Biospeleologia del Piemonte

Atlante Fotografico Sistematico

   
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Grotte delle Camoscere (105 e 250 Pi/CN)

SCHEDA TECNICA Grotta inferiore delle Camoscere (105 Pi/CN)

Comune:

Chiusa Pesio fr. Certosa

Valle:

Pesio

Monte:

Labiaia Mirauda

Tavola I.G.M.:

91 IV SE Certosa di Pesio

Coordinate:

UTM LP 9296 9698

Quota:

1100 m s.l.m.

Lunghezza:

1000 m

Dislivello:

+107 m

Litotipo:

Calcari marmorei del Giurese

Rilievo

 SCHEDA TECNICA Grotta superiore delle Camoscere (250 Pi/CN)

Comune:

Chiusa Pesio fr. Certosa

Valle:

Pesio

Monte:

Labiaia Mirauda

Tavola I.G.M.:

91 IV SE Certosa di Pesio

Coordinate:

UTM LP 9265 9690

Quota:

1140 m s.l.m.

Lunghezza:

24 m

Dislivello:

-14 m

Litotipo:

Calcari marmorei del Giurese

Rilievo

Queste grotte si aprono sulle pendici della cima Labiaia Mirauda che presenta un certo numero di piccole cavità in quota la cui risorgenza è la Grotta inferiore.

La Grotta inferiore, dal punto di vista biologico, è nota fin dal XIX secolo per la presenza di un Coleottero Trechino troglobio di cui è il locus typicus. Il Trechino in oggetto è Agostinia launoi, il Carabide più specializzato alla vita ipogea della fauna del Piemonte. Più nota per la presenza di questa specie è comunque la grotta superiore delle Camoscere (250 Pi/CN) dalla quale provengono la maggior parte delle raccolte dell’insetto.

Nelle grotte delle Camoscere è presente anche Duvalius carantii, descritto alla fine dell'800 per i vicini sotterranei della Certosa di Pesio.

Fra gli Araneae è da segnalare la presenza di Troglohyphantes rupicapra, ragno troglobio, per i Diplopoda, Crossosoma cavernicola, appartenente ad un genere di centopiedi altamente specializzati che condivide questo habitat con un altro Diplopode meno specializzato: Plectogona vignai vignai ed inoltre l'Opilione eutroglofilo Holoscotolemon oreophilum.

Recentemente (novembre 1999) l’autore ha contribuito all’esplorazione di una serie di grotticelle poste più in quota sulle pendici della Mirauda rispetto alle due citate e denominate con le sigle GP1÷7. In una di queste, la più profonda, ha trovato una specie di Diplopoda Glomeridae non citata precedentemente e vi sono buone possibilità anche per Agostinia launoi, se cercato nel periodo giusto dell’anno.


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