Henry Dunant Mattina
del 25 giugno 1859:
" I villaggi sono
deserti e portano le tracce dei colpi di granata … gli abitanti che
hanno passato quasi 20 ore nascosti nelle cantine cominciano ad
uscirne con un'aria di stupore per il lungo terrore provato".
140.000 franco-piemontesi contro 125.000 austriaci. 5.000 morti,
oltre 30.000 fra feriti e dispersi. "La località più vicina in cui curare le
persone era Castiglione delle Stiviere. Nell'ospedale e nelle
chiese, sopra un giaciglio di paglia e fieno, sono stati depositati, fianco a fianco uomini d'ogni nazione.
Sono stati improvvisati 15.000 posti letto. Sotto le volte risuonano
giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Benché ogni
casa fosse un'infermeria, sono riuscito a radunare un
certo numero di donne per assicurare loro il vitto, per soddisfare la
sete, pulire le ferite e i corpi coperti di fango. In ogni borgo situato
sulla strada che conduce a Brescia, le contadine sono assise davanti
alle loro porte preparando filacci e bende. Al passaggio dei convogli
sostituiscono le fasciature, versano cucchiaiate di brodo sulla bocca di
quelli che non hanno più forza di sollevare testa e braccia. Chi arriva
a Brescia, può sperare di proseguire per Milano in treno, e qui essere
meglio assistito. Tutte le famiglie , che dispongono di vetture a
cavalli, vanno alla
Stazione di Porta Tosa, a prelevare feriti che alloggeranno nei loro
palazzi."
Florence
Nightingale Biografia completa
Nel 1854, allo scoppiò della Guerra di Crimea, l'allora
Ministro della Guerra inglese Sidney Herbert, conoscendo il suo impegno ed
il suo valore, le chiese di organizzare un gruppo di infermiere volontarie
per occuparsi dei feriti in Turchia. Florence accettò e partì alla volta
del fronte con 37 volontarie. La sua fama in patria crebbe a dismisura
tanto che al suo ritorno, dopo essersi ammalata di brucellosi, la Regina
Vittoria volle ascoltare la sua esperienza diretta sul campo di
battaglia. Ritiratasi in privato, Florence scrisse molte opere sulle
condizioni igieniche in guerra, sul sistema militare e sanitario indiano.
La sua opera più famosa fu "Notes on Nursing", scritta nel 1859 e tradotta
in 11 lingue. Nel 1861, la sua malattia si aggravò; Florence non riuscì
più a camminare. Nel 1865 si trasferì a Mayfair, dove morì il 13 agosto
del 1910.
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La
Croce Rossa
Pur
avendo al seguito carriaggi, infermieri
e chirurghi (Gli ufficiali più
alti in grado avevano al loro seguito un chirurgo personale),
l’assistenza ai feriti sul campo di battaglia agli inizi del 800, era
un intervento aleatorio nella forma e nei tempi, poiché era eseguito al
termine dello scontro o appena il terreno di battaglia si liberava. Il
numero dei feriti anche lievi era alto, quello dei morti lo
diventava col trascorrere delle ore. La vastità degli scontri, la
penuria di mezzi adeguati al soccorso, la mancanza di strade di
collegamento faceva sì che a volte un ferito passasse anche giorni nel
posto in cui era caduto o nelle immediate vicinanze, con soccorsi
sommari. Poiché le setticemie da infezione da arma da fuoco o schegge
erano mortali, se non urgentemente operate, il destino di questi uomini
era spesso segnato. Sulle navi da battaglia, pur essendo limitato lo
spazio, mancavano locali e personale.
L’unico chirurgo di solito
andava per le spicce con il bisturi e senza anestesia. Le amputazioni e
gli interventi devastanti erano all’ordine del giorno e poteva
succedere di morire anche dopo anni per le conseguenze riportate.
Poiché gli eserciti post napoleonici si caratterizzavano per la
volontarietà e professionalità, il recupero d'uomini era
indispensabile nel corso del conflitto. L’assistenza sul campo si
organizzò quindi in maniera più razionale con ambulanze e personale.
Venivano raccolti soldati di entrambe le parti e per i medici era
riconosciuto un salvacondotto.
I lazzaretti od ospedali civili
provinciali atti a raccogliere i feriti degenti, erano piccole strutture
sparse anche in località minori, ma non in grado di allargare i servizi
d'assistenza, di pronto intervento. Si faceva allora ricorso a qualsiasi
locale ampio, come le chiese e i conventi con l’assistenza dei paesani.
L’intervento organizzato, di personale non militare
cominciò a manifestarsi già alla repubblica romana del 1849, quando la
contessa Belgioioso organizzò una struttura di cura dei feriti
garibaldini. http://www.url.it/donnestoria/testi/trame/assistenza.htm
Nel 1855 alla campagna di Crimea, Florence Nightingale
percorreva i campi di battaglia raccogliendo feriti con un’ambulanza,
vestendo in maniera mascolina e anticipando in pratica le future divise
femminili.
Si deve
però al Dunant, spettatore occasionale della battaglia di
Solferino l’idea d'introdurre a livello internazionale un codice di
diritto che regolasse l’assistenza di tutti i feriti e prigionieri, da
parte di un ente neutrale ben identificabile (si adottò la croce
svizzera della bandiera con i colori invertiti) con sede in un paese
storicamente neutrale per tradizione, con poteri ispettivi
infrabelligeranti, di coordinamento e controllo sulle singole
organizzazioni nazionali.
Cinque anni dopo a Ginevra, il 22 agosto si firmò una
convenzione fra i maggiori stati civili. I partecipanti si assunsero di
osservare certe regole e doveri di neutralità in guerra a favore degli
ospedali, delle ambulanze e del personale incaricato. L’applicazione
pratica non corrispose mai totalmente ai principi, pur essendo riusciti
a proteggere anche dalla nuova arma aerea le navi e gli ospedali da
campo. Anche i paesi non cattolici si associarono, assumendo come
simbolo la mezzaluna o altro.
La violazione delle norme da parte dei
contendenti, comporterebbe il deferimento al tribunale dell’AIA per i
crimini di guerra. Anche questa clausola ha più peso, se il denunciante
è anche vincitore. Fondato nel 1908, il corpo delle crocerossine conta
oggi più di 15.000 iscritte. Presenti in tutti i conflitti subirono, al
pari dei combattenti, il rischio di prima linea, cui si assommava quello
di malattie, infezioni, allora non debellabili dagli attuali
antibiotici. L’esercito continuò ad avere le proprie strutture da
caserma e da
campo (ospedale), e personale specializzato per infermerie e nuclei chirurgici.
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