La
fine dello Stato liberale giorno per giorno 1921-22
(2a
parte)
GENNAIO1922
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4
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Prosegue
in
Russia la grave crisi economica dovuta agli errori leninisti. Lenin
annuncia che la Russia non rifiuterà l'aiuto dei Paesi capitalisti. In
occidente si teme inoltre un patto che riavvicinerebbe la Germania alla
Russia. Lo stesso penserebbe di fare Mussolini.
18
-
Don Sturzo parla a
Firenze; attacca Giolitti e auspica che il fascismo sappia difendersi "dalle
insidie giolittiane e dagli abbracciamenti democratici".
20
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Il consiglio nazionale del
Partito socialista si esprime a larga maggioranza contro ogni ipotesi di
collaborazione con governi liberali.
23
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Nella notte del 22-23, muore papa Benedetto XV salito
al soglio pontificio nel 1914.
24
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II congresso sindacale fascista, riunitosi a Bologna,
sancisce l'istituzione della Confederazione
nazionale delle corporazioni sindacali. La neonata confederazione
è legata direttamente al partito: i suoi dirigenti devono infatti
essere scelti "fra gli elementi di sicura fede fascista".
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FEBBRAIO
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3
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Il ministero Bonomi si presenta dimissionario in
Parlamento in seguito a una mozione di sfiducia presentata dal gruppo
parlamentare dei democratico-sociali.
Causa della caduta del ministero
è il suo rifiuto di intervenire in salvataggio della Banca di sconto.
Mussolini parla esplicitamente dell' "eventualità di una dittatura militare come
unico mezzo idoneo per porre rimedio di acuto senso di disgusto che
l'attuale regime parlamentare provoca". I popolari pongono il
veto all'ipotesi di un nuovo governo Giolitti.
6 -
Viene
eletto papa, con il nome di Pio XI, Achille Ratti, arcivescovo di
Milano. Mussolini, dopo aver chiesto che la figura dei defunto Benedetto
XV sia commemorata alla Camera, scrive un articolo di elogio per il
nuovo papa, del quale ricorda l'atteggiamento di favore mostrato nei
confronti dei gagliardetti fascisti in occasione della cerimonia del
Milite Ignoto nel Duomo di Milano. Egli, inoltre, auspica che con il
nuovo pontefice si vengano a realizzare migliori relazioni tra l'Italia
e il Vaticano. Per la prima volta dal 1870, un papa appena eletto
benedice dalla loggia esterna di San Pietro il popolo che affolla la
piazza.
7 -
L'incarico di governo
affidato all'onorevole Enrico De Nicola che declina. Vengono
poi respinte le dimissioni di Bonomi.
12 -
Primo numero de
«La
Rivoluzione Liberale»,
settimanale pubblicato a Torino da Piero Gobetti. Importante strumento
di riflessione politica e culturale, si pone come
programma la formazione di "una classe politica dotata di una chiara
coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali
nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato".
La rivista -dichiarata perturbatrice- sarà bersaglio di reiterati atti
di violenza da parte dei fascisti.
20 -
Si costituisce l'Alleanza
del lavoro, fronte unico delle organizzazioni dei lavoratori facenti
capo ai partiti di sinistra. L'«Avanti ! »
presenta l'iniziativa come un ammonimento al governo perché si decida
ad agire contro il fascismo.
23
- Crisi di governo: fallita
una combinazione De Nicola - Orlando, l'onorevole Facta viene convocato
dal Re per formare il nuovo governo. Facta tenta la formazione di un nuovo ministero che
vara due giorni dopo.
26
-
Giuramento dei ministri del governo presieduto da
LUIGI FACTA. Lo compongono i popolari GIOVAMBATTISTA BERTONE (finanze),
ANTONINO ANILE (istruzione), GIOVANNI BERTIVI (agricoltura); i
giolittiani CARLO SCHANZER (esteri), CAMILLO PEANO (tesoro), LUIGI ROSSI
(giustizia); il riformista ARNALDO DELLO SBARBA (lavoro); il nittiano
GIOVANNI AMENDOLA (colonie); il democratico-sociale GIOVANNI ANTONIO
COLONNA DI CESARÒ, poi sostituito da LUDOVICO FULCI (poste); il
salandrino VINCENZO RICCIO (lavori pubblici). La crisi di governo è
stata la più lunga dal 1848.
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MARZO |
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1
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Secondo congresso del Partito comunista, a Roma. Le
"Tesi
di Roma",
negano qualsiasi ipotesi di collaborazione in funzione antifascista con
altre forze socialiste o di democrazia borghese. Obiettivo principale
dei PCd'I resta la prospettiva di uno "sbocco rivoluzionario".
Nenni scriverà:
"nessuna preparazione tecnica si era compiuta. Non
c'era un piano d'azione. Vagamente si era chiacchierato di armamento, di
atti di sabotaggio, di offensiva a fondo, senza che alle parole
corrispondesse la benché minima opera pratica e concreta" (Nenni,
Storia di quattro anni, p.212)
3
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I nazionalisti e i fascisti
di Fiume assaltano il palazzo del governo e proclamano l'annessione
all'Italia. Il governo italiano si rifiuta di assumere i poteri nella
città e la affida provvisoriamente a un comando militare.
7
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Mussolini
visita la Germania. Il capo del fascismo, attraverso una serie
d'incontri con le più alte cariche politiche tedesche e con
giornalisti, diplomatici, incaricati militari italiani in Germania,
intende farsi un'idea più precisa della difficile situazione tedesca.
II viaggio si protrarrà fino al giorno 17.
18-19-
La Camera vota la fiducia al governo Facta (275 voti
contro 89). Votano a favore anche i fascisti.
21 -
La condanna delle violenze
fasciste è approvata con una mozione dalla Camera solo grazie a vistose
assenze nelle file dei deputati della destra e del centro.
26 -Grande adunata fascista a
Milano. Vi partecipano 20 000 camicie nere convenute da tutte le
province lombarde. |
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MAGGIO |
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1 - Grandi adunate fasciste a Bologna e Rovigo; si
contrappongono violentemente allo sciopero generale proclamato dai
socialisti in occasione della festa del lavoro
del 1° maggio. Anche in molte altre città dell'Alta Italia e a
Brindisi si scatenano scontri che provocano decine di morti. Viene
chiesta la destituzione del prefetto Cesare Mori accusato di avere
impiegato la polizia per reprimere le azioni delle squadre fasciste. Il
governo manda a Bologna il direttore generale della pubblica sicurezza e
fa sbarrare le vie d'accesso alla città. Il primo giugno i poteri sono
trasferiti all'autorità militare. I fascisti avuta assicurazione della
prossima sostituzione del prefetto, iniziano a smobilitare.
31
- Sciopero dei
metallurgici programmato per il 2 giugno. Un gruppo di
parlamentari socialisti, guidato da Filippo Turati, dichiara di essere
intenzionato ad appoggiare un ministero in grado di assicurare il
ripristino della legge e della libertà. Il giorno seguente il consiglio
direttivo della CGdL, Confederazione Generale del Lavoro, si allinea sulle stesse
posizioni. Tali decisioni sono condannate sia dalla direzione, sia dal
consiglio nazionale del Partito socialista.
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LUGLIO
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2 -
La discussione sui debiti
di guerra: l'America proroga di due anni gli interessi sui debiti
alleati - Conflitto franco-tedesco nell'Alta Slesia: 18 morti e 20
feriti.
17 -
Le squadre fasciste
lasciano Cremona. Nominato un commissario prefettizio.
19
-
Nella discussione alla Camera sugli ultimi 15 giorni
di violenze fasciste, in particolare dopo i fatti di Cremona, il
presidente del consiglio Facta invoca la concordia civile e, attribuendo
alle sole autorità locali la responsabilità della mancata difesa
dell'ordine, nega la necessità di un ricorso a misure eccezionali.
20 -
La Camera vota la sfiducia
al ministero Facta: 288 voti contro 103 a favore. Viene
chiamato Orlando che rinuncia dopo 5 giorni. L'incarico
viene poi affidato a Ivanoe Bonomi e in successione a De Nava, Orlando,
De Nicola poi di nuovo Facta.
30
- Facta torna al Quirinale per ricevere l’incarico e
costituisce un governo senza i fascisti. Fu un gran favore fatto a
Mussolini. Soprattutto quando gli giunse da Genova la notizia di un
grande sciopero generale alla mezzanotte del giorno successivo indetto
dai vertici di Alleanza del lavoro. Il cosiddetto “sciopero legalitario”.
Mussolini non essendo dentro al governo, ha così le mani libere.
31 -
Questa notizia dello
sciopero generale riuscì a salvare la situazione piuttosto
ingrovigliata di Mussolini: diramò a tutte le federazioni una circolare
segretissima “da
leggere e distruggere”,
dove si diceva “Se a quarantotto ore dalla proclamazione dello
sciopero il Governo non sarà riuscito a stroncarlo i Fascisti
provvederanno essi direttamente alla bisogna.
31
- Inizia lo
"Sciopero
legalitario": alla Fiat soltanto 800
lavoratori su 10.000 si astengono dal lavoro.
“E’
stata la nostra Caporetto”
scrisse mestamente “La
Giustizia”.
E dove i lavoratori si astennero i volontari fascisti si mobilitarono a
sostituirli (come nelle ferrovie) dando la percezione che dove era
assente lo Stato essi ne assumevano le funzioni.Tutto questo contribuì
a creare un clima caotico che alla fine favorì il fascismo. Con la
classe politica che da tempo parlava un linguaggio non più compreso,
con i partiti che avevano scarso credito e non erano certo in grado di
arginare la marea di disordini sociali, il Paese appariva stanco e
deluso, e nasceva un acuto desiderio d'ordine, da qualunque parte
potesse provenire e in qualunque modo volesse agire.
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AGOSTO |
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2
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L'Alleanza del lavoro dichiara chiuso lo sciopero
cercando di mascherarne il clamoroso insuccesso. I fascisti passano alla
controffensiva e per un'intera settimana mettono a ferro e fuoco
numerose località. Lo sciopero, e un’eventuale ingresso dei
socialisti al governo, avevano spaventato enormemente la borghesia, e i
fascisti poterono atteggiarsi una volta di più a salvatori della
patria, facendo dimenticare la loro stessa violenza.
3
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A Milano viene assediato
Palazzo Marino, sede del Comune a maggioranza socialista. Gabriele
D'Annunzio, di passaggio in città, interviene arringando la folla. Sul
balcone c’era lui! GABRIELE D’ANNUNZIO!.
Di solito il suo linguaggio
era ampolloso, ma questa volta la dichiarazione fu tronfia più del
solito e perfino sorprendente: ma era lui stesso, D’Annunzio, che
stava scherzando con la sua rovina!. Nitti dimenticando il “Cagoia”
che il Poeta gli aveva appioppato, gli propose un’intesa con Mussolini.
Il Progetto di D’Annunzio era di fare una “Marcia su Roma”,
di giungere allo scioglimento della Camera, far seguire una dittatura di
tre mesi, ristabilire con questa l’ordine, e indire libere elezioni.
Era da quando aveva abbandonato Fiume che D'Annunzio aveva queste idee.
Sappiamo che un’incontro fu fissato per metà agosto in Toscana,
nella villa del barone Romano Avezzana. Ma pochi giorni prima, il 14
agosto, D’Annunzio ebbe un singolare incidente nella sua villa al
Vittoriale: accusava diverse fratture e versava in gravi condizioni per
la caduta da una finestra. La verità non si saprà mai; ma alcune
confessioni a mezza voce dei presenti, servitori e segretari,
raccontarono dell’irruzione di una squadraccia, che dopo aver
afferrato il poeta, lo buttarono giù dalla finestra; forse per evitare
qualche ambizione
di troppo.
4
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L'occupazione di Milano da parte fascista si
protrasse per l'intera settimana. Fu distrutta nuovamente la sede dell'«Avanti!».
Su Genova scesero squadre fasciste del Carrarese e dell'Alessandrino. Si
registrarono due giorni di scontri con morti e feriti. Fu devastata la
sede del giornale socialista “Il Lavoro”.
A Livorno l'amministrazione cittadina fu obbligata a
dimettersi: e anche qui si contarono morti e feriti. A Parma la
battaglia tra fascisti e socialisti durò cinque giorni. Ma i fascisti
qui come a Torino non riuscirono ad avere la meglio.
5 -
I poteri sono trasmessi
alle autorità militari a Milano, a Genova e a Parma.
11
-
La Camera accorda la fiducia al governo Facta con 247
voti contro 121.
25 -
Inizia il crollo della
valuta tedesca: 8700 marchi per una sterlina.
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Abbiamo omesso, nella cronaca di questi ultimi due anni più tormentati,
i quotidiani scontri di piazza, le spedizioni punitive e gli attentati
ma non la conta dei morti da tutte le parti (polizia compresa), per parte occasionale (attentati in
luoghi pubblici) o per mano della polizia. Anche se
parziale la stima di due anni è di almeno 200 morti per anno !!! condivisi
quasi equamente. Le spedizioni continueranno dopo il 22 per alcuni anni, anche se ridotte e
selettive, ma con morti quasi esclusivamente a sinistra. Di seguito
una statistica data per possibile:
Il nostro excursus sul fascismo
finisce qui. Se la curiosità vi stimola ad approfondire la politica e la
dottrina del regime fatelo in tutte le fonti disponibili. Noi torneremo
sui fatti per parlarvi di uomini e di Bersaglieri. |
OTTOBRE |
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1
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Scissione deliberata a Roma al XIX Congresso del
Partito socialista italiano. I lavori sono segnati da una violentissima
polemica tra massimalisti e riformisti, la cui corrente, facente capo a
Filippo Turati, Claudio Treves Giacomo Matteotti, viene espulsa. I
collaborazionisti espulsi fondano un nuovo partito al quale aderiscono
anche i centristi. Danno vita al Partito socialista unitario (PSU), di
cui diviene organo ufficiale «La
Giustizia».
Anche dopo la scissione nel PSI continuano le aspre polemiche tra
massimalisti e comunisti. Il moltiplicarsi di questi contrasti mina
qualsiasi capacità di resistenza della sinistra di fronte all'offensiva
fascista e conferma l'improponibilità di un patto tra socialisti e
popolari in funzione antifascista.
2-3
-
Adunate fasciste in
Trentino. Squadre venete e lombarde al comando di Alberto De Stefani si
concentrano a Bolzano dando l'assalto al municipio e cacciando il
sindaco tedesco. II giorno dopo è la volta del governatore del
Trentino-Alto Adige.
4
-
Mussolini convoca nella
sede del fascio milanese Italo Balbo, Michele Bianchi, il generale
Emilio De Bono, Cesare De Vecchi, i futuri "quadrumviri",
ed espone loro il suo piano militare per la marcia su Roma.
6 -
La CGdL denuncia il patto
di alleanza con il Partito socialista, a conferma del processo di
disgregazione che coinvolge le forze della sinistra.
8 -
Il prefetto di Milano,
Alfredo Lusignoli, fedelissimo di Giolitti, contatta Mussolini per
vagliare, di fronte all'evidente inconsistenza del governo Facta, la
possibilità di un governo Giolitti aperto anche ai fascisti.
11
- Incontro segreto tra
Mussolini e D'Annunzio, nel tentativo di riallacciare i rapporti fattisi
piuttosto ostili tra il poeta e il fascismo. Cosa si dissero rimase un
mistero.
14
-
Badoglio
“Al primo fuoco, tutto il fascismo crollerà”.
L'astio con quest'uomo, protetto dai Savoia, durerà diversi anni poi ci sarà armata
riappacificazione dal 1936 al 1943.
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morti
e feriti negli scontri politici 1920-21:
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anni
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polizia
e carabinieri
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socialisti
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fascisti
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morti
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feriti
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morti
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feriti
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morti
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feriti
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1920
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51
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437
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172
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578
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4
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57
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1921
(1 gen – 14 mag)
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21
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53
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48
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149
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35
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146
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