Confina a
nord con la Colombia, il Venezuela, la Guyana, il Suriname e la Guyana
Francese, a sud con l'Uruguay e ad ovest con l'Argentina, il Paraguay, la
Bolivia e il Perù. Ad est si affaccia sull'oceano Atlantico.
Il Paese ha come caratteristica principale la sua immensità: un'immensità
fisica, climatica, ambientale e sociale. Esso può essere considerato un Paese
in via di sviluppo, un Paese industrializzato, postindustriale o del Terzo
mondo a seconda dell'aspetto che ne viene valutato. È in via di sviluppo in
quanto sta superando la transizione demografica, potenzia le vie di
comunicazione, esporta prodotti tropicali e minerali, e stringe relazioni
commerciali con nuove nazioni. È infine moderno e post-industrializzato per i
suoi grattacieli, per lo sviluppo delle telecomunicazioni e della tecnologia.
Oggi si sta assistendo ad una lenta ma progressiva crescita dei redditi, ad
un aumento qualitativo delle relazioni tra le varie regioni, ad un incremento
della struttura comunicativa, tutti fattori che consentono al Paese di crescere
unitariamente, evitando la sperequazione tra i vari Stati. Inoltre la
popolazione aumenta ragionevolmente insieme alla crescita economica, favorita
dal Mercosur (Mercato Comune del Cono Sud) e dalla Comunità delle Nazioni del
Sud America. Tutte queste premesse unite alla forte e sicura identità
nazionale, alla cultura ricca e unitaria, pongono il Brasile in una posizione
di primaria importanza per quanto riguarda gli sviluppi futuri dell'economia e
della politica sulla scena mondiale.
Da un punto di vista geografico il paese è inoltre diviso in 5
grandi regioni geografiche (região, pl. regiões), queste sono usate
talvolta anche per fini statistici e non hanno dunque rilevanza da un punto di
vista amministrativo; gli stati sono così distribuiti:
il Nord o Amazzonia (Região
Norte): Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima, Tocantins
il Nord-Est (Região Nordeste):
Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do
Norte, Sergipe
il Sud-Est (Região Sudeste):
Espírito Santo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, São Paulo
il Sud (Região Sul): Paraná,
Santa Catarina, Rio Grande do Sul
il Centro-Ovest (Região
Centro-Oeste): Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Distrito Federal do
Brasil
Clima
Il clima cambia secondo la latitudine e la longitudine. Le stagioni sono
esattamente opposte a quelle degli Stati Uniti e dell’Europa, tranne il Nord
del paese che è costantemente soleggiato tutto l’anno. La temperatura media
annuale è di circa 28° C nel Nord e 20° C nel Sud.
Idrografia
Il fiume più importante è il Rio delle Amazzoni, che attraversa la foresta
amazzonica. Ai confini con Argentina e Paraguay si trovano le più grandi
cascate del mondo: le cascate dell'Iguazú, che si trovano all'interno di un
Parco Nazionale. Sono 275 cascate che scendono da varie altezze per circa 4 km.
Tra i fiumi più importanti, il Paraná e il São Francisco e immancabilmente il
Rio delle Amazzoni lungo 6280 km per 4000 navigabili, mentre il São Francisco è
lungo 2900 km per la metà navigabili.
Popolazione
Con circa 190 milioni di abitanti, il Brasile è il paese più popoloso
dell'America Latina ed il quinto Paese più popoloso del mondo. Grazie
all'eccezionale estensione del suo territorio, la densità del Brasile si rivela
decisamente bassa: solo 21 ab./km². La popolazione, tuttavia, risulta distribuita
in modo fortemente squilibrato. La densità è più alta nel litorale e
nell'entroterra del centro-sud, ed è più bassa nel nord-ovest.
Etnie
Il Brasile ha una società multietnica.
La popolazione brasiliana è, principalmente, discendente degli indios,
coloni portoghesi, schiavi africani e di diversi gruppi di immigrati, che sono
arrivati nel Brasile soprattutto fra il 1820 e il 1970. Gli immigrati erano
principalmente italiani e portoghesi, ma anche tedeschi, spagnoli, giapponesi e
siriani-libanesi.
Secondo il IBGE, la maggioranza della popolazione brasiliana si considera
di colore bianco (49,7%). Il 42,6% si considera di colore marrone (mulatti,
meticci, etc) e il 6,9% di colore nero. Il 0,5% della popolazione è di origine
asiatica e 0,3% sono indios. Anche le etnie si trovano più o meno squilibrate
sul territorio. Tuttavia, in tutto il Paese la popolazione ha un certo grado di
ascendenza europea, africana e di índios.
Bianchi: I bianchi si trovano in tutto il Brasile, ma sono più numerosi in
proporzione negli stati del sud e del centro sud, come negli stati di Santa
Catarina, Paraná, Rio Grande do Sul e San Paolo. I motivi sono perché questi
stati hanno ricevuto molti immigrati europei, in particolare nel 19 secolo.
Neri: I neri sono presenti in tutto il Brasile, ma sono più numerosi in
proporzione negli stati della costa centrale, come in tutto il Nord-est del
Brasile, ma anche nello stato di Espirito Santo, Rio de Janeiro, e negli stati
di Minas Gerais e San Paolo. Il motivo è perche hanno ricevuto un gran numero
di africani a lavorare in canna da zucchero, miniere d'oro e nelle piantagioni
di caffè.
Mulatti e meticci: Secondo studi genetici, la maggior parte dei brasiliani
hanno un certo grado di antenati con razza mista. Un recente studio ha mostrato
che l'86% dei brasiliani hanno almeno un antenato africano e che gran parte
della popolazione "bianca" ha antenati africani ed índios.
Asiatici: Gli asiatici sono lo 0.5% della popolazione brasiliana. La
maggioranza degli asiatici sono di origine giapponese, anche se negli ultimi
decenni sono arrivati molti coreani e cinesi nel Brasile. Si stima che siano
1,5 milione i brasiliani di origine giapponese, 190 mila i cinesi e 100 mila i
coreani. Gli asiatici di origine giapponese sono più comuni negli stati di San Paolo,
Paraná, Mato Grosso do Sul e Pará.
Amerindi: La maggioranza degli amerindi si trovano negli stati del
nord.
Comunità italiana
Il 15% della popolazione brasiliana è di origine italiana, circa 25 milioni
di persone. È la più numerosa popolazione di oriundi italiani nel mondo.
I primi immigrati italiani arrivarono in Brasile nel 1875. Erano contadini
veneti attirati dal lavoro come piccoli coltivatori nel sud del paese. Il picco
massimo dell'immigrazione italiana in Brasile si ebbe tra il 1880 e il 1920. La
maggior parte degli italiani trovarono lavoro nelle piantagioni di caffè
brasiliane negli stati di San Paolo, Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná,
Minas Gerais e Espírito Santo.
Più di un milione e mezzo di italiani emigrarono in Brasile fra il 1880 e
il 1950. Più della metà proveniva dal nord-Italia, con 30% dal Veneto. Il resto
era originario di Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, del sud-Italia e
dell'Italia centrale (Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Toscana).
Diverse persone importanti della società brasiliana sono di origini
italiane. Il Brasile già ha avuto tre Presidenti della Repubblica di origine
italiana: Pascoal Ranieri Mazzilli, Emílio Garrastazu Médici ed Itamar Franco.
San Paolo : 13 milioni di oriundi italiani; 32,5% della popolazione locale.
San Paolo ha più italiani rispetto a ogni altra regione nell'Italia.
Religione
La religione predominante è quella cattolica (73,6%), poi viene il
protestantesimo (15,4%), l'ortodossia, buddhismo, ebraismo, islam, ecc. Si deve
notare tuttavia il significativo affermarsi delle confessioni protestanti, che
fino a qualche decennio fa erano assai rare e raccoglievano un numero assai
esiguo di fedeli.
Lingue
Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile ed è parlato da quasi tutti
i suoi abitanti 180 lingue dei nativi americani sono parlate da circa 460 mila
indios brasiliani.
Il tedesco e l'italiano sono parlati da numerose comunità nel sud
Brasile.
Divisione amministrativa
Il Brasile è composto da 26 stati federati, più un distretto federale nel
quale si trova la capitale, che è uno stato autonomo.
Politica
Politica interna
Dal 1996 il Brasile usa, primo al mondo, un sistema di votazione
elettronica.
Dal 1994 il Parlamento e il Presidente sono eletti nella stessa data.
Politica estera
Per analizzare in dettaglio la politica estera di questo Paese si può
ricorrere ad uno schema di cerchi concentrici, ognuno riguardante un ambito
delle relazioni internazionali brasiliane. Partendo dall'interno di questo
schema, nel primo cerchio troviamo il Mercosur.
Il Mercato Comune del Cono Sud fu istituito il 26 marzo 1991 ed era
composto inizialmente da: Argentina, Paraguay, Uruguay e lo stesso Brasile;
oggi comprende anche il Venezuela, entrato dopo la recente ratifica del governo
brasiliano. L'obiettivo del Mercosur è quello di raggiungere un mercato comune
con l'abolizione delle tasse doganali. Per ulteriori informazioni confronta la
voce Mercosur.
Il secondo cerchio concentrico riguarda l'attenzione del Brasile verso gli
altri Stati sudamericani con i quali vuole attuare un programma di
collaborazione politica, culturale ed economica; tra questi paesi esisteva una
cooperazione che prima si chiamava CASA e dall'Aprile del 2007 ha preso il nome
di UNASUR. Il terzo cerchio concentrico è costituito dall'alleanza del Brasile
con i Paesi emergenti dei continenti in via di sviluppo. In particolare,
esistono rapporti con la Repubblica sudafricana per quanto riguarda l'Africa e
con l'India, in rappresentanza dell'Asia. Questo accordo tuttavia si trova
ancora in uno stato embrionale, in quanto avvengono ancora pochi scambi
commerciali, ma le previsioni per la crescita dei rapporti economici sono
ottimistiche.
Per quanto riguarda poi in particolare l'Asia è palpabile la notevole
presenza di mercati asiatici in Brasile, nonché la notevole quantità di
esportazioni brasiliane in Asia (45 miliardi di attivo commerciale) che
riguardano materie prime insieme ad alcuni prodotti finiti.
Il quarto cerchio è costituito dal rapporto con i Paesi industrializzati.
Il primo partner commerciale del Brasile è l'Unione Europea considerata nel
complesso. Esiste un ottimo rapporto con gli Stati Uniti che non hanno buone
relazioni con tutti i paesi dell'America latina: il Brasile svolge un
importante ruolo di mediazione tra i due blocchi, anche se con cautela in
quanto non desidera spiccare nei confronti degli altri Paesi.
Il quinto ed ultimo cerchio riguarda la volontà del Brasile di entrare come
stato permanente nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (gli stati
permanenti sono: USA, Russia, Cina, Regno Unito e Francia) e di avere un
maggiore peso anche all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio in
qualità di capofila degli altri Paesi Sudamericani.
Economia
Prodotto Nazionale Lordo: 1.900 trilione $ (9º posto nella classifica
mondiale).
Punti di forza: l'industria locale è ben sviluppata e assicura al paese una
posizione dominante nella regione. Immense le risorse agricole e zootecniche
(caffè, cacao, soia, mais, canna da zucchero, bovini). Ampi giacimenti d'oro,
d'argento e di ferro. È uno dei più importanti produttori di acciaio e
petrolio.
Le dissestate finanze regionali rischiano di mettere a repentaglio la
stabilità economica. Gli investimenti esteri sono frenati dalle imposte sulle
attività economiche e dalla corruzione. La vulnerabilità dell'economia è
causata dalle fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Nel periodo
2003-2006 Il Brasile ha avuto una crescita economica del 3,3%, in confronto ad
una media per i paesi sviluppati del 7,3%. Il trasporto via mare è strategico
ma molti scali sono strutturalmente arretrati. Le strade ed i quartieri
residenziali delle grandi città sono abnormemente sviluppati in rapporto alle
esigenze funzionali collettive.Gli interventi pubblici sono stati
sovrabbondanti per ispirazione grandiosa ma hanno avuto poca sintonia con le
possibilità di sviluppo. Il paese è profondamente urbanizzato ma il costo del
lavoro è alto. La lunga abitudine alla burocrazia ed al gravoso prelievo
fiscale non è stata efficacemente contrastata dal governo riformatore di Lula
da Silva, al potere dal 2002. Il nuovo corso si è sostanzialmente saldato a
quello del vecchio apparato di potere. I programmi non si sono aggiornati alle
esigenze di mercato: in Brasile l'autorità centrale interviene sempre con
iniziative di programma unilaterale. Tuttavia le grandi possibilità nelle
forniture di biocombustibili, soia e minerali mantengono alto l'interesse per
il paese. Nel 2006 gli investimenti sono cresciuti del 7% ed i salari del 8%.
Gli ostacoli alla liberalizzazione dell'economia continuano ad essere forti in
un contesto internazionale favorevole ad eliminarli. A partire dal 2006
l'economia ha ripreso a crescere con un vigore superiore (tra il 7-8%) anche
grazie al nuovo progetto di accelerazione della crescita economica, il PAC.
Risorse
Produzione di energia elettrica: 59.000.000 kWh.
Pesca: 850.000 tonnellate.
Petrolio: 1.840.000 b/g.
Allevamento: pecore 18,3 milioni, capre 12,6 milioni, bovini 183 milioni,
suini 31,4 milioni.
Minerali: ferro, manganese, carbone, bauxite, nichel, petrolio, stagno,
argento, diamanti, oro.
Agricoltura
Da sola produce il 10 per cento del reddito brasiliano, ed occupa
soprattutto i territori pianeggianti della costa atlantica. Le coltivazioni
principali sono il caffè, di cui è primo esportatore al mondo, la soia (secondo
dopo gli Stati Uniti) e il frumento (specie nel Sud), ma anche riso, mais,
canna da zucchero e cacao. La produzione è in prevalenza rivolta
all'esportazione, e ciò obbliga il paese a importare derrate alimentari per far
fronte al fabbisogno alimentare interno.
L'agricoltura del Brasile presenta ancora strutture perlopiù di tipo
coloniale: l'1% dei proprietari possiede il 40% dei terreni coltivabili,
organizzati in grandi proprietà fondiarie in cui si pratica per lo più
l'allevamento estensivo, oppure aziende capitalistiche dedite all'agricoltura
di piantagione. Esistono anche i minifundos, piccole proprietà gestite da agricoltori
più poveri e coltivate a mais, riso, manioca e frumento.
Allevamento
Il 22% del suolo è utilizzato dalle grandi proprietà per l'allevamento.
Nell'allevamento, prevalgono i bovini, quindi seguono suini, ovini e
caprini.
Risorse minerarie
Il sottosuolo è ricco. Il Brasile fornisce il 30% delle esportazioni
mondiali di ferro. Inoltre è ricco di manganese, di zinco, oro, stagno, pietre
preziose e carbone.
Industria
In Brasile l'industria si è sviluppata solo dalla seconda metà del XX
secolo. Tuttavia la sua crescita è stata rapida, e le produzioni si sono molto
diversificate. Sostenuta anche da capitali stranieri e presente soprattutto a
San Paolo e Belo Horizonte, vede la prevalenza dei settori metallurgico,
chimico, tessile, alimentare e dei più recenti comparti meccanico (automobili,
aerospazio) ed elettronico (radiotecnica, microelettronica).
Trasporti
Reti autostradali: 5.000 km.
Reti stradali: 224.397 km.
Reti ferroviarie: 30.379 km.
Reti navigabili interne: 50.000 km.
Nelle regioni costiere la rete stradale è efficiente, mentre non lo è
nell'interno del paese, ad eccezione del Stato di Sao Paulo. Il traffico
ferroviario non è di rilevante importanza, mentre quello aereo è presente in
tutto il territorio nazionale.
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