La
fine dello Stato liberale - 1921-22 (1a
parte)
com'era iniziata:
Milano 16 aprile
1919 http://italpag.altervista.org/5_futurismo/futurismo8.htm
«Italiani!
Nella
giornata del 15 aprile avevamo assolutamente deciso, con Mussolini, di non fare
alcuna controdimostrazione, poiché prevedevamo il conflitto e abbiamo orrore di
versare sangue italiano. La nostra controdimostrazione si formò spontanea per
invincibile volontà popolare. Fummo costretti a reagire contro la provocazione premeditata degli imboscati
che si rimpinzano ancora d'oro tedesco, sfruttando l'ingenuità delle masse a
solo vantaggio della Germania. Non intendiamo, col nostro intervento, né
di rinsaldare, né di scusare tutto ciò che è fradicio, corrotto e morituro in
Italia.
«Col nostro intervento, intendiamo di affermare il diritto assoluto dei quattro
milioni di combattenti vittoriosi, che soli devono dirigere e dirigeranno a ogni
costo la nuova Italia. «Non provocheremo, ma se saremo provocati aggiungeremo
qualche mese ai nostri quattro anni di guerra, per annientare la baldanzosa
delinquenza di quei gloriosi imboscati e prezzolati che non hanno il diritto di
fare la rivoluzione.
«Risponderemo senza carabinieri, né questurini, né pompieri, e senza il concorso
delle truppe, le quali assisteranno allo spettacolo persuadendosi sempre più che
gli scioperi dell'Avanti! sono la sola causa dei ritardi della smobilitazione».
FERRUCCIO VECCHI
dell'Associazione degli Arditi e dei Fasci di Combattimento
FILIPPO TOMMASO MARINETTI
dei Fasci politici Futuristi e dei Fasci di Combattimento
GENNAIO 1921
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1
-
A Fiume, dopo il
"Natale di
Sangue", viene firmato l'accordo con i "ribelli":
D'Annunzio assiste all'imbarco e al ritiro delle truppe; rimasto quasi
solo lascerà Fiume il 18. Intende ritirarsi dalla scena politica;
incarica un amico di cercargli una villa sul Garda. Il 6 Trieste e Zara
sono ufficialmente annesse all'Italia.
15-21
- A Livorno si svolge il XVII congresso
nazionale del PSI (Partito Socialista). La corrente massimalista dei
comunisti puri guidata da ANTONIO GRAMSCI, UMBERTO TERRACINI e AMEDEO
BORDIGA si distacca dalla corrente riformista guidata da FILIPPO TURATI,
e da quella massimalista dei comunisti unitari guidata da GIACINTO
MENOTTI SERRATI. La prima abbandona il congresso e continua gli incontri
in altra sede. I Socialisti proseguono e alla fine eleggono una
direzione del PSI che è quasi tutta composta da massimalisti. I
secessionisti fondano il Partito Comunista d'Italia.
26
- Il
generale Badoglio si dimette da capo di Stato Maggiore. |
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MARZO
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1 - La Germania dichiara di non
accettare le condizioni di pace per le riparazioni. Respinte alla
conferenza di Londra le proposte tedesche si passa alle sanzioni.
3 -
Thomas
Woodrow Wilson lascia la Casa Bianca: gli succede il repubblicano Warren
G. Harding.
15 -
L'On.
Matteotti sequestrato dai fascisti a Ferrara è abbandonato in aperta
campagna.
16 - La FIAT, per
la forte crisi (fine commesse belliche), annuncia il licenziamento di
1500 operai e la riduzione dell'orario di lavoro per gli altri. Davanti
alle proteste delle commissioni interne, la FIAT decide la chiusura di
alcuni stabilimenti. Gli operai protesteranno fino al 6 maggio, quando
poi capitoleranno.
28
- Duello tra l'on. Mussolini e l'ing.
cav. Cristoforo Baseggio, ex maggiore degli alpini ed ex ardito. Entrambi restano lievemente
feriti.
31
- Deciso con un
decreto firmato il 7 aprile, lo scioglimento della Camera: le elezioni
sono indette per il 15 maggio. Giolitti giustifica la decisione,
richiamandosi alla necessità di tenere le elezioni nei territori
annessi di recente e affermando che la Camera uscita dalle votazioni del
novembre 1919 non rappresenta più la volontà del paese. Spera di
ottenere dalle nuove elezioni una maggiore rappresentanza delle forze
liberali democratiche a discapito del PSI e del PP (Popolari). A tal
fine favorirà, attraverso i blocchi nazionali, l'alleanza tra liberali
e fascisti, nello sforzo di coinvolgere questi ultimi nel sistema
parlamentare (il cosiddetto "listone").
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MAGGIO |
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10 -
Sanguinosa domenica
pre-elettorale in Italia: 15 morti. Lo stesso dopo
15
- Elezioni
generali - votano 6.701.496 elettori, il 58,4% degli aventi diritto, i
socialisti ottengono 1.631.435 voti e 123 deputati;i comunisti 304.719
voti e 15 deputati; i popolari 1.347.305 voti e 108 seggi; i
repubblicani 124.924 voti e 6 seggi; alle liste di slavi e di tedeschi
dei territori annessi da poco vanno 88.648 voti con 9 seggi; al Partito
sardo d'azione (fondato nel 1919 dai cagliaritano Emilio Lussu, con un
programma di rinnovamento sociale della Sardegna in direzione
autonomistica) vanno 35.488 voti con 4 seggi. Gli altri voti, a liste di
blocchi (listone), che eleggono in tutto 265 deputati, di cui
35 sono
fascisti e 10 nazionalisti. Il resto è diviso tra liberali,
democratici, agrari e socialriformisti.
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GIUGNO |
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17
-
Spaventosa carestia a Kiev in
Ucraina: duemila morti per fame in un giorno.
21 -
Nel suo
primo discorso al Parlamento Benito Mussolini, tenta di avvicinarsi sia
al PPI, rinnegando l'originario anticlericalismo, sia al PSI, ponendo le
premesse per il successivo patto di pacificazione.
27 -
Voto di
sfiducia della Camera sulla politica estera del governo: Giolitti
presenta le dimissioni al Re, data la scarsa maggioranza ottenuta dal
governo durante la votazione di fiducia del 26 giugno. Rifiuterà in
seguito l'incarico di costituire il nuovo governo
e indicherà come suoi possibili successori il presidente della Camera,
Enrico De Nicola, che declinerà l'invito
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LUGLIO |
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2
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L'incarico di comporre il governo
è affidato al socialriformista Bonomi dopo il rifiuto di De Nicola.
A Milano su iniziativa di gruppi anarchici
e repubblicani nascono gli Arditi del Popolo. Nell'organizzazione,
aderiscono in un primo momento anche socialisti e comunisti, si
configura come un gruppo armato che ha il fine di difendere le
associazioni proletarie dalle violenze fasciste. Si diffonderà in breve
tempo in Liguria, Emilia, Toscana, Umbria e Lazio.
9 -
Entra in
vigore un decreto legge, emanato da Giolitti prima delle dimissioni, che
rivede in senso protezionistico le tariffe doganali, rispondendo alle
richieste avanzate in tal senso dagli industriali.
23
-
Il
governo Bonomi ottiene la fiducia della Camera con 302 voti favorevoli e
136 contrari (tra cui, socialisti, comunisti e fascisti). Alla Camera
Mussolini afferma di essere favorevole a una pacificazione e il 23
luglio lascerà intravedere la possibilità di una coalizione tra
fascisti, socialisti e popolari.
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AGOSTO
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2 -
Il patto
di pacificazione tra fascisti e socialisti viene concluso, anche grazie
alla mediazione di De Nicola, che invano ha cercato di coinvolgere anche
i comunisti, i repubblicani e i popolari. Il congresso regionale dei
Fasci emiliani e Romagnoli, a Bologna, respinge il patto di
pacificazione e chiede la convocazione di un congresso nazionale.
17
-
Bonomi invita il ministro della
giustizia Rodinò a prendere misure contro l'organizzazione degli Arditi
del Popolo. Anche il ministro degli interni si è espresso in tal senso
in una circolare ai prefetti del 13 agosto. Nei mesi successivi
l'organizzazione sarà notevolmente indebolita dai molti arresti operati
tra gli aderenti.
18
-
Mussolini
sul «Popolo d'Italia» annuncia le sue dimissioni dalla commissione
esecutiva dei Fasci, in segno di protesta contro le decisioni prese al
congresso emiliano del 16 agosto. Poco dopo, anche il vicesegretario
nazionale Cesare Rossi si dimetterà. Le dimissioni segnano il culmine
della crisi interna al movimento fascista, che vede da qualche tempo un
contrasto tra Mussolini, favorevole a dargli una collocazione in
Parlamento non escludendo alleanze con le forze della sinistra, e i capi
fascisti delle zone padane (Ras), legati alla borghesia agraria,
sostenitori della lotta armata e violenta da condurre contro le
associazioni di sinistra fino al loro completo annientamento.
26-27 -
II
consiglio nazionale fascista, durante una riunione che si tiene a
Firenze, respinge le dimissioni di Mussolini dalla commissione esecutiva
dei Fasci. Riguardo al patto di pacificazione il consiglio non impone
una linea precisa e lascia che la questione sia risolta autonomamente
dai singoli Fasci.
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OTTOBRE |
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1 -
Spaventosa
catastrofe in Germania: le fabbriche chimiche di Ludwigshafen saltano in
aria; i morti sarebbero più di mille.
5 -
Si è
costituito in Germania il partito nazionalsocialista che rivendica la
necessità di una politica antisemita.
10-15
-
Il
XVIII congresso del PSI a Milano vede ancora prevalere l'ala
massimalista su quella riformista. Da Mosca giunge la scomunica e
l'esclusione dalla III Internazionale.
28
-
Gli On. Mussolini e
Ciccotti si battono a duello a Livorno: il combattimento sospeso al 15°
assalto per le ferite riportate da Ciccotti.
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NOVEMBRE
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7
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Nasce il Partito Nazionale
Fascista (PNF). Il 6 dicembre gli stessi popolari lanciarono messaggi.
Mussolini inizia a non essere più solo! E ha dalla sua parte già una
parte di cattolici; penna dopo penna avrà l'intero PPI quando -
l'ex eretico della Lima - s'inventerà i Patti
Lateranensi del '29 . La trasformazione del movimento in partito è
accompagnata da un'accentuazione dei caratteri di destra, che
emergeranno nel programma steso dopo il congresso e nutrito di
suggestioni nazionalistiche e di proposte conservatrici (dal
rafforzamento dell'esercito al divieto di sciopero nei servizi pubblici,
all'ordine pubblico. Mussolini non appare negli organi dirigenti del
partito. Egli stesso, all'apertura del Congresso, lo à voluto affermando
"Nella nuova organizzazione io voglio sparire, perché voi dovete
guarire dal mio male e camminare da soli". Mussolini è più che
soddisfatto dell'appellativo di "DUCE" che all'unanimità il
congresso -per la prima volta- gli attribuisce. Al
momento del Congresso di Roma, il balzo è notevole! i Fasci sono 2200
con 320.000 iscritti. Scriverà Volpe "
Il 1921 è l'arma con cui il Fascismo dai ristretti ambienti urbani
dell'Italia settentrionale e centrale, irrompe nelle province e nelle
campagne e si satura di forze borghesi e proletarie. E' l'anno che sorge
l'organizzazione militare e quella politica: fasci, squadre, sindacati.
E Fasci e sindacati si vengono federando su basi provinciali, dopo i
primi raggruppamenti regionali "
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DICEMBRE
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24
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Viene costituito un consorzio delle banche di
emissione, composto dal Credito italiano, dalla Banca commerciale e dal
Banco di Roma, al fine di salvare la Banca italiana di sconto dalla
grave crisi, legata a quella dell'Ansaldo dei fratelli Mario e Pio
Perrone. Il consorzio si assume in un primo tempo l'impegno di aprire un
credito fino a un massimo di 600 milioni a favore della banca, ma in
seguito, di fronte alla sua enorme passività (circa 2 miliardi),
ritirerà l'impegno. In dicembre è decretata la moratoria per la Banca italiana
di sconto. Nei mesi successivi si procederà alla liquidazione
dell'istituto. La rinuncia a salvare la banca provocherà nuove accuse
nei confronti del governo da parte dei settori nazionalisti e dei gruppi
industriali legati ai Perrone e la caduta del governo alcuni mesi dopo.
10
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Conclusa la pace anglo-irlandese dopo una lotta di
sei secoli: l'Irlanda diventa uno Stato autonomo nell'orbita dell'Impero
britannico, con Parlamento e governo propri; soltanto la politica estera
e la difesa navale e strategica restano affidate al governo inglese.
L'Ulster dichiara di non voler far parte del nuovo Stato Irlandese.
17
- Inizia alle Assise di Milano il
processo contro 15 terroristi anarchici.
18
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Prendendo spunto dal ferimento di due fascisti, si
scatena la reazione degli squadristi torinesi, che incendiano la Camera
del lavoro e vari circoli operai. Viene devastata la sede del giornale
di Antonio Gramsci «Ordine Nuovo». A conclusione dell'operazione il
capo delle squadre torinesi, Piero Brandimarte, rivendica di aver “fatto
fuori”
diversi “rossi”. In tre giorni di follia si
registrano 11 morti e 24 feriti gravi.
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I governi Italiani da
Caporetto a Mussolini |
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alla seconda parte >>>>
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18 giugno 1916 - 30 ottobre 1917 Governo Boselli
30 ottobre 1917 - 23 giugno 1919 Governo Orlando
23 giugno 1919 - 21 maggio 1920 Governo Nitti I
21 maggio 1920 - 15 giugno 1920 Governo Nitti II
15 giugno 1920 - 4 luglio 1921 Governo Giolitti V
4 luglio 1921 - 26 febbraio 1922 Governo Bonomi I
26 febbraio 1922 - 1 agosto 1922 Governo Facta I
1 agosto 1922 - 31 ottobre 1922 Governo Facta II |
Sandro Pertini:
le aggressioni sovversive ai
reduci furono il più assurdo e tragico errore delle sinistre nel primo
dopoguerra. |
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'...Può
tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli
uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In
effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai
pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più
rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un
momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la
testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo
di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il
benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non
sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno
loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un
simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e
nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine
anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento
dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e
da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri
affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini
rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o
disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a
capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro
piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere
stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un
grande popolo'. da
'De la démocratie en Amérique' di Alexis De Tocqueville, 1840. |
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