiva" (pag.153).
Un caso di incoerenza lo troviamo esaminando il problema dell'esaurimento delle risorse naturali non rinnovabili: Thurow rileva come i mercati economici non siano in grado di effettuare aggiustamenti quando si verificano cambiamenti forti ed improvvisi che creano scarsità (pag.164); ci troviamo perciò nella situazione irrazionale in cui il mercato vende materie prime a buon mercato rispetto alle domande ed offerte (pag.162). Queste considerazioni sono state approfondite dagli studi del Club di Roma e del MIT.

5.
Richard Dawkins affronta l'argomento demografico nel libro Il gene egoista (vedere anche la scheda bibliografica in questo sito); l'aumento nella produzione di cibo, sostiene l'Autore, non e' una soluzione valida per il lungo termine: "e' una semplice verita' logica che, senza un'emigrazione in massa nello spazio, (...) un ritmo delle nascite incontrollato portera' inevitabilmente a un ritmo di morti orribilmente alto" (pag.117). L'unica alternativa seria e' percio' la contraccezione.
Nessun animale ha un numero di figli infinito: "i due aspetti fondamentali della vita sociale in molte specie animali sono la territorialita' e le gerarchie di dominanza (...). In molti casi le femmine rifiutano di accoppiarsi con maschi che non possiedono un territorio" (pag.119). Il controllo delle nascite viene praticato inconsciamente dagli animali, non per evitare uno sfruttamento eccessivo di risorse, bensì al contrario proprio per massimizzare il numero di figli che possono sopravvivere (pag.123).

6.
Secondo Hans Jonas (Il principio responsabilita'), le promesse della scienza e della tecnica si sono trasformate in minacce (Prefazione, pag.XXVII), civilizzazione umana e violazione della natura procedono con effetti che sono insieme (pag.11):
- irreversibili;
- cumulativi (per dimensioni e ritmo, pag.40);
- estesi nello spazio (biosfera) e nel tempo (lungo termine);
- non piu' neutrali dal punto di vista etico (pag.32).
Le azioni morali, che sono tipiche in quanto "conformi a precedenti" devono ora tenere conto di situazioni senza precedenti, per le quali non servono gli insegnamenti che derivano dall'esperienza (pag.11); l'etica tradizionale e' infatti impotente verso la manipolazione genetica o il controllo della psiche con farmaci.
Il nostro potere di fare eccede quello di prevedere e quello di valutare (pag.29). La forza del futuro nel presente e' una questione di filosofia politica; ma per un governo rappresentativo hanno voce solo gli interessi presenti (pag.30).

Etica TRADIZIONALE (pag.7 e seg.)
Etica della RESPONSABILITA'
indifferente agli oggetti non umani
pretese morali della biosfera
antropocentrica
natura come responsabilita' umana
qui ed ora (sincronicita' negli orizzonti temporale e spaziale)
biosfera, specie, futuro reale calcolabile; sincronicita' fra imperativo ipotetico (se) e categorico (che, pag.55)
esperienza passata (precedenti)
sapere (riconoscimento dell'ignoranza)
distinzione fra polis e natura
coincidenza di naturale e artificiale
reciprocita' delle obbligazioni
(diritti-doveri)
con la sola eccezione dei figli (pag.49)
non-reciprocita' delle obbligazioni
(dovere verso le generazioni future)

Il non-essere delle generazioni future, osserva l'Autore, non si puo' rischiare per l'essere di quelle attuali (pag.17). La spontaneita' della vita e' legata al cominciare (nascita) e finire (morte) sempre-di-nuovo (pag.26), ogni essere vivente e' precario, vulnerabile, transitorio, fine a se stesso, e non ha bisogno di giustificazioni per esistere (pag.124).
La fede puo' fondare l'etica, ma non sempre c'e' (pag.57). Il concetto di strumento (con) richiede quello di scopo (per, pag.74), e la ricchezza di scopi aggiunge ulteriore valore all'essere rispetto al non-essere (pag.103; "per chi?", "quanto?", pagg.106-107).
Cio' che e' bene, osserva l'Autore, diviene certo solo con l'esperienza del suo contrario, il male, la salute con la malattia, l'onesta' con la frode, la pace con la guerra: "sappiamo molto meglio cio' che non vogliamo che cio' che vogliamo" (pag.35). Pertanto, le previsioni di sventura devono avere priorita' di ascolto rispetto a quelle di salvezza (pagg.39 e 43); siamo liberi solo nel primo passo, i successivi sono obbligati (pag.41), e le profezie di sventura sono importanti, perche' servono a scongiurare quanto da esse temuto (pag.150).
La possibilita' di guadagni finiti non giustifica perdite infinite (pag.43), la posta in gioco (come in una scommessa o in un gioco d'azzardo) non puo' essere il futuro, la vita, la totalita' degli interessi altrui (variante della scommessa di Pascal, pagg.45 e 47). La cautela e' il nucleo centrale dell'agire morale per un'etica della responsabilita' (pag.48).
La responsabilita' legale porta al risarcimento (responsabilita' civile), quella morale alla punizione (responsabilita' penale, pag.116); ma, osserva l'Autore, esiste anche una responsabilita' morale per il da-farsi oltre che per l'ex-post-facto (pagg.117-118).
La responsabilita' e' tale in rapporti non reciproci, sebbene vi siano anche rapporti di responsabilita' reciproca (nelle imprese collettive, pag.119). Vi e' una responsabilita' familiare orizzontale (tra fratelli) e verticale (dei genitori verso i figli); quest'ultima e' piu' forte, globale, incondizionata, non occasionale (pag.120).

responsabilita' naturale (pag.120)
responsabilita' contrattuale
irrevocabile
revocabile (e' possibile recedere)
non consensuale
consensuale (scelta)
non negoziabile
negoziabile
globale
delimitata nel contenuto e nella durata
Nell'uomo la reciprocita' e' sempre presente: ciascun individuo e' insieme responsabile di altri ed oggetto di responsabilita' da parte di altri ancora (pag.125); l'esistenza dell'umanita' ha priorita' su tutto (compreso il "vivere bene", pag.126).
Potere e responsabilita' sono strettamente connessi, inscindibili, e la responsabilita' dell'uomo di Stato e' totale ed indipendente da come questi abbia ottenuto il suo mandato (democraticamente o per usurpazione, pag.129). Le responsabilita' dell'uomo di Stato (responsabilita' politica) e del genitore sono entrambe massimamente particolari e generali (emotivamente totalizzanti, pag.131), e continue (il loro esercizio non puo' cessare, a differenza ad esempio della responsabilita' del medico che e' circoscritta al trattamento); la responsabilita' politica procede storicamente, deriva dalla nostra temporalita' ed ha nel futuro la sua dimensione piu' autentica (pagg.133-135).
Per quanto riguarda la storia dell'umanita', osserva l'Autore, il non-ancora si puo' dire solo retrospettivamente (non era ancora, pag.138); una teoria politica, quando e' causa di azioni, rientra fra le profezie che si autoadempiono (pag.144), anche se sui risultati finali incidono piu' le circostanze che non i programmi (incertezza di ogni previsione, pag.146).
La fede nell'onnipotenza della scienza e l'idea che l'uomo possa adattarsi a tutto sono entrambe irresponsabili (pag.151). La responsabilita' "e' una funzione del potere e del sapere" (pag.153); il potere di virus e batteri e' maggiore di quello di tigri ed elefanti (pag.161), potere e' in primo luogo potere di distruzione (pag.177).
Primo dovere del nostro comportamento collettivo e' il futuro dell'umanita' e quello, inseparabile, della natura (pag.175; i destini dell'uomo e della natura sono comuni, pag.176), "un'eredita' degradata coinvolgerebbe nel suo degrado anche gli eredi" (pag.286).
L'etica della conservazione e della prevenzione deve percio' prevalere su quella del progresso e della perfezione (pag.178; occorre sostituire obiettivi espansionistici con obiettivi "omeostatici", pag.232); un fine modesto ma difficile da conseguire, che richiede l'esercizio di potere sul potere: il potere sulla natura (potere di primo grado) l'ha sottratta al controllo dell'uomo (potere di secondo grado), la cui autolimitazione richiede l'ulteriore esercizio di un potere di terzo grado (pag.181).
Mentre il sapere globale dell'umanita' aumenta, quello del singolo diventa sempre piu' frammentario (pag.210); la tecnica non e' un fine ma un mezzo, e si giustifica solo per i suoi effetti (pag.212): qual e' il costo del progresso? il problema non e' cosa l'uomo potra' fare ma quanto la natura potra' sopportare (pag.237), tenendo conto che le catastrofi sono solo umane in quanto la natura di per se' non conosce catastrofi (pag.237; legge dell'entropia, pag.243).
Si vedano anche altre tesi dell'Autore negli argomenti filosofici sul socialismo, in questo sito.
Ernst F. Schumacher (Piccolo e' bello) osserva come vi siano problemi risolvibili meccanicamente, che chiama problemi convergenti; i problemi della vita sono invece divergenti, consistono nel conciliare o superare degli opposti (liberta'-pianificazione, disciplina-partecipazione, dirigenza-democrazia, calcolo economico-metaeconomia, ecc.). La sopravvivenza dell'uomo e' legata alla natura (autolimitante) ed a scienza e tecnologia, che sono invece espansive: occorre orientare la ricerca e trovare una tecnologia dal volto umano per rendere convergenti problemi che ora sono divergenti, e causano crisi (psiche umana, inquinamento, fine risorse). Le tecnologie intermedie sono a buon mercato, applicabili su piccola scala, creative; le tecnologie intermedie sostituiscono alla produzione di massa (quantitativa, caratterizzata da maggiore input energetico e minore lavoro umano) la produzione da parte delle masse (qualitativa, caratterizzata da minore input energetico e maggiore lavoro umano). La penuria di imprenditori, osserva l'Autore, dipende anche da tecnologie sofisticate; lo sviluppo dipende dall'educazione.
L'energia atomica secondo l'Autore presenta molti problemi per il suo utilizzo: inquinamento da scorie radioattive, impossibilita' di smantellare le centrali, incidenti nel trasporto dei materiali, rischi genetici connessi all'aumento della radioattivita' nel mondo, proliferazione di armi nucleari.

Argomenti filosofici

Schede bibliografiche

Menu' principale